Croazia, mezzo flop. Dalić: «Poco coraggiosi»

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Croazia, mezzo flop. Dalić: «Poco coraggiosi»

Inutile negarlo: c’è delusione. E parecchia. Perché contro il Marocco non è stata la Croazia che tutti s’aspettavano, al di là dei meriti degli avversari e della comprensibile paura di non rischiare troppo. “Una gara difficile, ma d’altronde era nelle attese – conferma nel dopopartita Zlatko Dalić –. L’avversario era molto compatto e si difendeva bene. Di tanto in tanto provava a colpirci in contropiede. Nelle nostre file c’erano troppi giocatori con il freno a mano tirato. È mancata sicuramente la profondità, così come la verticalizzazione. Inoltre non abbiamo saputo capitalizzare le poche occasioni create. Peccato per quell’errore di Vlašić nel primo tempo. Direi che ci è mancata la convinzione e questo è sicuramente qualcosa che mi sento di rimproverare ai miei giocatori”.
Aprire il Mondiale con un punto non è il massimo della vita, ma nemmeno la fine del mondo. “Il calcolo è semplice: per superare la fase a gironi servono 4-5 punti. Detto questo, è chiaro che cosa ci aspetta nei prossimi due incontri – aggiunge il selezionatore, precisando – La fiducia a Lovren? Ho optato per l’esperienza. Ci serviva un giocatore dal suo profilo in mezzo alla difesa. Non mi pare che abbia sbagliato qualcosa. Mi preoccupa un po’ l’infortunio occorso a Vlašić: dobbiamo capire esattamente di che cosa di tratta”. Poi la battuta finale: “Rispetto a quattro anni fa la situazione è cambiata parecchio, nel senso che adesso tutti ci conoscono e ci tengono a fare bene contro i vicecampioni del mondo. Inutile piangere sul latte versato: andiamo avanti per la nostra strada cercando di migliorarci”.
Modrić: «Dobbiamo alzare i ritmi»
Quando il capitano non “gira”, anche la Croazia ne soffre. Luka Modrić, al di là del premio FIFA come migliore in campo (scelta francamente discutibile), non ha giocato la sua migliore partita in biancorosso, ma la reazione a fine partita è di quelle esemplari. “Piangere non ha mai aiutato, adesso abbiamo altre due partite attraverso le quali cercare di ottenere la qualificazione alla fase a eliminazione diretta. Sono convinto che, una volta superata l’emozione del debutto, per noi sarà più facile giocare. Credo che contro il Canada si vedrà all’opera una Croazia ben diversa da questa. Il Marocco ci ha messo in difficoltà nella prima mezz’ora, poi abbiamo alzato il ritmo e avuto alcune occasioni per sbloccare il risultato. L’avessimo fatto, la partita sarebbe sicuramente cambiata in quanto loro avrebbero dovuto cercare il pareggio, lasciando così parecchi spazi nelle retrovie. Volevamo iniziale il Mondiale con una vittoria, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Non credo sia il caso di farne un dramma: basta alzare il livello del nostro gioco e cercare la vittoria con maggiore convinzione”.
Nikola Vlašić si è prima divorato una ghiotta occasione, la migliore da parte croata, e poi ha dovuto gettare la spugna per un problema fisico. “Una partita difficile, sia la Croazia che il Marocco hanno dominato nel segmento difensivo. Era difficile trovare i varchi giusti e nelle poche volte che ci siamo riusciti il portiere avversario ha fatto il proprio dovere. L’importante è non aver perso, nelle prossime due partite avremo l’occasione per provare a vincere. Peccato per l’occasione non realizzata nel finale di primo tempo: sapevo che Sosa avrebbe crossato sul secondo palo e pertanto mi sono appostato lì. Ho colpito con la punta del piede, ma forse avrei dovuto cercare di alzare un po’ la palla. Adesso mi rammarico, ma in quei pochi secondi a disposizione talvolta non hai tempo per pensare in modo razionale. L’infortunio? Ho avvertito che il muscolo mi tirava e pertanto abbiamo optato per il cambio. Adesso è difficile dire qualcosa di più in merito, aspettiamo le analisi mediche per stabilire l’entità del danno. Spero non sia nulla di grave”.
Marko Livaja è entrato in campo al 71’ con il compito di dare maggior peso all’attacco, ma non è riuscito a incidere. Alla fine la punta dell’Hajduk non usa certo mezzi termini per descrivere il match. “Mettiamo le cose in chiaro: il Marocco non fa parte dell’élite del calcio mondiale e pertanto lo 0-0 non può venir considerato come un buon risultato da parte nostra. Ovvio che l’importante è evitare spiacevoli sorprese, ma dovevamo rischiare maggiormente e provare a vincere. Adesso contro il Canada non abbiamo alternativa ai tre punti”.

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