Croazia, buona domenica

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Croazia, buona domenica

La nazionale croata ieri è tornata sul “luogo del delitto”, a Nizhny Novgorod, laddove aveva battuto e umiliato l’Argentina di Messi. Domenica sera (ore 20) nello stesso stadio la Croazia scenderà in campo contro la Danimarca negli ottavi di finale del Mondiale di Russia 2018. A differenza dell’incontro con gli argentini, in cui ci si poteva anche concedere il lusso di non vincere, con i danesi sarà tutto molto diverso. Occorrerà capitalizzare le tre eccellenti gare, ognuna interpretata in modo diverso, che hanno portato la squadra di Dalić a chiudere a punteggio pieno il proprio girone. La nazionale croata ha lasciato il resort che l’ha ospitata finora poiché, in caso di vittoria con la Danimarca, si partirà subito verso Sochi, dove è prevista la partita dei quarti.

Squadra compatta e organizzata

Prima dell’ultimo allenamento a Roschino e la partenza verso Nizhny Novgorod, i giornalisti hanno avuto l’opportunità di sentire impressioni e previsioni da parte di Ivan Rakitić. Pregi e difetti della Danimarca? Come si guarda a Christian Eriksen? “Si tratta evidentemente di una squadra molto seria e lo dimostra il solo fatto che non ha perso nemmeno una delle ultime 18 partite. Sono compatti e organizzati, capaci di chiudere bene gli spazi e le iniziative in avanti dei loro avversari. Concedono davvero poco e danno l’impressione di non essere mai nervosi, convinti di non dover correre molti rischi nella propria area di rigore. Quando la squadra sale ha alcuni giocatori molto veloci e tra questi Eriksen, che è uno dei migliori in Europa e nel mondo nel ruolo di regista. Sta facendo grandi cose nel Tottenham e a lui dovremo prestare particolare attenzione. Per quanto hanno fatto vedere finora, i danesi hanno sicuramente meritato di arrivare tra le migliori sedici del Mondiale. A noi spetta il compito di fermare qui il loro cammino”.
Quando ci sono delle stelle come Rakitić, l’interesse dei media stranieri è sempre accentuato. Grazie al cammino della Croazia, indicata ormai tra le possibili rivelazioni di Russia 2018, lo è ancora di più. Vengono seguite all’estero anche le trasmissioni sulla TV croata. Al centrocampista del Barcellona è stato chiesto di esprimersi a proposito di una considerazione da parte di Robert Prosinečki: l’ex bronzo del ‘98 ha detto che Modrić è per lui il miglior calciatore della storia del calcio croato. “Se lo dice lui – ha risposto Rakitić –, è vero. È un grande calciatore, ma anche una grande persona, il nostro capitano e leader, che noi seguiamo con fiducia. Lui se ne rende conto e per tutti è un piacere enorme poter giocare al suo fianco. Per me lo è anche farlo contro in Spagna. Oggi sono con lui per lottare per qualcosa di importante per la nostra nazionale e il nostro Paese”.
Si è tornati a parlare di Messi che con la sua Argentina è comunque riuscito ad agganciare gli ottavi. “Io sono contento per quello che riescono a fare i miei compagni del Barcellona. Quando abbiamo giocato contro di lui ho fatto un’eccezione. Sono contento anche per Mina, che ha portato la Colombia agli ottavi. Anche nel Barcellona ce la mette tutta. È un bravo ragazzo che merita quello che ha raggiunto”.
Un giornalista brasiliano gli ha posto la domanda su Neymar, che era stato suo compagno nel Barcellona, criticato a questo Mondiale per il suo atteggiamento. “Vorrei sempre averlo al mio fianco, è uno dei miei compagni preferiti. Ha un modo di giocare che a qualcuno non piace, ma questo è Neymar. Se fosse diverso, non sarebbe lui. Ama giocare prendendosi tanti rischi e per me è uno dei migliori del mondo. Gli faccio gli auguri per questo Mondiale”, ha risposto Rakitić. Per lui e per altri giocatori di questa generazione potrebbe essere l’ultima possibilità per raggiungere un obiettivo importante? “Non lo so se sarà l’ultima. Per ora, comunque, stiamo facendo molto bene e siamo sulla buona strada, con un’atmosfera straordinaria. Questa è la nostra forza e vogliamo continuare così, godendoci il bel momento. Pensiamo a compiere un passo alla volta e se poi, per caso, dovessimo alzare la Coppa – sorride il centrocampista –, credo che ci ritireremo tutti senza problemi”.
Si ripropone il paragone con la generazione del ’98 e Rakitić spiega: “Quelli sono i nostri idoli. Ci hanno fatto vedere qual è la direzione giusta. Con tutto il rispetto, adesso dobbiamo dimenticarli. Vogliamo raccontare la nostra storia. Sarebbe bello arrivare dove sono arrivati loro e, magari, di fare anche meglio. Per noi il successo di quella generazione non deve essere un peso. Ci godiamo questo momento straordinario. Faremo vedere al mondo che abbiamo dei grandi giocatori e una grande nazionale e che ci teniamo alla maglia. Vorrei che tra vent’anni si parlasse della nostra generazione”.

Iniesta e Modrić, paragone difficile

C’è chi prevede già un Croazia-Spagna nei quarti e da qui un altro paragone, quello tra Iniesta e Modrić. Rakitić dice: “È difficile paragonarli. L’unica cosa che posso dire è che entrambi arrivano da un altro pianeta. Per me è un onore poter giocare con i migliori interpreti del mondo nei rispettivi ruoli”. Per quanto riguarda la Spagna, il mediano ribadisce quanto già affermato, cioè che per lui è la squadra favorita per la conquista del titolo mondiale.
Ognjen Vukojević, uno degli osservatori nello staff tecnico di Zlatko Dalić, ha analizzato la Danimarca: “Se riescono a non prendere gol, con il passare dei minuti diventano sempre più pericolosi”. A questa considerazione Rakitić risponde: “Certo che sarebbe meglio segnare presto Lo faremmo volentieri al 1’. Dovremo adeguarci alle circostanze, ma non ci faremo sorprendere. Sarà dura, ma ci crediamo”.

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