E ora sotto con l’Osijek

Il Rijeka batte per 3-0 lo Slaven Belupo e si carica per la semifinale di Coppa

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E ora sotto con l’Osijek

E adesso sotto con la Coppa. Grazie a una ripresa a discreti livelli, merito anche del jolly Gnezda Čerin, il Rijeka ha avuto ragione a Rujevica dello Slaven Belupo per 3-0, ottenendo così tre punti importantissimi nella lotta per il titolo. Complice il mezzo passo falso dell’Osijek i fiumani si sono portati a una lunghezza dagli stessi slavoni e dalla Dinamo, che ha comunque una partita in meno rispetto alle altre due. Una vittoria chiave sia per la classifica che per il morale. Mercoledì, infatti, i quarnerini sono attesi dalla semifinale (gara secca) di Coppa Croazia con il già citato Osijek. Si giocherà alle 18 e in palio ci sarà il Sole di Rabuzin da contendere poi all’Hajduk al Poljud. Un’opportunità che nessuno vuole lasciarsi sfuggire, con ancora in mente l’impresa del 25 maggio 2005 quando Mitu segnò il gol (1-0, dopo il 2-1 all’andata) che permise al Rijeka di alzare al cielo il trofeo davanti a oltre 20.000 tifosi spalatini.

Tomić: «Ritrovare le energie»

“Adesso dobbiamo prima di tutto recuperare un po’ di energie fisiche e mentali. Poi analizzeremo gli slavoni e ci prepareremo a dovere per quello che ci aspetterà. Ovvio che l’obiettivo sarà superare il turno e ottenere l’accesso in finale, non c’è una seconda ipotesi”, dice l’allenatore Goran Tomić, le cui mosse tattiche nella ripresa hanno scosso la squadra. “Sapevo che sarebbe stata una partita molto difficile e non a caso ero molto prudente nel prepararla. Lo Slaven si è confermato una squadra molto ostica. Tatticamente sono molto disciplinati, si difendono con ordine e macinano chilometri. Nel primo tempo non abbiamo figurato bene, come se ci è mancata la freschezza fisica. In pratica eravamo sempre in ritardo sui lanci lunghi e in difficoltà nei contrasti. I cambi operati nella ripresa hanno portato all’inversione di tendenza: con l’ingresso di Gnezda Čerin siamo riusciti a impossessarci del predomio a centrocampo e controllare il gioco. Bravi anche i miei ragazzi a capitalizzare le occasioni capitate”.

Gnezda Čerin decisivo

Lo sloveno è stato dunque l’ago della bilancia, il giocatore che ha spostato gli equilibri da parte fiumana. Non a caso ci ha messo lo zampino in tutti i tre gol. “Una partita molto difficile contro un ottimo avversario come lo Slaven. L’importante era trovare il modo di vincere e fare nostri i tre punti in palio. Sono felicissimo di aver aiutato la squadra con assist e gol, spero di potermi ripetere anche nelle prossime gare – racconta –. Adesso dobbiamo continuare di questo passo, a partire dalla sfida di Coppa con l’Osijek. Sappiamo benissimo cosa ci aspetterà mercoledì, ma abbiamo tre giorni per prepararci al meglio. Adesso godiamoci un po’ questo successo, poi bisognerà premere il tasto ‘reset’ e dedicare anima e corpo alla semifinale. Abbiamo i nostri assi nella manica e affrontiamo l’impegno con ottimismo, consapevoli di potercela fare”.

Per Adam Gnezda Čerin un gol e due assist

Ospiti molto attenti

Nel primo tempo si è visto ben poco, merito di uno Slaven che ha chiuso benissimo tutte le vie d’accesso alla propria porta ricorrendo spesso anche al doppio blocco difensivo. Il Rijeka non è riuscito a creare gli spazi per colpire, colpa di una manovra sin troppo lenta e prevedibile. Ampem, Murić e Drmić hanno provato a velocizzare le azioni, senza particolare successo. Al quarto d’ora Pavičić ha provato dalla media distanza, ma Sušak ha sventato la minaccia. Poi nulla fino al 40’, quando, su cross di Murić, l’ex Kvržić ha rischiato l’autorete. Nel finale di tempo Caimacov e Bogojević hanno messo i brividi a Labrović.

Vučkić sblocca la partita

Ben diversa la ripresa, anche se il pressing alto degli ospiti ha portato Zapata a sfiorare il vantaggio. Da quel momento il Rijeka ha assunto il comando della operazioni. Al 56’ Solano ha servito il neoentrato Gnezda Čerin, lo sloveno ha proseguito per Pavičić, il quale ha pescato sul secondo palo Vučkić, abile a insaccare da due metri. Un’azione da manuale finalizzata nel migliore dei modi dal 29.enne lubianese, al quinto centro nel girone primaverile. Lo Slaven ha provato a rispondere, ma il 2-0 gli ha tagliato le gambe. Ancora una volta l’ideatore è stato Gnezda Čerin, sul cui invito lo specialista Drmić non si è fatto pregare due volte: conclusione di prima e palla alle spalle di Sušak. Adam ha poi coronato la sua ottima prova con il gol del tris, un rasoterra non troppo potente, ma di precisone chirurgica. Avanti il prossimo, cioè l’Osijek…

Assolto l’impegno con lo Slaven Belupo il Rijeka è atteso mercoledì dalla semifinale di Coppa Croazia

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