Duje Čop: «Rispettiamo lo Slaven. Ma i tre punti ci servono»

L'attaccante parla della trasferta che attende stasera (sabato, 29 ottobre alle ore 18.45) il Rijeka a Koprivnica. «Dobbiamo essere tutti quanti consapevoli della grande occasione che abbiamo»

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Duje Čop: «Rispettiamo lo Slaven. Ma i tre punti ci servono»
Duje Čop in azione nel recente match con l’Hajduk. Foto: Roni Brmalj

Vittorie, e anche convincenti, con Osijek, Dinamo e Hajduk (due volte). Ma anche pareggi o sconfitte con Varaždin, Istra 1961, Gorica e Šibenik. Il Rijeka visto nel girone primaverile è una squadra… camaleontica, capace sia di entusiasmare che deludere. Dai risultati emerge però chiaramente che l’undici di Radomir Đalović ha qualche problema contro le squadre “chiuse”, quando di tratta di scardinare le difese avversarie. Le cause possono essere molteplici, a cominciare dalla mancanza di un bomber di razza, un centravanti capace di “buttarla dentro”. Adesso il tanto atteso attaccante finalmente c’è, semmai il problema è che tra squalifiche e problemi fisici non si è dimostrato ancora decisivo. Stiamo parlando ovviamente di Duje Čop, 35enne di Vinkovci arrivato durante il mercato invernale dalla Lokomotiva. Esperienza e qualità al servizio del Rijeka, soprattutto in partite come quelle di stasera (18.45) contro lo Slaven Belupo, valida per la 27ª giornata di campionato. Su un campo pesante (prevista abbondante pioggia), e contro una squadra orientata soprattutto a difendersi, potrebbe essere necessaria proprio la giocata del campione.

“Con tutto il dovuto rispetto che abbiamo per lo Slaven Belupo, per il suo allenatore Mario Kovačević e per i giocatori che hanno mostrato indubbie qualità nella maggior parte delle partite di questa stagione, ci presentiamo a Koprivnica come squadra leader e con il chiaro obiettivo di restare primi anche dopo la gara con lo Slaven Belupo – taglia corto Čop –. Per l’allenatore Kovačević tutti noi giocatori abbiamo soltanto parole di elogio, umanamente siamo felicissimi di vederlo a bordo campo dopo il periodo difficile che ha passato. Ogni partita è importante per noi, indipendentemente da chi sia dall’altra parte della barricata e quanto forte possa essere. Dobbiamo puntare per forza alla vittoria”.
Čop, come detto, è arrivato a Fiume quest’inverno dalla Lokomotiva. Il 35enne si è subito guadagnato il posto di titolare, pur saltando qualche gara. “Tutti mi hanno accolto benissimo, ma siccome le partite sono arrivate subito non c’è stato tempo per un adattamento più lungo. Ogni allenamento lo utilizzo per conoscere meglio i compagni, dentro e fuori dal campo. Posso dire che i miei primi giorni a Fiume sono stati fantastici, spero che qui mi aspetti un periodo meraviglioso fino all’estate. Poi, chissà…”.
Duje ha vinto il titolo di campione croato in tre occasioni (con la maglia della Dinamo, nda) e di conseguenza sa benissimo come comportarsi in occasioni del genere. “Parlo ogni giorno con i compagni di squadra, in fin dei conti sono il più anziano. Uno dei motivi per cui sono qui è per aiutare i giocatori più giovani, per alzare il loro livello di consapevolezza riguardo alla grande opportunità che abbiamo da qui a maggio. L’importante è essere primi a dieci partite dalla fine della stagione. Il tempo per correggere gli errori è sempre meno, in ogni gara dobbiamo puntare giocoforza alla vittoria. Continuiamo a ripetere che andiamo passo per passo, ed è proprio così. Non esistono partite facili in ambito di campionato croato: ne siamo perfettamente consapevoli e le affronteremo con questa mentalità”.
La classifica parla chiaro. A meno di significativi risvolti, sarà una lotta a tre per il titolo. Ma come vede Čop i punti di forza del Rijeka rispetto a quelli di Hajduk e Dinamo? “Quello del Rijeka è sicuramente lo spirito di squadra. In ogni singolo momento e situazione sappiamo sempre cosa stiamo facendo in campo. Qualsiasi calciatore giochi dall’inizio o entri a partita in corso svolge il suo compito tattico al livello richiesto. Manteniamo una concentrazione alta tutti insieme, con speciale accento posto sulla nostra difesa, come si vede chiaramente anche dal numero di gol subiti”.

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