Acosty: «Tifo per le africane e per l’amico Bradarić»

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Acosty: «Tifo per le africane e per l’amico Bradarić»

FIUME | Mentre in Russia è partito il Mondiale e mentre tutta la Croazia si prepara a seguire il primo impegno della nazionale, quello di stasera contro la Nigeria, a Rujevica si lavora in condizioni climatiche ottimali, con temperature accettabili, anche prima di fuggire in montagna. Il Rijeka lo farà il 19 quando raggiungerà Fužine, tradizionale base estiva per poi ritornare a Fiume per alcuni giorni prima di partire verso Kranjska Gora. Fino al 28 luglio, quando inizia il campionato, il Rijeka disputerà sei amichevoli. Nel frattempo, dalle parti di Rujevica è atteso traffico intenso. L’autonomia finanziaria del club dipende da quanto e come si riesce a vendere. I “pezzi da novanta” sono ancora tutti qui, a parte Filip Bradarić, che prende parte alla spedizione croata in Russia.
Per un calciatore professionista è normale, e non può che essere così, pensare al proprio futuro che non è necessariamente legato al club a cui è vincolato da contratto. Il ghanese Maxwell Acosty, dopo una carriera tutta italiana, Serie A compresa, è arrivato un anno fa a Fiume. “Non ho assolutamente intenzione di muovermi da qui. Mi ci trovo benissimo e ho altri due anni di contratto per cui non ho davvero bisogno di spostarmi. Se uno si trova bene in un posto, perché dovrebbe andarsene?”, ha voluto precisare il laterale del Rijeka, che nel corso della stagione ha dovuto lottare per conquistare un posto da titolare.
“C’è grande concorrenza – spiega Acosty -, ed è bene che ci sia. La concorrenza è utile. Personalmente, sono contento per com’è andata la scorsa stagione. Il tecnico mi ha dato fiducia facendomi giocare tante partite. La fiducia va conquistata e io continuerò a lottare, in allenamento e in campo, per averla anche nella prossima stagione. Conta poco se verrò impiegato a sinistra, destra o in metà. L’importante è che l’allenatore mi faccia giocare”. Quella di Acosty è stata comunque una stagione in crescendo perché soprattutto nella seconda parte del campionato ha ottenuto un minutaggio importante, partendo spesso tra i primi undici. Tra i ricordi più belli, ovviamente, il gol segnato al Milan a San Siro, quello che avrebbe poi riaperto una gara che sembrava destinata a un epilogo favorevole ai rossoneri, fortunati nel finale a vincere la partita.
Nella stagione trionfale 2016/17, quando il Rijeka vinse titolo e Coppa, fu spesso determinante il contributo dalla fascia destra, con Ristovski dietro e Vešović avanzato. Uno degli ultimi arrivati è il terzino destro Mario Pavelić, austriaco di origini croate, proveniente dal Rapid Vienna. Sarà il nuovo compagno sulla fascia per Acosty: “Per ora non ho avuto modo di conoscerlo in campo perché in questo periodo non si lavora molto con la palla. Comunque, se è al Rijeka, vuol dire che è un ottimo giocatore. Compito nostro è di inserirlo bene nella squadra e di farlo sentire a casa. Con me è stato così un anno fa”.
Il Ghana non si è qualificato al Mondiale. Per chi tiferà Acosty? “È da giorni che Pavičić e Puljić stanno stressando David (Nwolokor, nigeriano e terzo portiere del Rijeka, nda), poverino. A parte questo, io tifo per la Nigeria, come per il Senegal e il Marocco, cioè per tutte le squadre africane. Lo farei anche per l’Italia se si fosse qualificata. Ora, però, tifo un po’ anche per la Croazia, soprattutto per il mio amico Brada (Filip Bradarić, nda) a cui auguro di fare bene“. Un pronostico? “Sono sempre gli stessi – conclude Acosty –, e, secondo me, il titolo se lo porterà a casa una tra Brasile, Francia e Germania”.

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