Budicin sfida il passato giocandosi il futuro

L’allenatore rovignese guiderà il Rijeka a Pola, laddove aveva mosso i primi passi da calciatore. Chissà che non possa essere la partita della svolta

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Budicin sfida il passato giocandosi il futuro
Fausto Budicin. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

A Rujevica, e non solo, tiene sempre banco la separazione consensuale tra il Rijeka e l’allenatore Dragan Tadić. Mentre la società è alla ricerca del nuovo tecnico, la squadra si prepara per il derby regionale di domenica sera al Drosina con l’Istra 1961. A dirigere gli allenamenti è il traghettatore Fausto Budicin, assistito da Radomir Đalović. Per il rovignese sarà sicuramente una partita particolare visto che è nato nella città dell’Arena, ha compiuto i primi passi all’Istra 1961, ci ha giocato per diverse stagioni e nel 2020/21 aveva guidato i gialloverdi per 17 gare, incluse le due perse contro il Rijeka. Inoltre, Budicin è anche il giocatore con il maggior numero di presenze (15) nel derby istroquarnerino. Ora ha il peso e la responsabilità di risollevare il Rijeka in una partita tra l’ultima e la penultima della classe, giocandosi magari la possibilità di venir confermato in panchina. La marcia d’avvicinamento è segnata sia da notizie buone che da quelle un po’ preoccupanti. Iniziamo dalle prime. Haris Vučkić ha recuperato dal mal di schiena e sarà disponibile. Stesso discorso per Prince Ampem, uscito malconcio dopo uno scontro in Rijeka-Slaven. Ora quelle negative. Alen Halilović lamenta un problema muscolare ed è atteso da ulteriori esami medici. Potrebbe trattarsi di un affaticamento, ma anche di qualcosa di ben più serio. Uno stop prolungato è proprio ciò che non ci vorrebbe nel suo caso. Fuori combattimento anche Matija Frigan, il quale dice di sentirsi fisicamente a posto anche se i medici vogliono vederci chiaro in merito.

Kek è un’utopia, Prosinečki quasi
Tornando allo scottante argomento dell’allenatore, continuano a circolare diverse voci. Alcune sembrano avere fondamenta, altre molto meno. Come quella del possibile ritorno di Matjaž Kek, che è più un sogno dei tifosi che un fatto reale. Kek, infatti, è legato alla Federcalcio slovena e ci rimarrà per ancora un po’ di tempo. Robert Prosinečki è sì tra i candidati papabili, ma su di lui è forte l’interesse dell’Osijek, che sta pensando di sbarazzarsi di Nenad Bjelica nonostante avergli di recente confermato la fiducia. E, onestamente, in questo momento al Gradski vrt sono in grado di offrire maggiori garanzie (finanziarie e tecniche) che a Rujevica. Ecco allora emergere due nomi su tutti: Dean Klafurić e Mario Cvitanović. Il primo ha guidato in carriera Gorica, Legia Varsavia, Hrvatski dragovoljac e Slaven Belupo, il secondo invece era sulle panchine di Dinamo Zagabria e Al-Wehda (Arabia Saudita) per poi sparire dai radar negli ultimi anni. Senza voler togliere nulla a nessuno, siamo sicuri che siano la scelta ideale? I dubbi sono più che leciti…

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