Bišćan e Čolak zittiscono gli ultras

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Bišćan e Čolak zittiscono gli ultras

Il cuore di Igor Bišćan voleva saltare fuori dal petto per la felicità! Il nuovo tecnico fiumano non è Matjaž Kek, un… bulldog che mastica un alveare di api. Bišćan le emozioni non le nasconde dopo avere inflitto la prima sconfitta alla sua ex squadra, la Dinamo. Festa sugli spalti e raggiante il presidente Damir Mišković, con “lutto” soltanto nella “curva nord” dell’Armada, gli ultras fiumani. Insultati Mišković e Bišćan, fumogeni gettati sul campo mentre la “squadra del cuore” stava portando a casa una strepitosa vittoria. “Sono triste, non arrabbiato…”, ha commentato Mišković riferendosi al comportamento incivile dell’Armada, che continua a protestare a modo suo nei confronti della società, contro Mišković, Bišćan e Pilipović.
Non devono, però, rubare la scena ai giocatori, che hanno disputato una partita tatticamente perfetta. Spettacolo? “Vada al circo chi lo cerca…”, aveva detto a suo tempo un allenatore geniale come lo juventino Max Allegri. Contano i punti e le vittorie. Chi vince ha sempre ragione. Tiene il coltello dalla parte del manico, come nel caso di Bišćan nel derby della 15ª giornata. Si esalta e si gode la vittoria, fiero dei propri ragazzi e di come ha preparato la sfida contro l’imbattibile Dinamo. La squadra lo segue, gli crede. Lottano tutti, con una disciplina maniacale, soprattutto in fase di difesa, dove Sluga si scopre… Buffon. Il suo idolo ai tempi quando nella Juvenus, in preparazione da Dubai, era il terzo portiere. Bišćan è incredibilmente onesto per un allenatore. Non eravamo abituati con Kek. Ammette che l’uomo partita Antonio Mirko Čolak, autore del gol, era prossimo alla sostituzione. Ma i crampi di Raspopović l’hanno costretto a rimescolare la squadra. Doveva cercare la profondità con Acosty e la compattezza a centrocampo con Grahovac. In molti erano convinti che Čolak dovesse rimanere negli spogliatoi dopo un primo tempo sottotono. Prima, dunque, della nuova idea di Bišćan. Čolak ha costretto tutti a festeggiarlo, con un diretto al mento ha mandato a tappeto l’imbattibile avversario. Premiando così le idee tattiche di Bišćan e il lavoro di tutta la squadra, che ha dimostrato di possedere carattere e qualità. Čolak, il cui idolo è Diego Costa, è il jolly del nuovo allenatore. L’attaccante ricambia la fiducia a suon di – gol! Cinque in campionato dall’arrivo di Bišćan (in precedenza soltanto uno!) e match winner in Coppa Croazia a Varaždin (2-1) al 93’ di testa. Questo Rijeka si scopre squadra, sprizza salute da ogni poro. Bišćan colleziona 13 punti su 15 in cinque turni. Precedentemente Kek ne aveva incasellati 14 su 30 disponibili in dieci turni. Alla fine sono sempre i numeri a promuovere o bocciare un allenatore. Come dice Kek, i conti si fanno dopo 36 turni… Il Rijeka di Bišćan è ora a -1 dall’Osijek, che affronterà sabato, e a -2 dalla Lokomotiva. Il Gorica guarda invece le spalle dei fiumani grazie all’Istra 1961. Il nuovo allenatore Krunoslav Rendulić ha incasellato la prima vittoria sulla panchina dei polesi battendo il Gorica in trasferta. Rendulić è il terzo tecnico in stagione dopo due spagnoli, Marquez e Torres. Ma non e soltanto l’Istra ad aver sostituito due allenatori in pochi mesi. A Spalato, infatti, dopo Kopić è stato cacciato anche Zoran Vulić! Due panchine saltate a Pola e a Spalato, una a Fiume (Kek), Rudeš (Matić) e Koprivnica (Ivković), a conferma che quella dell’allenatore è una professione a rischio. I fiumani, intanto, si godono Igor Bišćan! Ovviamente, Armada, a parte…

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