Croazia Il talento non manca

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Croazia Il talento non manca

Così vicino, ma così lontano. O magari viceversa, dipende da che lato guardiamo. La sconfitta di Londra con l’Inghilterra ha sancito la retrocessione della Croazia dalla Lega A alla “serie B” della neoformata Nations League, evidenziando pregi e difetti della nazionale di Zlatko Dalić. Prima di fare un’analisi dettagliata del momento che sta attraversando la Croazia dopo le “notti magiche” in Russia, va detto che conseguenze pesanti non ce ne sono (resta comunque l’onta del 6-0 subito in casa della Spagna), visto che la Nations League è una competizione di prestigio, ma che i “veri” obiettivi sono altri, primo dei quali l’inizio del ciclo delle qualificazioni per i prossimi Europei. Come più volte ribadito da Dalić, ma anche dai suoi colleghi selezionatori, è a marzo che bisognerà farsi trovare pronti.

Occasione per voltare pagina

La Nations League, tra diversi apprezzamenti e qualche critica, è infatti un’occasione per voltare pagina dopo i Mondiali in Russia. “Rimediare, completare e ringiovanire” sono le principali parole d’ordine dei rispettivi selezionatori. Non è un’eccezione nemmeno la Croazia, che dopo il trionfo ai Mondiali 2018 è alle prese con un ricambio generazionale, in parte già avviato e sicuramente da completare. Danijel Subašić, Vedran Ćorluka e soprattutto Mario Mandžukić hanno detto basta nel corso della scorsa estate, mentre per i vari Luka Modrić o Ivan Rakitić gli Europei del 2020 saranno l’ultima grande rassegna alla quale presumibilmente prenderanno parte. L’anagrafe è implacabile per tutti, nessuno escluso, ed è anche per questo motivo che contro Spagna e Inghilterra abbiamo visto in campo i vari Nikola Vlašić, Marko Rog o Josip Brekalo. Sono loro che rappresentano il futuro della Croazia ed è da loro che ci si aspetta che prendano progressivamente il posto degli “eroi” di Russia 2018.

Dalić: «Gettate basi solide»

Pertanto, fa bene Dalić a dire che nonostante l’insuccesso in Nations League ci siano motivi per essere soddisfatti e guardare con fiducia a ciò che ci aspetta da marzo in poi. “Sono di quelli che preferisce andarci cauto, senza guardare troppo in là, ma non nego che l’obiettivo principale è creare un gruppo che possa recitare un ruolo importante ai prossimi Europei e ai Mondiali del 2022. Naturalmente, prima bisognerà qualificarsi. Direi che negli ultimi mesi abbiamo gettato delle basi solide. Il compito primario era quello di allargare il gruppo, inserendo alcuni giovani di talento. Direi che ci siamo riusciti parecchio e che, al momento, abbiamo una rosa molto più ampia rispetto a qualche mese fa. Rimpiazzare alcuni “senatori” non è facile e i nuovi arrivati dovranno avere tanta pazienza, a patto di lavorare sodo e rimanere umili”, ammette Dalić, per il quale la priorità si chiama terzino sinistro e centravanti di peso.

Sorteggio per Euro 2020

Il 2 dicembre a Dublino si svolgerà il sorteggio delle qualificazioni per gli Europei 2020. Tra le 55 palline presenti nell’urna ci sarà ovviamente anche quella della Croazia. Salvo imprevisti, ovvero vittoria della Germania con l’Olanda e della Polonia con il Portogallo nel match di stasera, Modrić e compagni saranno tra le dieci teste di serie, il che eviterebbe ai biancorossi di dover affrontare le migliori formazioni del Vecchio Continente. Per quelle ci sarà infatti tempo fra due anni…

Gračan… non dispiaciuto

Paradossalmente, in Croazia c’è anche qualcuno a cui non “dispiace” troppo la mancata qualificazione alla Final Four di Nations League. Stiamo parlando di Nenad Gračan, allenatore dell’Under 21 croata. Infatti, la F4 si disputerà il prossimo giugno in Portogallo, proprio quando l’U.21 sarà nel bel mezzo della preparazione per gli Europei di categoria in Italia. Ciò significa, ad esempio, che i vari Josip Brekalo, Nikola Vlašić o Duje Ćaleta-Car potranno essere a disposizione di Gračan a tempo pieno. Insomma, la prossima estate riceveremo ulteriori risposte sul futuro della nazionale maggiore in quanto è proprio l’U.21 il bacino dal quale maggiormente attingere gli eredi di Modrić, Rakitić o Mandžukić.

Dispendio energetico

Tornando per un attimo alla Nations League, al pari della Croazia nemmeno le altre protagoniste alla recente Coppa del Mondo hanno brillato, a conferma del logorio fisico e mentale dopo un simile dispendio di energie. Il Belgio, terzo in Russia, ha mancato la Final Four incassando nel match decisivo un pesante 5-2 in casa della Svizzera, mentre la qualificazione della Francia, campione del mondo, è dipesa dalla gara tra Germania e Olanda. A proposito dell’Elf, dopo il fiasco mondiale è arrivata anche la retrocessione in ambito di Nations League. Sarebbe un’eresia dimenticare che stiamo parlando pur sempre della nazionale salita sul tetto del mondo quattro anni fa in Brasile.

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