Croazia, appuntamento con la storia

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Croazia, appuntamento con la storia

Come tutte le volte alla vigilia delle partite, ai giornalisti si è rivolto ieri il selezionatore croato Zlatko Dalić, affiancato per l’occasione da Ivan Rakitić. Stasera, alle ore 20, allo stadio Fisht di Sochi c’è Russia-Croazia, partita che chiuderà il quadro dei quarti di finale del Mondiale e che ha tutte le carte in regola per poter venire considerata storica, ma solo nel caso in cui si dovesse avere ragione dei padroni di casa. Questi avranno il supporto di 40mila sostenitori, contro i circa tremila tifosi croati che dovrebbero raggiungere la località balneare sulle rive del Mar Nero. “Tutti i nostri calciatori sono abituati a giocare davanti a spalti gremiti e in ambienti ostili alle loro squadre. Pertanto, sono convinto che la presenza di tanti tifosi russi non rappresenti un problema. Non possiamo sceglierli noi gli avversari. Ci troviamo nei quarti contro la Russia e non cerchiamo giustificazioni di alcun tipo. Dovremo saper giocare la nostra partita a prescindere dal pubblico”, è stata la risposta di Dalić alla prima domanda. “Sono dei bei momenti – ha aggiunto Rakitić –, come contro il Brasile allo scorso Mondiale. Dobbiamo godercelo fino in fondo”.

Che Russia ci si può aspettare? La squadra di Cherchesov ha fatto vedere di poter essere efficace con un calcio offensivo, ma allo stesso tempo cinica con un sistema di gioco estremamente chiuso. La Spagna ha dovuto fare le valigie dopo 120 minuti in cui ha dominato, ma soltanto con il possesso palla a suo favore. “Non posso sapere in che modo giocheranno i russi. Non so quale sarà il loro piano, la loro tattica. So, però, quello che dobbiamo fare noi, cioè ripetere quanto fatto nelle scorse quattro partite, tutte difficili e diverse tra loro. Mi riferisco soprattutto a una buona organizzazione in chiave difensiva, all’aggressività e allo spirito di gruppo che abbiamo dimostrato finora. Allo stesso tempo è necessario fare di più in chiave offensiva perché queste qualità non dovrebbero mancarci. Gli avversari dovrebbero poter fare quello che noi lo consentiremo. Per molti versi questo è un Mondiale specifico, con un gioco difensivo molto aggressivo, retroguardie chiuse e compatte. Il nostro compito sarà quello di adattarci alle circostanze. Per la Russia c’è da parte nostra un grandissimo rispetto. Ha eliminato la Spagna e si trova tra le otto migliori squadre del mondo. Per esserci deve pur avere delle qualità”.
Mandžukić è la prima scelta di Dalić per il ruolo di prima punta, un giocatore che, oltre a segnare, crea spazi ai compagni. Rakitić ne ha parlato così: “Mandžo è per noi un giocatore fondamentale, per il suo approccio. È il primo ad attaccare e a difendere. In ogni momento puoi affidarti a lui. È pronto e in forma, ce la mette sempre tutta. Vogliamo vederlo in questo tono anche con la Russia”.
La Croazia è reduce da quattro incontri, tutti difficili. Dopo la vittoria ai rigori sulla Danimarca non si è più tornati alla base logistica sul Baltico, preferendo anticipare la partenza per Sochi dove il clima è molto diverso. “Qui c’è caldo e tanta umidità. Le condizioni sono molto diverse da quelle a Roschino dove le temperature sono sensibilmente più basse. Venire a Sochi subito significa avere cinque giorni per l’acclimatamento e adesso posso solo ribadire che è stata una scelta azzeccata”, ha commentato il tecnico croato che, alle domande dei giornalisti russi, ha definito ottimali le condizioni, non solo a Sochi, ma in tutti i luoghi dove la Croazia si è allenata o dove ha giocato: “Tutto perfetto e l’ospitalità è straordinaria. Non posso dire altro”.
Quanto si conosce la nazionale russa? Rakitić: “Conosciamo la Russia e tutti i loro giocatori. Siamo ben informati e li abbiamo studiati a fondo. Sappiamo come attaccano e come si difendono. Li abbiamo analizzato anche singolarmente e posso solo constatare che si tratta di una squadra molto seria, che ha sicuramente meritato di essere arrivata fin qui. Tocca a noi imporci con il nostro gioco. Siamo insieme da oltre 40 giorni e ci sentiamo sempre più vicini gli uni agli altri. In campo sappiamo in ogni momento dove si trovano i compagni, in difesa c’è compattezza e in attacco, partendo dal centrocampo, ci troviamo sempre vicini, soprattutto quando facciamo pressione sugli avversari. È molto più comodo farlo quando si ha possesso palla, quando sei tu a decidere cosa può succedere. Contro l’Argentina è stato bello, ci siamo divertiti, ma non ci si diverte soltanto quando si attacca. È altrettanto bello quando ti difendi, quando ci si sacrifica l’uno per l’altro e comprendi che quando si è uniti tutto funziona”.
Anche i cinesi si interessano alla Croazia e sono ben informati sul fatto che stasera in tribuna d’onore ci sarà anche il Presidente della Repubblica Kolinda Grabar-Kitarović. “Per noi è un grande onore che ci sia – ha concluso Dalić –, così come è un enorme piacere sentire ciò che avviene nelle piazze croate. C’è grande euforia di cui soltanto una parte arriva fino a noi. La presidente, invece, vorrei rivederla anche a Mosca…”.

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