Cosmi e Frigan in coro: «Ci voleva proprio»

Dopo 149 giorni il Rijeka è tornato a vincere in casa, regolando per 3-0 la Lokomotiva e confermando i progressi degli ultimi tempi. Ma c’è ancora parecchio da lavorare

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Cosmi e Frigan in coro: «Ci voleva proprio»
Serse Cosmi. Foto: RONI BRMALJ

La festa dei giocatori in campo, gli applausi convinti dei tifosi e la consapevolezza che forse il momento negativo è definitivamente alle spalle. Il 3-0 rifilato domenica a Rujevica alla Lokomotiva ha confermato che il Rijeka può fare molto meglio di quanto purtroppo fatto vedere negli ultimi mesi. Ma attenzione a non fare proclami inutili, perché due vittorie di fila, per giunta contro le ultime due della classe, non possono mascherare tutte le difficoltà incontrate fin qui dalla squadra, sia al livello mentale che tecnico-tattico. Cosmi aveva detto che il “vero” Rijeka si sarebbe iniziato a vedere dopo la pausa per gli impegni della nazionale e il tecnico di Ponte San Giovanni sta mantenendo la sua “promessa”. Ora bisogna continuare a lavorare, rimediare ai problemi che sono ancora presenti e continuare nella scalata verso le posizioni alte. Il quarto posto a fine stagione, senza voler togliere nulla al resto della compagnia, è ancora sempre fattibile e potrebbe ulteriormente avvicinarsi domenica dopo la trasferta in casa dello Slaven Belupo, attuale proprietario del suddetto piazzamento con un +8 sul Rijeka, ma che, paradossalmente, ha lo stesso attacco dei fiumani (11 centri) e una difesa che ha incassato cinque gol in più (22 contro 17). Detto questo, a Koprivnica non servirà certo il… migliore Rijeka della storia per cercare il successo pieno. Un Rijeka ordinato, determinato e volonteroso assolutamente sì, come quello visto per 70’ contro la Lokomotiva.

“Direi che è stata di gran lunga la nostra migliore partita da quando alleno qui – ammette senza mezzi termini Cosmi –. Il primo tempo è stato perfetto. Mi è piaciuta moltissimo la maniera come siamo entrati in campo e come abbiamo alzato l’intensità da subito. Abbiamo recuperato tantissimi palloni e gestito bene la gara. Nella ripresa era normale che loro provassero a fare qualcosa di diverso, mentre noi ci siamo forse difesi un pochino troppo bassi. Era anche un fatto psicologico. Ciò che non mi è piaciuto per niente è stata invece la gestione della partita dopo il 3-0. Di questo parleremo nei prossimi giorni anche perché era capitato già dopo il 2-0 contro il Gorica”. Poi una tirata d’orecchi indirettamente a Mateo Pavlović. “Abbiamo rimediato un’espulsione assurda sul nostro triplice vantaggio. Non la capisco proprio”. Infine una battuta in tono semi-scherzoso: “Meglio così, altrimenti sarebbe stato tutto troppo bello, quasi perfetto. Bisogna continuare a lavorare su alcuni aspetti e questo è certamente uno di quelli. La buona notizia è che hanno segnato gli attaccanti, il che per noi è importantissimo. Ho visto finalmente il pubblico contento e molto partecipe. Credo che i tifosi si meritino questo tipo di partite perché a mio giudizio hanno sofferto sin troppo ultimamente”.

Matija Frigan.
Foto: NEL PAVLETIC/PIXSELL

«Il gol mi ha dato tranquillità»
Sarà magari soltanto una coincidenza, fatto sta che la “rinascita” del Rijeka è iniziata allorquando sia i senatori che i più giovani hanno cambiato marcia. Nel 2-0 al Gorica c’era la firma di Ampem e Halilović, nel tris alla Lokomotiva di Vučkić, ma soprattutto Frigan. Matija, attaccante 19.enne, è sicuramente il personaggio da copertina grazie alla doppietta e alla traversa. “Dopo 149 giorni siamo tornati a far festa in casa: se non sbaglio l’ultima volta è successo ai danni dell’Hrvatski dragovoljac – ricorda –. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile perché la Lokomotiva è un degno avversario. Il Rijeka è però entrato in campo con l’atteggiamento giusto e pertanto devo fare i complimenti ai miei compagni di squadra per l’unità di gruppo. Abbiamo dato il massimo e alla fine siamo stati ricompensati nel modo giusto. Durante la pausa di due settimane abbiamo lavorato bene, parlandoci spesso e dicendoci apertamente alcune cose in faccia. Talvolta non è stato piacevole, ma direi che è servito”. A indirizzare la partita per il verso sperato è stato ovviamente il gol dell’1-0. “Sì, dopo è stato tutto più facile, anche se c’era il timore di un loro eventuale ritorno. Il gol mi ha dato ulteriore tranquillità e stimolo. Poi sono arrivati anche il rigore di Vučkić e la doppietta personale che ci hanno permesso di condurre la vittoria in porto”.

Domani il Moslavina in Coppa
Neppure il tempo di godere in pieno il successo che già domani si torna in campo nell’ambito dei sedicesimi di Coppa Croazia. La trasferta in casa del Moslavina Kutina dovrebbe rivelarsi ordinaria amministrazione, ma… “Rifiatiamo un po’ e poi pensiamo al Moslavina. Vogliamo continuare con la scia di vittorie, senza però sottovalutare l’avversario. Sin troppe volte la squadra strafavorita ha finito per venir eliminata. Dunque, massima serietà e impegno”, conclude il nuovo idolo della tifoseria quarnerina.

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