Ci ha lasciato Geni Ravnich

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Ci ha lasciato Geni Ravnich

Eugenio Geni Ravnich aveva rinnovato l’abbonamento per la nuova stagione del Rijeka ed era andato a casa felice come sempre. Poi, dopo il pranzo preparato dalla cara Valnea, ha fatto il solito pisolino, ma non si è più svegliato. Classe 1933, si è spento all’età di 86 anni il più vecchio giocatore vivente del Rijeka. Un “fiuman vero”, con più di cento chili di bontà. Dopo morti tutti solitamente diventano migliori, ma per Geni non si può dire lo stesso in quanto era come il pane quotidiano. Un tipo flemmatico e sempre pronto alla battuta calcistica. Dopo il “pensionamento” viveva tra Fiume e l’isola di Silba…
Un cuore gigantesco ha cessato di battere. Portiere di professione, con una carriera strepitosa alle spalle, una “pallonata” lo ha stavolta colto di sorpresa… Di tiri in porta ne aveva parati tantissimi, di rigori pure, tra i quali uno anche al grande Vujadin Boškov. L’ultimo pallone della vita gli è scivolato in rete nel sonno. La vita è una partita che nessuno è mai riuscito a vincere e quel fischio galeotto arriva sempre troppo presto, magari anche all’età di 86 anni. Se esiste il Paradiso, Geni sicuramente avrà il suo posto. Troverà la compagnia di “Socera” (Angelo Zicovich), Carlo (Cruljac), Stojan (Osojnak), Milan (Blažević), Marko (Pavković), Bruneto (Veselica) e di tanti altri che il calcio e il Rijeka lo portavano nel cuore. “Numero 1”, il caffé bar vicino al Circolo italiano, era il ritrovo di tutta questa gente, di quelli che di calcio s’intendevano eccome. Il “Numero 1” è un pezzo di paradiso calcistico, con dipinta sui muri la storia del Rijeka… Valnea a dirigere il locale fino al pensionamento e Geni a fare il solito giro in piazza e a discutere con gli amici. Non alzava mai la voce, nemmeno quando non era d’accordo su qualcosa, perché era fatto così! Troppo buono e altruista. I Ravnich, una dinastia. I cobra di Cantrida. Cobra era infatti il soprannome di Mario Ravnich, fratello di Geni e pure lui portiere della Fiumana e della Quarnero, in Prima Lega nel 1946-47. Cobra Geni, “lassa mia”, aveva portato il Rijeka in Prima Lega sessant’anni fa (1958). Una festa a Cantrida grazie alle sue stupende parate, con Geni che aveva calato la saracinesca. Era la squadra di Naumović, Radaković, Dunaj, Medle, Osojnak, Brussich, Sternissa, Zadel, Zidarich e Veselica. Renato Tich ed Ettore Mazzieri scrivevano del trionfo dei fiumani sulle pagine de “La Voce de Popolo”. Con Geni, il più fiumano dei fiumani, nel ruolo di protagonista. Dal 1952 in poi, per dieci anni Ravnich aveva difeso i colori del Rijeka (Quarnero prima) con i suoi guanti magnetici… Aveva giocato anche in Austria, dove era stato eletto miglior portiere del campionato! Mario, Geni e – Mauro. Tutti e tre portieri che hanno scritto la storia del Rijeka. Mauro ha calcato le orme dello zio e del padre conquistando due Coppa Jugoslavia e giocando in nazionale. “Numero 1” è tutt’ora il ritrovo di coloro che si cibano di calcio e che vogliono bene al Rijeka. Come Geni Ravnich, ovviamente! Pertanto Geni, grazie delle tante belle giornate trascorse insieme e delle bevute e dei brindisi fatti all’insegna del calcio e della fiumanità! Riposa in pace…

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