
Domanda: chi è l’unico calciatore croato ad aver indossato sia la maglia del Milan che dell’Inter? Risposta facile e scontata – Dario Šimić. Sì, ok, i più pignoli ora diranno: e di Dražen Brnčić ve ne siete per caso dimenticati? E in effetti non hanno tutti i torti perché proprio in quegli anni, parliamo dei primissimi 2000, anche questo carneade (che ha avuto una carriera di tutto rispetto, ci mancherebbe) originario di Zagabria indossò le casacche di entrambe le milanesi, però va anche precisato che non collezionò nemmeno una presenza con quella nerazzurra, a fronte dei cinque gettoni in rossonero.
Ma non è del buon Brnčić che vogliamo parlare bensì del suo ben più illustre collega e concittadino Šimić, spuntato un po’ a sorpresa alla mostra dedicata a Pablito. Lo vediamo intrattenersi con Zambrotta, probabilmente a ricordare tutte le volte che si sono ritrovati da avversari sui campi della Serie A. Non sono mai stati compagni di squadra, incrociandosi soltanto nell’estate 2008 quando il centrale lasciava il Milan per passare al Monaco e il terzino si trasferiva dal Barcellona al Milan. Insomma, l’occasione perfetta per due battute al volo.
“Avendo trascorso la maggior parte della mia carriera da calciatore in Italia non potevo certo mancare a questa mostra – confessa uno dei difensori croati più forti di ogni epoca, il quale vanta 100 presenze tonde tonde con la maglia a scacchi biancorossi –. Milan e Inter? Un onore e un privilegio aver giocato per entrambe. Oltretutto in quegli anni la Serie A era il campionato più forte al mondo ed è stato un sogno farne parte. Tutt’oggi sono legatissimo all’Italia e a Milano: ci torno spesso ed è per me una seconda casa. Lo scudetto? Sarà un affare tra Napoli e Inter. Sinceramente non credo che l’Atalanta possa reggere il passo fino alla fine”.
Nella SHNL è un po’ il Rijeka a essere l’Atalanta di turno, il terzo incomodo nel solito dualismo tra Dinamo e Hajduk. “Tanto di cappello al Rijeka. Non mi aspettavo di trovarlo là davanti dopo aver ceduto un paio di giocatori chiave a inizio stagione. Non è facile dover reinventarsi ogni volta, eppure riesce sempre a restare competitivo. Dinamo favorita? Ha perso parecchio terreno nel girone autunnale e non sarà facile recuperare. Sicuramente ha pagato dazio per i tanti infortuni e per le fatiche in Champions. Ora tutti si attendono un suo rilancio, ma nel calcio non c’è nulla di scontato”, dice con aria un po’ perplessa parlando della sua squadra del cuore.
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