A Sebenico a caccia di punti e continuità

Il Rijeka è chiamato a dar seguito al convincente successo sull'Osijek anche se domani con lo Šibenik sarà una partita ben diversa

0
A Sebenico a caccia di punti e continuità

A quattro giornate dalla linea del traguardo i giochi sono praticamente fatti, con la Dinamo che ha ormai le mani sul titolo, forte dei 5 punti di vantaggio sull’Osijek e dei 6 sull’Hajduk. Con buona pace di chi sperava in una volata imprevedibile fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata. Alla fine della fiera, gli zagabresi sono a un passo dalla conquista del loro 23º titolo di campione nazionale, che finirà nella loro bacheca più per demeriti altrui che per meriti propri. La prima rivale a essersi sfilata dalla lotta è stato il Rijeka, naufragato malamente dopo il poker di sconfitte con Hrvatski dragovoljac, Gorica, Dinamo e Lokomotiva. Poi è toccato uno dopo l’altro a Osijek e Hajduk. Gli slavoni hanno detto addio ai sogni di gloria venendo maltrattati a Rujevica mentre gli spalatini, pur avendo vinto lo scontro diretto nel recupero del Poljud, si sono subito suicidati in quel di Koprivnica contro lo Slaven Belupo, incapaci di sopperire alle assenze di Livaja e Kalinić. E a Fiume, Spalato e Osijek i rimpianti sono davvero tanti perché quest’anno la Dinamo era più che mai attaccabile. La verità è che tutte e tre si sono pestate i piedi a vicenda lasciando per strada punti preziosi che alla fine dei conti sono costati carissimo.

Centrocampo a tre

Tornando invece al Rijeka, il 3-1 che ha messo in ginocchio alla truppa di Bjelica ha spazzato via le nubi che si erano addensate sopra Rujevica. All’improvviso la squadra ha ritrovato smalto, brillantezza, cattiveria. E pure i gol dei propri tre migliori marcatori, Drmić, Murić e Vučkić, che sono mancati nelle scorse settimane. Tomić chiedeva una reazione dopo la crisi di gioco e risultati in cui la squadra era incappata nell’ultimo mese e i suoi ragazzi hanno risposto alla grande sfornando una prestazione che rasentava la perfezione, forse addirittura la migliore dell’intera stagione. Nessuno quest’anno era riuscito a rifilare tre gol all’Osijek in 90’ e con un po’ di lucidità sotto porta, altri 2-3 palloni sarebbero potuti finire tranquillamente alle spalle di Ivušić. Sicuramente il rigore di Murić ha messo il match in discesa costringendo Bjelica a snaturare la sua squadra obbligandola ad aprirsi nel tentativo di ribaltare il risultato per restare in corsa per il titolo. Esattamente ciò che chiedeva il Rijeka, che gira a meraviglia quando l’avversario gli lascia campo aperto. Dal punto di vista tattico, molto interessante anche l’esperimento del centrocampo a tre con Selahi, Pavičić e Čerin, che ha dato qualità e quantità all’intera manovra. Una soluzione che potrebbe rivelarsi un’arma in più in questo finale di stagione, anche se chiaramente il suo utilizzo dipende dal tipo di avversario che si ha di fronte.

Quattro… finali

Domani intanto si torna in campo. La prossima fermata è Sebenico, per la prima di quattro finali. Il gap da colmare con Hajduk e Osijek è abbastanza ampio (rispettivamente 5 e 6 punti) ma più che pensare alla classifica, i fiumani sono chiamati a raccogliere quanti più punti per arrivare carichi e in buona condizione alla finalissima di Coppa (il Sole di Rabuzin potrebbe tra l’altro anche valere i preliminari di Europa League, però è un discorso molto complesso e dipenderà da chi conquisterà la Conference League e dall’eventuale esclusione delle formazioni russe dalle competizioni UEFA). Guai però a sottovalutare lo Šibenik. È vero che nei tre precedenti sono arrivate altrettante vittorie, ma è vero anche che l’ultima volta allo Šubičevac i tre punti sono stati molto sofferti, arrivati grazie a un guizzo di capitan Smolčić allo scadere del primo tempo. Anche se il morale in casa sebenzana è sotto i tacchi in seguito alla sconfitta nel turno precedente per mano del Dragovoljac (e il Rijeka ne sa qualcosa quando c’è di mezzo la compagine di Siget…), il tecnico Dean Računica promette comunque battaglia. All’ombra della cattedrale di San Giacomo sarà sicuramente una partita ben diversa rispetto a quella con l’Osijek, con gli arancioni pronti a trincerarsi in difesa per poi colpire in contropiede. I biancocrociati faticano tremendamente contro le squadre che si chiudono a riccio perciò la chiave sarà cercare di sbloccare quanto prima il risultato.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display