Coppa Davis. Parte da Fiume l’assalto all’Insalatiera

Nel weekend il capoluogo quarnerino ospita la sfida con l'Austria. «Le Finals sono un obiettivo, ma dobbiamo pensare prima a passare il turno», dice il capitano Vedran Martić

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Coppa Davis. Parte da Fiume l’assalto all’Insalatiera
Borna Ćorić è il faro della nazionale di Vedran Martić. Foto Roni Brmalj

Dopo aver ospitato lo scorso novembre la sfida tra Croazia e Germania nel play-off della Billie Jean King Cup, Fiume è pronta a riabbracciare il grande tennis. Sabato e domenica il Palasport di Zamet sarà infatti teatro del confronto tra Croazia e Austria nel quadro del Qualifying round di Coppa Davis. In palio il pass per la fase a gironi in programma dal 12 al 17 settembre, alla quale sono già qualificate di diritto le due finaliste dell’ultima edizione, Canada e Australia, nonché Italia e Spagna, alle quali sono state assegnate due wild card. Per la nazionale maschile si tratta della terza volta nel capoluogo quarnerino dopo gli incontri con Costa d’Avorio nel 2000 e Belgio nel 2004. Sarà inoltre il quarto incrocio tra queste due squadre, che vede i croati avanti per 2-1: nel primo confronto nel 1997 a Graz a imporsi erano stati i padroni di casa (3-2), nel 2001 a Pola la Croazia si prese la rivincita (4-1), successo poi bissato cinque anni più tardi ancora a Graz (3-2).
Il capitano Vedran Martić ha convocato Borna Ćorić, Borna Gojo, Nino Serdarušić e per il doppio la coppia Nikola Mektić/Mate Pavić. Presenti in qualità di sparring partner anche i due giovani Dino Prižmić e Mili Poljičak, nonché il veterano Ivan Dodig. Assente invece Marin Čilić, fermo ai box dopo l’intervento al ginocchio che gli ha fatto saltare l’Australian Open. Nonostante sia orfana del proprio numero uno, la Croazia resta favorita, anche se non è stata fortunatissima al momento del sorteggio avendo pescato la prima delle non teste di serie.

“L’Austria è forte – mette subito in chiaro il capitano Vedran Martić –. Sappiamo tutti che tipo di giocatore è Dominic Thiem, a cui tra l’altro piace questo tipo di superficie. Naturalmente bisognerà capire quale sarà la sua condizione dopo essere rimasto fermo a lungo. Purtroppo Pavić si trascina da un po’ un problema alla spalla. Non è al meglio, ma contiamo di recuperarlo. Se proprio non dovesse farcela subentrerà Dodig, il quale è qui con noi proprio per questo motivo. Ćorić? Mi aspetto molto da lui. Quest’anno punta a rientrare nella top 20 e, perché no, anche in top 10. Le Finals? Sono un obiettivo, ma dobbiamo pensare prima a battere l’Austria. Siamo da anni ai vertici e dobbiamo ambire ai massimi traguardi. Mi auguro di recuperare Čilić perché per noi è una pedina fondamentale. Quando siamo al completo possiamo battere chiunque”.

In assenza proprio del 34.enne di Međugorje, tocca a Ćorić assumere il ruolo di leader della squadra. E andare a caccia di riscatto dopo l’eliminazione al primo turno all’Australian Open per mano del ceco Lehecka. “Sono ancora arrabbiato per quella sconfitta perché ho giocato un pessimo match – fa mea culpa lo zagabrese, vincitore l’anno scorso del Masters di Cincinnati –. Dopo Melbourne mi sono preso un paio di giorni di pausa per resettare. Dal punto di vista fisico la Coppa Davis è molto dispendiosa, ma d’altra parte giocare in nazionale ti dà tanta carica ed energia. L’Austria? Un avversario tosto. Prevedo incontri molto combattuti ed equilibrati. Spero di vedere il palazzetto pieno perché avremo certamente bisogno della spinta dei nostri tifosi. Obiettivi per quest’anno? Entrare nei dieci. Da qui ad agosto avrò pochi punti da difendere e quindi sarà un buona occasione per scalare il ranking”.

Il numero due della Croazia è un altro Borna, Gojo, che sabato incrocerà la racchetta con Thiem. “Sappiamo tutti quali risultati ha raccolto e che cosa ha vinto fino a due anni fa. Però nessuno è imbattibile e, anzi, affrontare avversari di questo calibro mi esalta. In nazionale poi riesco sempre a tirare fuori quel qualcosa in più. Posso batterlo, ma a patto di riuscire a esprimere il mio miglior tennis. Comunque l’Austria non è solo Thiem: Rodionov, Novak, Erler e Miedler sono degli ottimi giocatori. Sarà dura, ma giochiamo davanti al nostro pubblico perciò dobbiamo essere bravi a sfruttare il fattore campo. L’obiettivo è passare il turno e ritrovarci a settembre alla fase a gironi”, ha infine aggiunto il tennista spalatino.

Austria, Melzer: «Felici di ritrovare Thiem»

A differenza dei padroni di casa, l’Austria si presenta al gran completo, guidata dal faro Dominic Thiem, ex numero 3 del mondo. Il vincitore dell’US Open 2020 è però al rientro da un lungo stop per un problema al polso, che lo ha fatto rotolare fino alla posizione numero 99 nel ranking, e certamente non sarà al massimo della condizione. Gli altri convocati sono Jurij Rodionov, Dennis Novak e per il doppio Alexander Erler e Lucas Miedler. “Dominic? Siamo felicissimi di ritrovarlo in squadra – sottolinea il capitano austriaco Jürgen Melzer –. Fisicamente sta bene e si allena regolarmente. Poi è chiaro che un conto sono gli allenamenti e un altro le partite, quando poi capiremo effettivamente la sua reale condizione. Ad ogni modo sarà dura perché la Croazia, anche senza Čilić, rimane una nazionale top. E poi avrà il vantaggio di giocare in casa. La chiave? Il doppio. Ma possiamo giocarcela perché Erler e Miedler sono una coppia affiatata e in grande crescita. Tra l’altro a inizio anno a Auckland hanno fatto sudare parecchio proprio Mektić e Pavić. Fiume? Svegliarsi la mattina e vedere il mare che ti si spalanca davanti… Impossibile chiedere di più. Comunque ci sono già stato una volta: anni fa avevo fatto un salto durante il torneo di Umago”.

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