Con l’emergenza sale la motivazione

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Con l’emergenza sale la motivazione

FIUME | Non era mai successo nella storia recente che un allenatore del Rijeka avesse tanti problemi con le assenze per infortunio. Sulle cause, eventualmente, si possono fare dei ragionamenti legati alla preparazione atletica, ma per il tecnico Igor Biščan si può parlare anche di sfortuna. Come se non bastassero già i guai accumulati nelle settimane precedenti, nel finale del primo tempo con il Rudeš, anticipo giocato venerdì in via Kranjčević e vinto dai fiumani per 4-2, si è fatto male anche il portoghese Escoval. Quando si vince in trasferta con un avversario in crescita, capace di passare in vantaggio dopo un quarto d’ora, dovendo fare a meno di tanti titolari, c’è davvero di che essere soddisfatti. Dopo 109 giorni di digiuno in campionato, cioè dall’ultimo incontro con il Rudeš, Alexander Gorgon è tornato al gol contro la stessa squadra, prima dal dischetto e poi in contropiede, gol che hanno ridato tranquillità a un Rijeka che aveva subito fin troppo l’intraprendenza della squadra allenata da Tomislav Ivković, motivatissima. Il rigore del capitano ha spianato la strada alla seconda rete, quella di Acosty. Da lì alla fine della partita, tutto è filato liscio. “Sono contento per il gol segnato dopo tanto tempo, ma soprattutto per la vittoria che arriva in un momento critico della nostra stagione. Non è semplice giocare per vincere – commenta capitan Gorgon –, nel momento in cui sei privo di Heber e Čolak, i giocatori che hanno realizzato buona parte di tutti i gol del Rijeka in questa stagione. In compenso, quelli che non hanno giocato tantissimo ora hanno la possibilità di affermarsi. Spero che i titolari comincino a rientare, anche per avere delle alternative in tutte le posizioni”.
Di alternative al momento Biščan ne ha pochissime. Oltre ai bomber Čolak e Heber, non sono disponibili gli stopper Escoval e Punčec, il terzino destro Raspopović, il centrocampista Capan e i due giovani provenienti dalla squadra juniores Vuk e Bušnja, che nella situazione attuale troverebbero sicuramente dello spazio negli schemi di Biščan. “I giocatori sono quelli che sono e non intendo lamentarmi. Dopo il buon pareggio con l’Hajduk siamo riusciti a vincere contro un’avversaria tutt’altro che facile come il Rudeš, un successo beneaugurante in vista delle prossime sfide”, commenta il tecnico. L’emergenza dà talvolta l’opportunità per fare esperimenti. Kvržić è un centrocampista con attitudini offensive piuttosto accentuate, ma dimostra di cavarsela bene anche nella posizione di terzino destro, pur non rinunciando a salire e a servire cross dalla sua fascia preferita. Nelle ultime settimane il Rijeka ha scoperto in Acosty il suo bomber, sia quando gioca sulla fascia destra che su quella sinistra. Contro il Rudeš è stato impiegato sulla destra, davanti a Kvržić, mentre a sinistra Biščan ha schierato Murić, molto convincente, sostenuto da dietro da un buon Mamić. Il ruolo di prima punta è stato affidato a Puljić, che non è il classico attaccante da area di rigore. Con il Rudeš ha segnato, ma dopo aver mancato alcune occasioni. Gorgon alle sue spalle lo ha sostenuto creando per lui ampi spazi.
Di alternative a centrocampo non ce ne sono tantissime, ma Pavičić e Lončar, se stanno bene, funzionano piuttosto bene tra la linea dei difensori e l’attacco. Con l’uscita di Escoval, ha esordito in Prima lega Darko Velkovski, giunto al Rijeka la scorsa estate, ma a lungo infortunato. A quanto pare, lo rivedremo presto, probabilmente nell’undici di partenza già contro l’Istra 1961 a Rujevica, nell’anticipo di venerdì. Per la prima volta in campo dal primo minuto Robert Murić, arrivato a gennaio. “Credo che sia un rinforzo importante – ha commentato Gorgon, parlando del nuovo compagno di squadra –, uno a cui manca soltanto qualche partita in più nelle gambe. Dobbiamo lasciargli un po’ di tempo”. Murić ha avuto una buona occasione e un assist per lo stesso Gorgon, oltre ad aver svolto un buon lavoro in fase di copertura. Il Rijeka lo ha preso soprattutto per la sua vocazione al gioco offensivo. Con il Rudeš il suo rendimento non è stato costante in questo senso, ma ha sicuramente chiuso la gara con un voto positivo in pagella.
L’Istra 1961 è il prossimo avversario dei fiumani. Bišćan è cauto e fiducioso: “Chi ricorda l’ultima sfida qui a Rujevica contro l’Istra è consapevole di quanto sia ostico. Comunque, a prescindere dai nostri problemi, sono convinto che questo Rijeka possa giocarsela e puntare al successo. Abbiamo il tempo per recuperare, per consolidare le file e per trovare ancora più motivazione da questa situazione difficile”.

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