Al Drosina la festa è dell’Istra 1961. Fermata la Lokomotiva (2-1)

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Al Drosina la festa è dell’Istra 1961. Fermata la Lokomotiva (2-1)

L’Istra 1961 ha battuto per 2-1 in casa la Lokomotiva nel posticipo del 14.esimo turno della Prima lega croata. Una vittoria meritata quella dei gialloverdi, che salgono così a quota 15 punti in classifica, mantenendo le distanze dal penultimo Slaven Belupo e agguantando lo Šibenik, che ha però una partita in più.
Garcia recupera in extremis Hujber e Blagojević, ma allo stesso tempo non può contare su Silva, appiedato dal giudice sportivo, e Navarro, alle prese con problemi fisici. Il tecnico ospite Čabraja deve invece rinunciare allo squalificato Kačavenda, spesso decisivo nelle ultime uscite. A guidare l’attacco degli zagabresi è l’ex Rijeka, Kulenović.
Al Drosina piove e soffia un forte vento di scirocco, condizioni tutt’altro che ideali per le due squadre. Pochi ovviamente gli spettatori sugli spalti. Ad aprire meglio l’incontro è la Lokomotiva, che costringe subito i polesi alla difensiva. Che non si tratti della classica fase di studio si capisce al 4’, quando Miličević lascia partire una potente conclusione dai venti metri sulla quale Lučić è costretto a salvarsi in calcio d’angolo. Quattro minuti dopo l’Istra trova però il vantaggio. Cokaj tocca con la mano e l’arbitro Pajač assegna il calcio di rigore. Sul punto di battuta si porta Bandé, ma Nevistić intuisce: per sua sfortuna, nel tentativo di bloccare la palla la tocca con il gomito facendola rotolare in porta. La gioia dei padroni di casa dura appena pochi minuti. Al 15’ la Lokomotiva manovra sulla sinistra e al termine di un batti e ribatti nei sedici metri la sfera arriva sui piedi di Dabro, che da pochi passi non ha difficoltà a insaccare per l’1-1. La partita è stranamente molto vivace e Nevistić deve salvare la propria porta su doppio tentativo ravvicinato di Lisica e Perković. Si fa male Blagojević e al suo posto entra Mahmoud. Allo scadere di primo tempo Mlinar serve alla perfezione Hujber, il quale spreca da posizione ravvicinata. La ripresa si apre con il tentativo di Kulenović, senza particolare effetto. Poi, al 52’, altro calcio di rigore per i polesi, stavolta per fallo di mano di Aliyu. Cambia il giocatore incaricato della trasformazione, ovvero Beljo, il quale non lascia scampo a Nevistić. Il nuovo vantaggio mette le ali ai gialloverdi, che non si fermano bensì cercano il colpo del definitivo KO. Di tanto in tanto lasciano scoperto qualche spazio di troppo, ma in tal caso a fare buona guardia è Lučić, come al 70’ in occasione del tentativo di Kulenović. Quattro minuti dopo Bandé insacca, ma l’arbitro Zebec annulla per posizione di fuorigioco, che c’è tutta. Finisce 2-1, e per il polesi è davvero una giornata di festa.

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