Acosty sicuro: «Il Rijeka può dare la caccia ai due trofei»

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Acosty sicuro: «Il Rijeka può dare la caccia ai due trofei»

FIUME | Con la partita di domani inizia un periodo particolarmente intenso, in cui ci si giocherà, forse, un’intera stagione. Dopo l’incontro della seconda giornata del campionato di Prima Lega con l’Inter, il Rijeka è atteso dalla prima delle due sfide del terzo turno preliminare di Europa League. La competizione internazionale porta con sé prestigio, ma anche risorse economiche non indifferenti per un piccolo club come quello fiumano. Tra le due sfide europee, tra l’altro, ci sarà la gara interna con l’Hajduk nella terza giornata di campionato.
Nella prima gara stagionale, vinta agevolmente a Rujevica con il neopromosso Gorica, il Rijeka non ha dato spettacolo, ma, in compenso, non ha rischiato quasi nulla. I meccanismi sono collaudati a tal punto da limitare al 20 per cento il possesso palla degli avversari. In questi meccanismi è inserito da un anno il centrocampista ghanese Maxwell Acosty, potenzialmente un uomo-mercato, ma comunque intenzionato a restare a Fiume, dove si trova bene. A un anno di distanza dall’arrivo si sarà fatto un’idea di cos’è il Rijeka e il calcio croato? “Tutto bene. Credo che anche in questa fase di preparazione le cose siano andate nella direzione giusta e noi giocatori siamo nelle condizioni di dare il meglio. Penso che potremo nuovamente dare la caccia ai due trofei. Dopo la preparazione siamo nelle condizioni per affrontare i ritmi a cui saremo sottoposti nelle prossime settimane. Più che ai ritmi, pensiamo comunque al primo impegno che ci attende venerdì”, ha risposto Acosty, schierato da Matjaž Kek nell’undici di partenza con il Gorica, così come aveva fatto nella seconda parte della scorsa stagione. Nella prima, il ghanese era partito quasi sempre dalla panchina.
Avere l’80 per cento di possesso palla è indicativo, ma anche un dato insolito. È riuscito contro il Gorica, che non sarà una squadra fortissima, ma che ha pur sempre un gruppo compatto. Con il Rijeka ha semplicemente rinunciato a giocare, per limitare i danni e il rischio di subire la goleada, oppure la squadra di Kek ha letteralmente fatto ciò che ha voluto? Così Maxwell: “Il mister insiste sul possesso palla e noi cerchiamo di tenere palla. Vogliamo essere noi a fare gioco, anche nei momenti in cui è difficile combinare qualcosa in attacco. Quando teniamo palla, prima o poi, troviamo l’opportunità per verticalizzare. Per farlo, occorre avere ovviamente la palla a disposizione. Ci alleniamo parecchio in questo senso”.

«Sono felicissimo per Bradarić»
Avevamo parlato con Acosty alla vigilia del Mondiale in Russia. Il Ghana non si era qualificato, ma il centrocampista del Rijeka aveva detto che avrebbe tifato in primo luogo per le squadre africane e quindi per la Croazia. “Quello che è stata capace di fare la Croazia è straordinario. Eravamo molto felici per come abbia giocato e vinto, ma altrettanto tristi dopo la finale. Mi ha impressionato in modo particolare la partita contro l’Argentina, quando i croati hanno fatto sembrare la formazione avversaria come una squadretta. Sono felice anche per il mio amico Bradarić, che ha avuto la possibilità di esserci. L’ho sentito ieri e sono contento per lui, per la sua scelta di giocare in Italia. Spero, anzi sono certo, che lì avrà l’opportunità di fare bene. Gli auguro tutto il bene del mondo”.
Mentre si attende l’ufficialità per quanto riguarda il trasferimento dell’ormai ex capitano al Cagliari, ci si prepara al confronto con l’Inter, in programma domani alle 18.30 a Rujevica. L’Inter è tra le squadre che, a prescindere dalla posizione in classifica che occupa o dal momento di forma, sembra avere sempre un conto in sospeso con il Rijeka. Non dovrebbe ingannare lo 0-4 subito nel primo turno ad opera della Lokomotiva. Le due squadre si sono affrontate finora 51 volte e i fiumani ne sono usciti vincitori in 22 occasioni. La squadra di Zaprešić si è imposta 15 volte, mentre le rimanenti 14 partite si sono chiuse in parità. Nelle ultime tre stagioni, in cui la formazione allenata di Kek ha cercato e trovato (una volta) il titolo nazionale, ci sono state 12 partite con l’Inter. Il Rijeka ha vinto 7 volte, mentre le altre 5 sfide sono terminate in parità. Quelli persi dai fiumani sono stati spesso punti preziosi, per certi versi fondamentali. L’ultimo successo dell’Inter risale al 2012, mentre l’ultima sconfitta interna, a Cantrida, è di 8 anni fa. Kek non ha mai perso con l’Inter, vincendo 8 e pareggiando 5 gare. Infine, ci sono gli ex da entrambe le parti. Nel Rijeka troviamo Puljić e Mamić, mentre nella squadra di Zaprešić ci sono da poche settimane Ajayi, Solomon, Čeliković e Vuk, gli ultimi due in prestito.

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