Dinamo troppo forte per questo Rijeka. Bišćan: «Fatto ciò che abbiamo potuto»

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Dinamo troppo forte per questo Rijeka. Bišćan: «Fatto ciò che abbiamo potuto»

FIUME | Talvolta il calcio può essere una materia complessa, in altre occasioni è invece maledettamente semplice: a vincere è stata la squadra migliore, punto e basta. Perché il Rijeka ha lottato quanto ha potuto, ha commesso, sì, alcuni errori evitabili, ma alla fine ha dovuto riconoscere i meriti alla squadra che sta in testa alla classifica praticamente dall’inizio, ora con ben 17 punti di vantaggio. Tra la Dinamo e l’ennesimo titolo di campione di Croazia c’è ormai soltanto la matematica, con gli zagabresi che possono ora concentrarsi in tutta tranquillità per l’importantissimo impegno di Europa League in casa del Benfica. Per superare il Rijeka, incerrottato, ma a tratti un po’ troppo distratto, sono bastati anche i “rincalzi”, sempre che un certo Mario Gavranović possa venir considerato tale. Alla squadra di Igor Bišćan non si può rimproverare davvero nulla, perché al momento la differenza di valori è evidente. A Rujevica bisognerà prima di tutto recuperare qualche indisponibile e poi lavorare tanto per migliorare sotto alcuni aspetti chiave. Perché, giusto tenerlo in considerazione, il 31 maggio a Pola ci potrebbe (c’è ancora la semifinale con Inter di mezzo) essere la rivincita in ambito di finale di Coppa Croazia. Allora sì che la posta in palio sarà notevole.

Il calo nella ripresa

Tornando al 3-1 di domenica pomeriggio al Maksimir, il Rijeka è riuscito anche a portarsi in vantaggio per poi calare alla distanza e crollare. “Sapevamo cosa ci stesse aspettando a Zagabria. Abbiamo aperto benissimo la partita, trovando l’1-0 al termine di una bellissima azione d’attacco – dice l’allenatore Igor Bišćan –. Se non fosse stato per quella rete subita a pochi minuti dall’intervallo avremo potuto magari strappare un risultato positivo. Nella ripresa siamo calati vistosamente, ci sono venute a mancare le energie fisiche e siamo crollati mentalmente. La Dinamo ha una tale qualità da punirti al minimo errore. Tuttavia, nonostante qualche leggerezza di troppo, non ho nulla da rimproverare alla mia squadra”.
Come se non bastassero gli infortuni, a mettersi di mezzo sono ora anche le squalifiche. Petar Mamić e Domagoj Pavičić sono stati ammoniti contro la Dinamo e, visto che erano diffidati, saranno costretti a saltare la gara di domenica pomeriggio con l’Osijek. “Non sarà facile trovare l’undici ideale, ma ormai ci ho fatto un’abitudine. Adesso cerchiamo di voltare pagina e prepararci al meglio per ciò che ci aspetta. Giocheremo davanti ai nostri tifosi e di conseguenza sarà nostro dovere provare a conquistare i tre punti in palio”.

Bušnja una lieta nota

Considerate le tantissime indisponibilità, a scendere in campo dal primo minuto è stato il giovane Denis Bušnja, che ha fatto vedere alcune cose davvero interessanti. Spesso i giocatori della Dinamo sono stati costretti a fermarlo fallosamente, come nell’occasione dell’ammonizione comminata all’ex Marko Lešković. “Ammetto di essere molto soddisfatto per l’approccio e per il modo con il quale si è mosso in campo – precisa Bišćan –. Denis ha confermato che si può contare su di lui e questa è sicuramente una buona notizia visti i problemi che abbiamo. Nell’ultimo quarto d’ora ho inserito anche Lepinjica, perché sono proprio questi due ragazzi, e anche altri ovviamente, il futuro del Rijeka. Volevo vederli di proposito proprio contro la Dinamo, la peggior avversaria che ci possa essere nella panoramica nazionale”.

Gorgon: «Fatto il possibile»

Alexander Gorgon, in dubbio fino all’ultimo con la Dinamo, sta per tagliare il traguardo delle cento presenze con la maglia fiumana. Al Maksimir ha toccato quota 92. “Sapevamo che soltanto dando il massimo potevamo sperare di ottenere un risultato positivo. Purtroppo non è bastato – dice il capitano –. Siamo passati subito in vantaggio e abbiamo mantenuto l’1-0 sino alla fine del primo tempo. Peccato aver incassato il pareggio poco prima dell’intervallo, non l’avessimo fatto sarebbe stata forse un’altra partita. Nella ripresa la Dinamo ha dimostrato tutta la sua qualità, mettendoci alle corde. Noi siamo calati con il passare dei minuti, anche perché avevamo tanti infortunati e poche possibilità di cambiare le carte in tavola. Resta comunque il fatto che possiamo guardarci in faccia e dire che abbiamo fatto il possibile. Poi, va ammesso che a vincere è stata la squadra migliore, quella più forte in assoluto”.

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