Adriatic Depth Trophy con vista Mondiali

Apnea. L’edizione di quest’anno ha visto gli atleti puntare esclusivamente a staccare i pass iridati

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Adriatic Depth Trophy con vista Mondiali
L’edizione di quest’anno si è tenuta nell’inedita finestra a cavallo tra maggio e giugno. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

S ole e caldo hanno fatto da sfondo alla giornata conclusiva dell’Adriatic Depth Trophy, uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati di apnea. Come sempre l’evento ha avuto luogo nel canale della Corsia (Krušija), il braccio di mare che separa l’isola di Plauno (Plavnik) da quella di Cherso, e che con i suoi 128 metri di profondità rappresenta il punto più profondo non solo dell’area quarnerina bensì dell’intero Alto Adriatico. Ai nastri di partenza una ventina di atleti a caccia dei pass per i Mondiali dei circuiti AIDA e CMAS, in programma rispettivamente a Roatan (Honduras) ad agosto e a Limassol (Cipro) a settembre. La rassegna era inoltre valevole anche per i Campionati nazionali croati, aperti però anche ad atleti provenienti dall’estero. Quest’anno le gare si sono tenute per la prima volta nell’inedita finestra a cavallo tra maggio e giugno anziché in quella consueta di settembre in quanto i Mondiali CMAS sono stati anticipati da ottobre a settembre. Stavolta non sono arrivati nuovi record del mondo: un po’ perché l’obiettivo principale erano i visti per le rassegne iridate e in secondo luogo perché in questo periodo dell’anno la temperatura dell’acqua è ancora piuttosto bassa, il che chiaramente condiziona la performance dell’atleta. L’anno scorso Petar Klovar aveva stabilito proprio qui il nuovo primato mondiale nella disciplina senza pinne scendendo fino a 93 metri.

Petar Klovar e Sanda Delija.

Questa volta non ha cercato il risultato bensì la qualificazione. “Ho centrato i pass per le mie principali discipline – sorride l’apneista fiumano, doppio oro agli ultimi Mondiali CMAS –. L’ultimo tuffo l’ho fatto nel free immersion. Bastavano 92,5 metri e io sono sceso fino a 100. Non ho spinto più di tanto, anche perché laggiù fa piuttosto freddo. Avevo svolto la preparazione nelle Filippine dove in superficie ci sono 30 gradi, mentre qui siamo sui 18. Una bella differenza. Mondiali? Proverò a difendere i titoli conquistati l’anno scorso, anche se sarà dura perché la concorrenza è tosta e bella agguerrita”.

Le gare hanno avuto luogo nel canale della Corsia

Antibiotici e antinfiammatori
In gara non poteva mancare Sanda Delija, che poche settimane fa a Sharm el-Sheikh aveva eguagliato il record del mondo nel free immersion (98 metri) e prima ancora a Dominica aveva sfondato la magica soglia dei 100 metri scendendo fino a 101. “Non sapevo bene nemmeno se sarei entrata in acqua perché mi sono presa un raffreddore pochi giorni prima della gara – rivela –. Non ho potuto allenarmi, però alla fine tra antibiotici e antinfiammatori è andata benissimo. Il primo giorno ho fatto un tuffo di 75 metri nel bipinne, che è il nuovo record nazionale, mentre nel free immersion ho fatto 86 metri qualificandomi per i Mondiali. Lì farò tre discipline: free immersion, rana e bipinne, ma punterò soprattutto sulle prime due in cui sto andando molto forte. L’obiettivo è far podio come negli ultimi due anni. Magari scalando un gradino in più. I 100 metri? Se arrivassero ai Mondiali sarebbe perfetto. A luglio svolgeremo la preparazione alle Bahamas lì cercheremo di consolidare la quota raggiunta in allenamento”.

Una delle giudici al lavoro

L’anno scorso l’ultimo giorno di gare era stato cancellato per maltempo, stavolta invece il meteo è stato un fido alleato. “Da questo punto di vista è andata alla grande. Abbiamo avuto un numero minore di atleti perché originariamente il programma prevedeva lo svolgimento della gare nella consueta finestra di settembre, ma se non altro sotto il profilo organizzativo è stato tutto molto più facile da gestire. Purtroppo non ho potuto gareggiare perché una delle giudici si era infortunata pochi giorni prima perciò mi è toccato prendere il suo posto, ma fortunatamente i pass li avevo centrati già a inizio anno. A Cipro sarò sicuramente in gara, mentre invece per l’Honduras sto ancora valutando perché lì potrei presentarmi nelle vesti di allenatore. Obiettivi? La Croazia aveva vinto il medagliere agli ultimi Mondiali CMAS in Turchia. Ripetersi è sempre la cosa più difficile, ma abbiamo una squadra fortissima e capace di tutto. L’importante sarà presentarci con la mente libera cercando di non addossarci troppa pressione”, ha infine aggiunto l’organizzatore dell’Adriatic Depth Trophy, Vitomir Maričić.

Vitomir Maričić

Record mancato nella statica
Prima di cimentarsi con la profondità, l’apneista zagabrese Budimir Šobat ha tentato l’assalto al record del mondo nella statica, eseguendo la sua prova nella piscina del campeggio di Glavotok (Veglia), senza però riuscire nell’impresa. “Sono arrivato a 10’17’’, ovvero a 29 secondi dal primato mondiale, uno dei più longevi, che resiste ormai da oltre dieci anni. Poco o tanto? Dipende. Se sei al top della condizione 29 secondi non sono poi tanti. L’obiettivo è cercare di battere il record quest’anno. Intanto mi consolo con il fatto di aver stabilito il nuovo primato nazionale”, racconta Šobat, il quale in passato è stato un cestista professionista.

Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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