Cent’anni di fatica, sudore e una… passione sconfinata

Il 26 marzo 1922 veniva fondato il circolo canottieri Jadran di Fiume. Nel corso della sua storia seguì le travagliate vicende storiche della città, diventando oggi una delle principali realtà sportive presenti sul territorio

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Cent’anni di fatica, sudore e una… passione sconfinata

Esattamente cent’anni fa, era il 26 marzo 1922, veniva fondato il circolo canottieri Jadran. Nel suo primo secolo di vita ne ha passate tante, seguendo le vicende storiche della città, ma l’attività non si è mai fermata. O quasi. Nel corso degli anni è diventata una delle principali società sportive presenti sul territorio, allevando generazioni di vogatori e lanciando anche campioni protagonisti poi nei più importanti eventi internazionali.

In aprile la Jadran sarà insignita del premio annuale della Regione litoraneo-montana per i cent’anni d’attività. Per una città indissolubilmente legata al mare come Fiume, l’attività remiera non può che affondare radici molto lontane. “Le prime notizie sul canottaggio a Fiume risalgono al 1877, mentre la fondazione del primo club risale al 1888 – racconta Livio Smilović, uno dei membri del circolo –. Dal 1888 al 1910 sono nati cinque circoli, tre italiani e due croati. Agli inizi degli anni Venti, con la Prima guerra mondiale ormai alle spalle, c’è stato un generale risveglio dello sport sia a Fiume che a Sušak. La Jadran venne costituita grazie a un gruppo di appassionati di Sušak, con l’assemblea costitutiva che ebbe luogo nell’albergo Continental il 26 marzo 1922. Tuttavia, la sede della società si trovava però a San Martino (Martinšćica), anche se in realtà le loro imbarcazioni venivano stivate in un deposito in Delta. Le attività proseguirono fino al 1943 quando, complice la Seconda guerra mondiale, dovette cessare l’esercizio. Subito dopo il termine del conflitto, nel 1945, vennero fondate due associazioni che riunivano tutti gli sport presenti nelle due città, lo Jedinstvo a Fiume e il Primorje a Sušak. Nel 1948, in seguito all’unificazione di Fiume e Sušak, tutti i circoli canottieri vennero riuniti sotto un’unica società, la Jadran, che venne così ripristinata”.

Condizioni meteomarine

Terminati gli orrori della guerra e le tribolate vicende geopolitiche che interessarono il capoluogo quarnerino in quegli anni, seguì una fase di stabilità politica ed economica che favorì anche la crescita dello sport. Con il passare degli anni la Jadran diventò una delle principali realtà sportive in città e i suoi atleti iniziarono a prendere parte ai più importanti appuntamenti internazionali. “I più noti canottieri della Jadran sono Frane Kazija, che partecipò alle Olimpiadi di Tokyo nel 1964 e due anni più tardi conquistò la medaglia di bronzo ai Mondiali di Bled. Altri atleti di spicco sono Stanko Miloš e Milan Butorac, presenti a Montreal 1976, nonché Aleksandar Fabijanić a Barcellona 1992”, spiega il vicepresidente Ivo Zrilić. Oggi però il focus è tutto sulle nuove leve. “L’anno scorso – prosegue Zrilić – abbiamo lanciato il progetto ‘Find your flow!’ con il sostegno del Ministero del Turismo e dello Sport, della Regione litoraneo-montana e della Città di Fiume, aprendoci così alle scuole e in particolare a ragazzi e ragazze dai 10 anni in su. Il risultato è stato che una buona parte di loro sono tuttora nel club, ma d’altro canto avere tanti iscritti richiede naturalmente anche un numero maggiore di imbarcazioni. Il problema è che una barca costa sulle 120mila kune. E poi c’è il discorso legato alle condizioni meteomarine. Bisogna tenere presente che noi ci alleniamo in mare aperto. Spesso le condizioni migliori si hanno a metà giornata, ma a quell’ora i ragazzi sono a scuola… L’ideale sarebbe allenarci nel porto, in un bacino chiuso e quindi protetto, ma non si può fare”.

Il vicepresidente Ivo Zrilić

Solidissima base

Malgrado tutte le difficoltà, in termini di risultati la Jadran svetta a livello nazionale. “Nel 2021 l’otto si è laureato campione nazionale nella categoria juniores ed è una soddisfazione doppia perché l’otto è la disciplina regina nel canottaggio. E in più sono arrivati anche i titoli nel quattro riservato alle allieve e nel quattro juniores maschile. Traguardi che non si raggiungevano da 40 anni. La cosa positiva è che attualmente il numero di iscritti alla scuola di canottaggio, quindi stiamo parlando di ragazze e ragazzi alle prime armi, ammonta a 44, il che rappresenta una solidissima base da cui ripartire. Sono stati fatti inoltre passi avanti anche a livello infrastrutturale: è stato rifatto il tetto della sede, rinnovata la palestra, l’impianto d’illuminazione, sono stati acquistati nuovi condizionatori, la nuova caldaia, due furgoni… La priorità è ora rinnovare il parco imbarcazioni. Abbiamo bisogno di un nuovo otto, soltanto che stiamo parlando di un investimento da 350mila kune… Tra l’altro, attendiamo con ansia la realizzazione del progetto del marina in porto Baross, destinato a rendere la nostra sede molto più accessibile perché capite bene che avere l’ingresso occupato da montagne di container non è esattamente il massimo”.

Diverse iniziative

Le celebrazioni per il centenario si sono aperte il mese scorso con l’allestimento in Corso di una mostra che ha ripercorso la storia del circolo, ci sono diverse altre iniziative in preparazione. “L’esposizione in Corso verrà riproposta nuovamente a settembre, abbiamo appena emesso un francobollo celebrativo con il nostro logo, durante la Fiumanka è prevista una mostra delle imbarcazioni, a Jadranovo organizzeremo una regata celebrativa e infine concluderemo il tutto a dicembre con la presentazione di una monografia sul centenario che avrà luogo nella Casa di cultura di Sušak, nel corso della quale ci sarà la premiazione dei nostri membri”, conclude Ivo Zrilić.

Il francobollo celebrativo oggi reperibile in Posta 1

Nell’ambito dei festeggiamenti per il centenario, la Jadran ha presentato ieri il francobollo celebrativo con il suo logo. A spiegare meglio l’iniziativa è Ivan Martinaš, vicepresidente dell’Associazione di filatelia e numismatica Rijeka di Fiume. “Su iniziativa della Jadran, nella fattispecie del vicepresidente Ivo Zrilić, e in collaborazione con le Poste croate, abbiamo deciso di emettere un francobollo, o forse più correttamente dire una busta celebrativa con il logo della società. Sabato 26 marzo presso la Posta 1 di Fiume si potranno inviare così lettere in apposite buste con il logo della Jadran. Per noi dell’Associazione fiumana di filatelia e numismatica si tratta di una prassi abbastanza consueta in occasione di simili anniversari. Il design è esclusiva competenza dei nostri soci”.

Il francobollo celebrativo

Škoda: «Un concetto difficile da spiegare»

Il canottaggio è sinonimo di sudore, fatica e tanti sacrifici perché è dura svegliarsi ancora prima dell’alba e scendere in acqua con le prime luci del giorno. D’inverno poi al freddo e al gelo. E subito dopo rientrare tra i banchi di scuola… “È un concetto difficile da spiegare – osserva il capoallenatore Dražen Škoda –, ma le sensazioni che si provano in acqua sono uniche e sono quelle che poi ti fanno innamorare del canottaggio. È uno sport estremamente duro e soltanto una passione sconfinata può spingerti a praticarlo. In qualità di allenatore devo ammettere che lavorare con i ragazzi è davvero gratificante. L’aspetto più complicato da gestire? Le condizioni degli allenamenti perché lo facciamo in mare aperto e quindi siamo soggetti al meteo che spesso non ci dà una mano. Avremmo inoltre bisogno di più barche e attrezzature, ma siamo comunque bravi a fare di necessità virtù. Obiettivi per quest’anno? Portare quanti più ragazzi ai Campionati nazionali”.

Il capoallenatore Dražen Škoda

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