Alcuni belli e utili, altri un po’ inadeguati. Ma mai troppi…

L'infrastruttura sportiva è di fondamentale importanza nel percorso di crescita di un atleta. Vediamo un po' come è messa Fiume in tema di impianti

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Alcuni belli e utili, altri un po’ inadeguati. Ma mai troppi…
L’iconico stadio di Cantrida. Foto: RONI BRMALJ

Talento e sacrificio. Senza queste due prerogative è difficile diventare uno sportivo di successo. Chiaro, però, che non tutti possono raggiungere i massimi livelli, ma l’importante è divertirsi e fare ciò che si ama. Inoltre è cosa risaputa che praticare lo sport fa bene alla salute. Ci sono tuttavia fattori che incidono sulla formazione di un atleta e che non lo riguardano direttamente. Qui parliamo in primis delle “condizioni di lavoro”, quelle che permettono a uno sportivo, dilettante o professionista a prescindere, di allenarsi e compiere il suo percorso di formazione. Le principali rispondono al nome di “infrastruttura sportiva”. Spesso, purtroppo, molti atleti lavorano in condizioni tutt’altro che ottimali, allenandosi a qualsiasi ora sotto il sole cocente o la pioggia incessante, il caldo estremo o un freddo da far gelare le vene. Ed è qui che emerge ancora di più la forza di volontà del singolo, quella che gli insegna a lottare “contro tutti e contro tutto”, tirando dritto per la propria strada. Sono tantissimi gli atleti che sono arrivati al top passando una specie di Via Crucis. In Croazia abbiamo l’esempio di Luka Modrić, che da bambino aiutava il nonno a pascolare gli animali di famiglia e che poi, scappando dalla guerra, ha raggiunto con gli anni livelli eccelsi.

Ma a Fiume come stiamo messi in tema di infrastruttura sportiva? Di quali impianti dispongono gli atleti nostrani? Un tema al centro dell’attenzione da sempre, con opinioni e pareri spesso discordanti. Per alcuni la città dispone di un sistema efficiente, per altri invece si poteva e si potrebbe fare di più. Ne abbiamo parlato in merito con Igor Butorac, direttore della Rijeka Sport, l’azienda municipalizzata che si occupa della gestione degli impianti sportivi in città. Da parte nostra ci siamo riservati il diritto di qualche valutazione personale perché, inutile negarlo, in generale regna la convinzione che alcuni impianti sono davvero funzionali e utili, mentre altri sono stati costruiti senza tener conto di alcune cose di base e a cifre comunque esorbitanti.

Cantrida, uno stadio iconico
Partiamo con quello che è da sempre uno dei simboli di Fiume, lo “stadio sotto le rocce”, uno dei più pittoreschi al mondo per la sua ubicazione geografica con tanto di vista sul mare. Ma che negli ultimi anni, dopo il trasloco del Rijeka a Rujevica, è venuto a cadere un po’ nel dimenticatoio, per quanto si tenti di mantenerlo in vita e rivitalizzarlo. Lo stadio di Cantrida si trova nella parte più occidentale della città, nell’omonimo rione, ed è stato inaugurato il 1° giugno 1913, mentre il campo ausiliare è stato aperto nel 2005. La sua principale funzione è destinata al calcio (Opatija) e all’atletica (Kvarner). Proprio l’Opatija potrebbe far tornare a Cantrida il grande calcio e ridarle in parte l’antico splendore. Il club abbaziano ha infatti richiesto la licenza per la SHNL, indicando Cantrida come sede degli incontri casalinghi. Se arriverà la promozione non ci saranno problemi visto che lo stadio è stato omologato dalla Federcalcio già cinque anni fa, quando l’Orijent lottava per la promozione, poi perdere lo spareggio per mano dell’Istra 1961. In sostanza Cantrida è già pronta, salvo qualche piccolo accorgimento dal punto di vista estetico. Nulla di radicale comunque, dopo che un mese fa sono stati completati i lavori sulla nuova tettoria centrale. Semmai è il club che ci gioca a dover garantire alcuni standard di sicurezza come la vendita di biglietti, i controlli di sicurezza all’entrata, e via dicendo.

Rujevica, molto più di un campus
Lo “stadio del Rijeka”, o di Rujevica, ubicato nel medesimo rione, è di proprietà privata della società (la Teanna Ltd) che fa capo a Damir Mišković, azionista di maggioranza del club fiumano. Un piccolo gioiello che inizialmente doveva essere soltanto una specie di campus d’allenamento, ma che con il passare degli anni, una volta capito che la “nuova Cantrida” è ancora in alto mare, è diventato a tutti gli effetti la casa del Rijeka. Idea che non piace comunque a parecchi tifosi, per tradizione legati al vecchio stadio. Inaugurato nell’agosto 2015, onde rispettare i parametri UEFA e poter ospitare gli incontri di Champions e di Europa League nel 2016 il Rijeka ha annunciato di voler costruire una tribuna lungo il lato nord del terreno di gioco al fine di aumentare la capienza complessiva dell’impianto a 8.000 posti. I lavori sono iniziati l’11 maggio 2017 e sono terminati il 21 luglio successivo. La capienza è stata così aumentata da 6.039 a 8.279 posti. Di recente il presidente Mišković ha rispolverato l’ipotesi di coprire interamente lo stadio con un tetto se il progetto del nuovo impianto a Cantrida dovesse tramontare definitivamente.
Lo stadio di Rujevica, anche se lo stesso Rijeka lo definisce tuttora “training camp”, è un complesso composto da cinque campi da calcio, progettato per soddisfare appieno le esigenze del professionismo moderno e gli alti standard in tema di infrastruttura sportiva, come condizione base per poter realizzare i piani futuri inerenti la scuola calcio e la squadra seniores. Un impianto invidiato in tutto il Paese, soprattutto per il terreno di gioco principale che è un mix tra erba artificiale e naturale, con un drenaggio che riesce a fronteggiare al meglio le abbondanti precipitazioni piovose tipiche del capoluogo del Quarnero.

Crimea, stadio piccolo ma grazioso
Il campo di calcio di Crimea è stato costruito nel 1923. La superficie della struttura è di 12.475 m², mentre quella degli spazi accessori è di 579 m². Lo stadio è da sempre casa dell’Orijent, la seconda squadra della città. Inoltre, viene occasionalmente utilizzato per concerti e tornei. La parte principale della struttura è il terreno di gioco, mentre gli spazi accessori comprendono spogliatoi, uffici e spazi per il club. All’interno dell’impianto si trova anche un ristorante. La capienza è di 2.500 posti a sedere e 1.000 in piedi.
Negli ultimi anni Crimea ha subito un graduale processo di trasformazione da un “impianto di provincia” a uno stadio minore, ma allo stesso tempo moderno e multifunzionale. Le stime parlano di oltre mezzo milione di euro investito negli ultimi sei anni, con la classica ciliegina sulla torta rappresentata dal tabellone multimediale costato 70.500 euro. Nel 2019 sono stati eseguiti lavori sulle tribune, negli spogliatoi, sull’accesso allo stadio e sul sistema di irrigazione e drenaggio per un valore di allora 1.375.000 kune, elevando così lo standard dell’impianto, sia per gli atleti che per gli spettatori, e ottenendo la licenza per disputare le partite della Seconda HNL. Sul campo è stato installato un nuovo sistema automatizzato di irrigazione con 15 irrigatori, nonché un nuovo sistema di drenaggio, e sono stati effettuati lavori di manutenzione su tutto il campo con la posa di nuove sezioni di erba naturale per una superficie di 620 m². Insomma, uno stadio grazioso che soddisfa le esigenze dell’Orijent. Semmai il club di Crimea avrebbe bisogno di un centro di allenamento, soprattutto in ottica di una scuola calcio che conta parecchi bambini iscritti.

Lo stadio di Crimea.
Foto: RONI BRMALJ

Piscine Cantrida, tra le più belle d’Europa
Vanto e orgoglio delle varie sezioni sportive del Primorje e della città di Fiume in generale, il complesso sportivo e ricreativo “Piscine Cantrida” (questa la sua denominazione ufficiale) è stato aperto nel 2008 ed è sicuramente uno dei più affascinati e moderni in questa parte d’Europa. Con la ricostruzione e l’ampliamento della piscina olimpica all’aperto, a pochi passi dal mare, sono state costruite cinque piscine di varie dimensioni. Il polo natatorio include la piscina olimpica 1 (coperta) con un unico tetto mobile, la piscina olimpica 2 (all’aperto) completamente ristrutturata, la piscina da 25 metri, quella per bambini e la piscina per i tuffi. Sono destinate ad allenamenti per atleti di tutte le età e alle attività sportive e ricreative per i cittadini, attrezzate secondo gli standard delle maggiori competizioni di sport acquatici. Il complesso si trova sulla spiaggia, che è stata ristrutturata a metà giugno 2011.
Pur trattandosi principalmente di una struttura sportiva, il complesso offre anche una serie di servizi per il relax e il divertimento. Atleti e cittadini hanno a disposizione fitness e wellness, e all’interno del polo si trovano anche un club subacqueo e un’agenzia di viaggi. I visitatori possono rilassarsi in uno dei tre locali di ristorazione. Il parcheggio pubblico dispone di quasi 150 posti auto.
Il complesso ha ricevuto parecchi premi e riconoscimenti mondiali. Il Comitato olimpico internazionale (CIO) e l’Associazione internazionale per le strutture sportive e ricreative (IAKS) hanno assegnato alle Piscine Cantrida nel 2009 la medaglia di bronzo nella categoria delle strutture per sport acquatici, mentre il Comitato paralimpico internazionale ha conferito un riconoscimento speciale (IPC Distinction) per strutture le accessibili alle persone con disabilità.

Il polo natatorio.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Centro Zamet, ciò che ci voleva. O no?
Il Centro Zamet è stato inaugurato nel 2009. Si tratta di un complesso pubblico in cui, oltre al campo di pallamano, si trovano una biblioteca, l’ufficio del Comitato di quartiere, numerosi servizi commerciali, una piazza pubblica e un parcheggio. Questo complesso è un centro sociale, sportivo e commerciale nella parte occidentale della città di Fiume. Il centro è utilizzato per l’organizzazione di competizioni sportive indoor di alto livello, concerti, congressi, conferenze pubbliche e vari programmi culturali. Nel Centro Zamet si sono svolti vari eventi internazionali come il Campionato europeo individuale di scacchi per uomini e donne, il Mondiale di birilli Under 23, il Croatia karate open e via dicendo. Purtroppo, per quanto bello e funzionale, il complesso non è del tutto adatto a ospitare partite e tornei degli sport maggiori, nella fattispecie la pallamano o il basket. In passato è stato teatro di qualche partita della nazionale croata, ma quando si parla di Europei o Mondiali allora il “confronto” con il vicino Žatika di Parenzo è già perso in partenza. E a tal proposito qualcuno storce il naso, soprattutto in considerazione della lunga e ricca tradizione che Fiume vanta nella pallamano…

La palestra di Zamet.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Tersatto, addio bei tempi passati…
Con il nome ufficiale di Palasport della Gioventù, è uno dei più longevi della città essendo stato costruito nel 1973. Per anni, anzi decenni, il palasport di Tersatto è stato il vanto di Fiume per quanto riguarda gli sport di squadra al chiuso. Ricordiamoci (con nostalgia) l’Europeo seniores di pallamano nel 2000, uno spettacolo in tutti i sensi. Con il passare degli anni c’è stata purtroppo un’inversione di tendenza, un periodo buio durante il quale gli atleti venivano spesso e volentieri fatti “sloggiare” per interessi di altro tipo e genere (ricordate le tantissime fiere?) che con lo sport non avevano nulla a che vedere.
Oggi l’uso principale del complesso è destinato a pallamano, basket, pallavolo, judo, sollevamento pesi, karate, badminton e biliardo. Negli ultimi due anni il Palasport della Gioventù ospita anche le gare di futsal (uno sport in grande crescita, nda) del Rijeka e dopo parecchio tempo gli spalti sono tornati finalmente a essere quasi gremiti. Poche settimane fa, contro la Torcida, si sono visti oltre 1.500 spettatori.
La parte portante del complesso è costituita dal campo principale, due piccole palestre per il riscaldamento, una sala per judo, karate, sollevamento pesi e una sala biliardo. In ambito del Palasport della Gioventù ci sono anche quattro spogliatoi, due centri fitness, gli uffici della Rijeka Sport e di vari associazioni sportive, un centro stampa, oltre a servizi di ristorazione e vendite. La capacità del palasport è di 2.960 posti a sedere. Per capienza è il maggiore a Fiume, ma fuori dalla Top Ten in Croazia dove davanti troviamo ad esempio Zara, Varaždin, Parenzo, Osijek…

Il Palasport della Gioventù.
Foto: RONI BRMALJ

Palestra Dinko Lukarić: in tono minore
La palestra Dinko Lukarić, o più comunemente chiamata palestra di Cosala, è stata costruita nel 1974 e ovviamente si trova nel quartiere di Cosala. La superficie del campo è di 1.010 m², la superficie esterna di 7.129 m². L’uso principale è adibito alla pallamano, al basket e alla pallavolo. Inoltre, la sala viene occasionalmente utilizzata per concerti, tornei e attività ricreative.
La parte portante della struttura è il campo principale, completato da spogliatoi, un ufficio per i collaboratori, una cabina stampa e altri servizi. C’è anche un piccolo servizio di ristorazione all’interno della struttura. La capacità della sala è di 900 posti a sedere e 200 in piedi. In sostanza possiamo definirlo come un impianto di seconda categoria, in grado di ospitare eventi di minor portata come le partite di campionato delle squadre che ospita.

Palestra di atletica Cantrida, un flop!
Mettiamola così: sicuramente una specie di flop per quanto riguarda la costruzione recente di impianti sportivi a Fiume, soprattutto in rapporto costi-funzionalità. Utile e allo stesso tempo quasi… inutile. La palestra di atletica Cantrida è stata inaugurata a maggio 2010 ed è destinata all’allenamento e all’organizzazione di competizioni sportive indoor di atletica, ma anche allo svolgimento di altre attività sportive e ricreative come pallamano, basket, calcio a cinque, aerobica, danza, tennis, badminton e altro. All’interno della palestra si trova anche una parete di arrampicata artificiale alta 12 metri.
Il complesso è composto da una palestra atletica con tribune mobili e un edificio amministrativo, collegati da un “ponte” che porta dalla parete di arrampicata, una delle più alte strutture artificiale al coperto in Croazia, agli spazi d’accesso. All’interno della struttura si trovano anche una sala fitness, una sala per riunioni, seminari e conferenze, oltre a un bar caffè. Una particolarità della palestra è il pavimento coperto di tartan, che si estende lungo tutto il ponte di collegamento e la terrazza esterna del bar caffè. Dunque, tutto oro ciò che splende? Nemmeno per sogno. Al momento della costruzione ci si è resi conto che la pista era dieci metri più corta degli standard normali, il che impedisce lo svolgimento di gare internazionali, oltre che condizionare coloro che ne usufruiscono, soprattutto quelli del Kvarner di atletica. E i costi di costruzione? Eccessivi per un impianto dalle possibilità limitate…

La palestra di atletica.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Canottaggio, bocce, tennis, arti marziali…
A Fiume esistono parecchi altri impianti sportivi minori, o forse più corretto dire riservati a sport che non richiamano le masse. Ci sono il campo di calcio Robert Komen, la palestra Brajda e quella del 3. Maggio, il bocciodromo di Vežica inferiore e di Brajda, il ring di Mlaka i campi da tennis di Pećine, Marčeljeva Draga e Cosala, la casa degli scacchi in Brajda, la casa di canottaggio Delta, i centri sportivi-ricreativi Zamet, Sušak, Mlaka e Belvedere, i poligoni di tiro Drenova e Papirničar, nonché il centro di arti marziali Sušak. In generale sono gestiti dalla Rijeka Sport o comunque dalla città mediante il club (o i club) interessato.
“Nel corso del 2025 proseguiremo con gli investimenti negli impianti sportivi cittadini con lo scopo di migliorare i livelli qualitativi e di sicurezza – illustra Igor Butorac, direttore della Rijeka Sport –. Il progetto maggiore, e anche quello più costoso, riguarderà la ristrutturazione degli spogliatoi della palestra Dinko Lukarić di Cosala. I lavori verranno effettuati durante i mesi estivi per non interferire sulle attività dei club che vi operano. Vorrei precisare che la Città di Fiume, o meglio dire la Rijeka Sport, è riuscita ad ottenere da parte del Ministero del turismo e dello sport 104mila euro come copertura parziale delle spese. Il resto, nella fattispecie circa 160mila euro, saranno assicurati dalla Città. Il secondo maggiore investimento, pari a 70mila euro, riguarderà il sistema di riscaldamento e di raffreddamento nella palestra di basket Brajda. Finora era possibile soltanto riscaldare, ora si potrà fare anche l’esatto opposto. Come terzo investimento, che in pratica non riguarda direttamente l’infrastruttura, abbiamo in programma l’acquisto di 15 defibrillatori per salvare, nel caso ci fosse bisogno, i nostri sportivi o comunque vite umane. Qualcosa di importantissimo e che riguarderà ogni singolo impianto gestito dalla Rijeka Sport. Qui parliamo nel concreto di 40mila euro. Ci sono poi interventi di minor conto, di quelli che possiamo definire come… ordinaria amministrazione”, conclude Butorac.
Alcuni lavori sono già stati completati nei primi mesi dell’anno. A Vežica inferiore sono stati presentati infatti i nuovi terreni da padel, costruiti nell’ambito del centro bocciofilo. Inoltre, è stato ristrutturato e rimesso in funzione un campo da tennis esistente con superficie in cemento, insieme alla sistemazione delle aree circostanti. L’investimento complessivo, pari a 158.000,00 euro IVA inclusa, è stato finanziato dal bilancio cittadino. Quando parliamo di investimenti e bilancio, dobbiamo comunque tener conto che a breve ci saranno le elezioni e che per ogni progetto futuro bisognerà attendere l’esito e l’eventuale nuovo corso.

Butorac: «Il nuovo stadio? Ben venga!»
Tra proteste, petizioni e possibili referendum, negli ultimi giorni è tornato molto d’attualità il progetto della “nuova Cantrida”, che tradizionalmente cade nel dimenticatoio per poi tornare improvvisamente alla ribalta, e viceversa. Il complesso multifunzionale includerebbe uno stadio da 12.000-20.000 posti, un albergo con 140 stanze e tre grattacieli (250-300 appartamenti in totale), dei quali uno di 35 piani (116 metri) che sarebbe anche il più alto edificio in Croazia. Il valore dell’investimento è di oltre 100 milioni di euro, cifra destinata ovviamente a salire visto che di giorno in giorno siamo testimoni di costi che salgono alle stelle. Un deciso “passo nel 21º secolo”, come amano dire gli ideatori del progetto ovvero il consorzio composto da Black kite E&C Investment Fund, Fiume Kantrida Develpoment, Teanna Ltd, ZDL arhitekti, Aestus development e Kamgrad.
Ma Igor Butorac, da fiumano e “uomo di sport”, cosa ne pensa del progetto in questione? “Credo che qualsiasi iniziativa che contribuisca allo sviluppo e alla crescita della città, nel farla prosperare, è benvenuta. Anzi, oserei dire anche lodevole. Personalmente non mi sono chiare le persone che si oppongono a tutto ciò. In fin dei conti parliamo di investimenti capitali. Abbiamo un progetto che è di dominio pubblico, con tanto di proposta di modifica del piano urbanistico, ma oserei direi che al momento si tratta soprattutto di uno studio e della stima degli spazi a disposizione. Potrebbe magari succedere che una parte del progetto si dimostri carente, ma ho i miei dubbi che l’architetto che ha lavorato sul progetto non abbia tenuto bene in considerazione tutte le priorità. Ciò che pensa poi la gente comune è piuttosto irrilevante, senza voler togliere nulla a nessuno in tema di competenza. Dire che un grattacielo è troppo alto o troppo basso, mi pare un po’ inadeguato. Dobbiamo capire che gli spazi a disposizione non sono molti, anche perché Fiume è fortemente limitata in chiave di spazi urbani a disposizione. Ottimista? Sinceramente non saprei cosa dire. Mettiamoci per un attimo nei panni del potenziale investitore che, prima di decidere di… buttarsi, vuole avere assoluta chiarezza e la strada spianata. Sia in tema di burocrazia che di consensi popolari. Bisogna creare i presupposti affinché l’investitore si presenti e avvii il processo di costruzione del nuovo impianto, nell’interesse di tutti”.

«Servirebbero una palestra e un campo di calcio»
Di recente la Regione litoraneo-montana è stata nominata la prima in Croazia per l’ammontare degli investimenti nello sport e nell’infrastruttura sportiva nonché Regione europea dello sport per il 2026. Ciò significa che sono tanti i cittadini, soprattutto i più giovani, a praticare quest’attività. A Fiume, inutile negarlo, si fa spesso la fila per poter usufruire degli impianti a disposizione. “In tema di sport cittadino, secondo le nostre stime, ci servirebbero ancora una palestra coperta per la pallamano e il basket nonché un campo di calcio con l’erba artificiale – fa presente Igor Butorac –. Qui non mi riferisco esclusivamente ai club, bensì in funzione della cittadinanza e in chiave di svolgimento dell’attività sportiva come tale. Molte scuole fiumane hanno introdotto le lezioni mattutine, bene o male che sia, e di conseguenza nelle prime ore del giorno gli impianti sportivi sono praticamente vuoti, mentre dalle 16 alle 23 c’è una ressa impressionante. Spesso il problema è difficile da gestire, soprattutto quando non ci si può allenare all’aperto. Ecco perché sarebbe ideale poter disporre di ancora una palestra e di un campo di calcio”.

Igor Butorac.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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