Croazia. Dubbi tattici per Dalić

A Rovigno continua la preparazione in vista di Euro 2020. Oggi è atteso l’arrivo dei «big», tra i quali Ante Rebić, le cui condizioni preoccupano lo staff tecnico

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Croazia. Dubbi tattici per Dalić

Zlatko Dalić ha le idee ben chiare e non ne fa certo un mistero: “Il nostro modello di gioco è quello visto a Russia 2018. Dipenderà però dai giocatori a disposizione e dalle loro condizioni”. In teoria tutto molto semplice, in pratica invece gli interrogativi sono tanti. Vada per il 4-2-3-1 attuato tre anni fa ai Mondiali, il problema è che gli interpreti a disposizione sono ben diversi da quelli di allora. A cominciare dal fatto che manca un centravanti del calibro di Mario Mandžukić, senza dimenticare che al momento la Croazia non dispone di una classica ala destra. “Questo problema lo abbiamo già da tempo. Ho parlato più volte con i ragazzi, dicendo loro che qualcuno dovrà per forza sacrificarsi in un ruolo non del tutto suo. Del resto è già successo negli ultimi impegni di Nations League e qualificazioni mondiali”, taglia corto Dalić. Vero, però i risultati non sono stati per nulla soddisfacenti. Soltanto un fattore d’abitudine o d’adattamento? Lo capiremo molto presto, fatto sta che il selezionatore vede in primis in quel ruolo Ante Rebić, intorno al quale c’è tuttavia qualche perplessità circa al suo attuale stato di salute. Il rossonero arriverà oggi nel ritiro di Rovigno, al pari di molti altri “big”, e soltanto allora si capirà quanto serio sia il problema che gli ha impedito di allenarsi ultimamente con il Milan.

Simon Sluga

Petković come Mandžukić

Il 4-2-3-1 voluto da Dalić dipenderà però in gran parte da Bruno Petković, l’unica vera torre in rosa. L’ariete della Dinamo ricorda molto Mandžukić, anche se tatticamente è difficile trovare uno come Mario. Basta d’altronde ricordarsi lo spirito di sacrificio dell’ex juventino e milanista anche in fase di ripiegamento. Questo è stato indubbiamente uno dei segreti del successo ai Mondiali. Ecco perché durante la preparazione si cecherà di perfezionare il modulo del “centrocampo a rombo”, con due punte leggere e veloci (Perišić e Kramarić). Dalić confida parecchio in questo schema, ma anche qui vale sempre lo stesso discorso: per momento non ci siamo ancora.

A Valbruna il clima è tutto sommato buono, anzi quasi idilliaco. Ieri la nazionale ha effettuato un doppio allenamento durante il quale si è riso e scherzato. Al gruppo dei dieci giocatori inizialmente presenti si sono uniti via via Mario Pašalić, Šime Vrsaljko e per ultimo Lovre Kalinić. Oggi, come già detto arriveranno gli altri. Il consueto incontro con i giornalisti ha visto la partecipazione di Nikola Vlašić e Simon Sluga.

Vlašić: «Al Wembley sarà spettacolo»

”Il fatto di indossare la maglia della nazionale è già per sé un motivo di vanto, figuriamoci poi al debutto di un Europeo al Wembley con l’Inghilterra. Sarà uno spettacolo e non vediamo l’ora che abbia inizio – dice il giocatore dello CSKA Mosca –. Molti di noi sono reduci forse dalla migliore stagione in carriera: se sapremo trasmettere quest’entusiasmo anche in nazionale, allora potremo essere ottimisti. Dobbiamo per forza giocare da squadra, fare gruppo e sacrificarci l’un per l’altro”. Proprio il rapporto tra giovani e senatori ha fatto discutere parecchio, complici presunte incomprensioni. “In tutta sincerità, non ho notato nulla di simile. Ci parliamo, scherziamo sopra e siamo insieme: credo che l’atmosfera sia a livelli invidiabili e non potrà che migliorare con l’avvicinarsi del debutto agli Europei”, conclude Vlašić, confermando che l’infortunio di qualche settimana fa è ormai definitivamente acqua passata.

Dražen Ladić e Zlatko Dalić

Sluga: «Sto vivendo un sogno»

L’ex portiere del Rijeka, Simon Sluga, milita al Luton Town, nel campionato inglese. Per lui sarà più di una sfida semplice. “L’Inghilterra vorrà mettersi in luce davanti al pubblico amico, ma anche la Croazia ha i suoi buoni motivi per fare bene. Non hanno ancora sempre digerito la sconfitta nella semifinale dei Mondiali e, come se non bastasse, sono un’ottima squadra. Non credo di esagerare se dico che possono puntare di diritto alla vittoria finale. Per noi sarà una grande motivazione affrontarli e provare a dare loro un altro dispiacere”.

Come dice Vlašić, indossare la maglia della nazionale è un motivo di vanto.. “Sto vivendo il sogno di ogni bambino, di ogni giovane calciatore. Poter disputare l’Europeo è qualcosa di straordinario – aggiunge Sluga –. La preparazione in Istria sta andando a gonfie vele, qui ci troviamo sempre molto bene. Lo scorso gennaio sono diventato papà e negli ultimi mesi ho vissuto momenti indimenticabili a livello familiare. Questa è stata la migliore possibile preparazione mentale in vista della rassegna continentale”.

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