Dragan Tadić «Sarà un 50:50»

Il Rijeka debutta stasera in Europa ospitando a Rujevica gli svedesi del Djurgarden nel secondo turno preliminare di Conference League. «È l'avversario più difficile che ci potesse capitare in questa fase», avverte il tecnico dei fiumani

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Dragan Tadić «Sarà un 50:50»
Il Rijeka si è allenato ieri sera a Rujevica in vista della partita con il Djurgarden. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il successo all’esordio in campionato sullo Šibenik è stato archiviato in fretta e ora il Rijeka è atteso dal debutto in Europa: stasera a Rujevica arriva il Djurgarden nel match d’andata del secondo turno preliminare di Conference League (calcio d’inizio alle 20.30). I tre punti raccolti allo Šubićevac sono serviti a togliere un po’ di pressione dopo un precampionato decisamente in salita, oltre a caricare la squadra in vista del doppio confronto con gli svedesi. D’altro però la truppa di Dragan Tadić è apparsa piuttosto macchinosa e impacciata, ancora alla ricerca della necessaria amalgama e di una propria identità di gioco. Se per piegare gli sebenzani è stato sufficiente un guizzo di Obregon, per fermare i lanciatissimi svedesi ci vorrà una prestazione di ben altro livello. Il Djurgarden è infatti reduce da cinque vittorie di fila in campionato (l’ultima un perentorio 5-0 sul malcapitato Värnamo) che lo hanno proiettato al secondo posto in classifica dopo 15 giornate, a un solo punto dal leader Häcken (che però ha una partita da recuperare), senza contare che è molto più avanti nella condizione essendo arrivato esattamente a metà stagione. Un ostacolo certamente non facile da scavalcare e non è quindi un caso se il Rijeka ha deciso di rinviare il derby con l’Hajduk proprio per preparare al meglio questo delicato scontro. L’obiettivo è sfruttare il fattore campo per strappare un risultato che tenga aperto il discorso qualificazione in vista del ritorno a Stoccolma.

«Giocano a memoria»
“Ci aspetta una partita difficile contro un avversario molto forte, anzi, il più forte che ci potesse capitare in questa fase – avverte il tecnico Dragan Tadić –. Noi comunque siamo pronti. Il successo sullo Šibenik ci ha dato serenità e fiducia nei nostri mezzi. Li abbiamo studiati a fondo e visto al video sei loro partite. Giocano con il 4-3-3, sono una squadra molto aggressiva, ben bilanciata e con alcune ottime individualità, soprattutto dal centrocampo in su. Mi riferisco in particolare al capitano Eriksson, che è un po’ il cervello della squadra, mentre in attacco c’è Asoro, uno che in carriera ha giocato in Inghilterra e in Italia, ed è in gran forma. Anche in difesa concedono poco, sono compatti e pressano molto alti. È una squadra a cui piace tenere il possesso e giocare la palla, ma questa non è più una sorpresa perché negli ultimi anni il calcio scandinavo si è evoluto parecchio. Oltretutto hanno già disputato 15 partite in campionato perciò sono al top della condizione. Tra l’altro giocano anche a memoria visto che cambiano poco, al massimo 2-3 giocatori a stagione. Ho parlato anche con un tecnico che lavora in Svezia il quale mi ha trasmesso un paio di preziose informazioni. Sono sì forti, ma tutt’altro che imbattibili. Ma siamo forti pure noi e loro sanno bene che non avranno vita facile perché è dura espugnare Rujevica. Prevedo pertanto una gara molto combattuta ed equilibrata tra due squadre più o meno sullo stesso livello. Sarà un 50:50. La chiave sarà l’atteggiamento, ma anche la concentrazione perché in Europa ogni errore lo paghi a caro prezzo”.

Obregon titolare
Come suo solito, l’allenatore dei biancocrociati non si sbottona né sul modulo né sulla formazione, ma tuttavia ha rivelato che Obregon, ringalluzzito dal gol vittoria a Sebenico, partirà dal primo minuto. “Abbiamo provato sia la difesa a tre che a quattro, ma deciderò soltanto all’ultimo. Se necessario cambieremo in corsa come abbiamo fatto a Sebenico. Dobbiamo essere duttili e quindi in grado di adattarci sempre all’avversario e alle varie situazioni che accadono in campo”. Qualora Tadić dovesse confermare il 4-2-3-1 visto all’esordio in campionato, il colombiano verrà schierato al vertice dell’attacco, con Vučkić e Vrančić in ballottaggio per il posto alle sue spalle. In caso di 3-5-2, la coppia d’attacco sarà composta da Obregon e Vučkić. E proprio l’attacco sembra essere un po’ il tallone d’Achille della squadra in questo momento. “È normale essendo a inizio stagione. Trovare i necessari meccanismi è un processo che richiede tempo e il tempo a disposizione è poco. In compenso però la difesa è molto solida e nell’arco dei 90 minuti abbiamo concesso un’unica occasione allo Šibenik”.

Pazienza e intelligenza
In altre parole, non sarà un Rijeka a trazione anteriore. “Ci vorranno pazienza e intelligenza – conclude Tadić –, anche perché questo è solamente il primo tempo. Dato che la regola del gol in trasferta è stata abolita probabilmente pure loro saranno un po’ più prudenti. Noi favoriti? Anche la Dinamo lo era l’altro giorno con lo Shkupi, poi abbiamo visto tutti com’è andata a finire. Detto ciò, vogliamo vincere per arrivare con qualche certezza in più al ritorno”.
Presente in conferenza stampa anche Andrija Vukčević, i cui “polmoni d’acciaio” saranno fondamentali sulla fascia sinistra. “Sarà una partita tosta, però siamo belli carichi perché l’Europa rappresenta sempre un grande stimolo. Vogliamo provare a spingerci il più lontano possibile e non vediamo l’ora di scendere in campo. Dobbiamo cercare di portare a casa la vittoria, possibilmente con un buon margine perché al ritorno sarà durissima essendo loro una squadra molto forte in casa. Noi però abbiamo il vantaggio di giocare davanti al nostro pubblico e dobbiamo cercare di sfruttare questa spinta in più”, ha infine aggiunto il terzino montenegrino.

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