Calcio. Rijeka, altra severa lezione

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Calcio. Rijeka, altra severa lezione

Che tra Dinamo e Rijeka ci sia una netta differenza di valori lo sappiamo ormai da tempo. Lasciando perdere il clamoroso 5-0 di Rujevica, frutto di una serie di fattori, un’ulteriore conferma in merito è arrivata anche ieri sera nell’incontro di recupero della sesta giornata di Prima lega. Al Maksimir, infatti, i campioni in carica non hanno avuto praticamente nessuna difficoltà nell’assicurarsi altri tre punti, superando i fiumani per 3-0 con irrisoria facilità. Basti pensare che dopo poco più di un quarto d’ora la compagine di Nenad Bjelica era già in doppio vantaggio per effetto dei gol di Olmo e Oršić, quest’ultimo autore di una tripletta a Fiume poche settimane fa. Poco da dire invece sul Rijeka: vista la prova di ieri si spiegano le appena sette vittorie in 72 anni al Maksimir. La sconfitta, per quanto essa possa far male visto l’esito finale, non ha particolari conseguenze per la classifica: il Rijeka rimane al terzo posto, a -1 dall’Hajduk, con la possibilità di potersi giocare il secondo posto finale nel girone primaverile. E la Dinamo? Agli zagabresi nessuno guarda ormai da tempo: +12 sull’immediata inseguitrice (Hajduk) alla pausa invernale ed ennesimo titolo nazionale già praticamente in tasca. Bjelica e Rožman devono fare i conti con le numerose assenze. Mentre il tecnico di casa non ha problemi nel trovare i sostituti, quello sloveno sulla panchina quarnerina decide di rimpiazzare Gorgon con Raspopović e Halilović con Pavičić. I fiumani faticano ad entrare in partita e al 9’ si ritrovano già in svantaggio. Petković, eletto pochi giorni fa miglior giocatore del campionato, serve di tacco Gojak, il quale mette al centro per Olmo, che non ha problemi a superare Prskalo. Un’azione da manuale del calcio, tutta di prima e in velocità. Il Rijeka cerca di reagire e al 13’ va vicino al pareggio. Acosty scarta due avversari e serve Andrijašević, ieri anche capitano, che però calcia debolmente: per Livaković è poco più di un gioco da ragazzi bloccare la conclusione. Qualche minuto dopo la Dinamo raddoppia. Kadzior crossa dalla destra, la difesa quarnerina non riesce a liberare e la palla finisce sui piedi di Oršić, il quale non perdona. I fiumani accusano il colpo e rischiano di soccombere sulle conclusioni di Gojak prima e di Petković poi: in entrambi i casi bravo Prskalo a non farsi sorprendere. Si vede finalmente Čolak, che impegna un attento Livaković al 24’ e 42’. Nella ripresa non succede nulla fino al 55’, quando Raspopović atterra Kadzior nei sedici metri. L’arbitro Pejin non ha dubbi e assegna il calcio di rigore, che il nazionale Petković trasforma il 3-0. Rožman capisce che la sua squadra rischia un’altra imbarcata e “chiude” la partita inserendo Lončar per Acosty. Una mossa tattica che la dice lunga, ma purtroppo la realtà è questa. Siamo prossimi a Natale, quando tutti dovrebbero essere un po’ più buoni. Pertanto la Dinamo decide che può bastare anche così: tira i remi in barca e non infierisce sui resti del Rijeka. Gli ospiti non riescono proprio a farsi pericolosi dalle parti di Livaković, nell’ultima mezzora del tutto inoperoso. Finisce 3-0 e per il Rijeka è un’altra severa lezione da parte dei campioni in carica. A primavera le due squadre di ritroveranno in Coppa Croazia, ma per sperare di superare il turno bisognerà decisamente cambiare marcia.

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