Un incantevole giardino sommerso

Nei fondali del Mediterraneo flora e fauna regalano immagini splendide di equilibrio biologico

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Un incantevole giardino sommerso

Lungo le coste sabbiose, già a pochi metri di profondità, incontriamo dei veri prati verdi che crescono sui fondali. Contrariamente a quanto molti credono non si tratta di alghe, sono delle piante. Si tratta delle Posidonie. Appartengono al gruppo delle fanerogame marine e si differenziano dalle alghe per la presenza di radici, fusto, foglie e fiori. Le Posidonie hanno una funzione molto importante: quella di stabilizzare i fondali e rallentare l’idrodinamismo, proteggendo così le coste dall’erosione. Tra l’altro contribuiscono in modo significativo all’ossigenazione delle acque e sono i più importanti produttori di sostanza organica per le reti trofiche degli ecosistemi.

Alghe bianche infestanti

Paesaggi sottomarini
Se ci spingiamo più in profondità, l’ambiente cambia in un modo sorprendente; i colori e le forme dei paesaggi sottomarini danno vita a uno spettacolo che può essere compreso solamente grayie all’amore per la natura. Gli anfratti offrono dimora principalmente ai pesci che trovano così protezione per loro e per altre varietà di vita che abitano queste oasi così affascinanti. Il paesaggio mediterraneo in particolare, è abbastanza variegato. Merito soprattutto delle gorgonie, delle spugne e di altri migliaia di invertebrati come, ad esempio i tunicati e i briozoi.

Di recente i delfini hanno fatto tappa anche nel Golfo del Quarnero

Le gorgonie rosse
Uno degli spettacoli più affascinanti che si possono ammirare è senza dubbio una parete popolata dalle gorgonie rosse. Come le sue parenti gialle, anche la gorgonia rossa, il cui nome scientifico è Paramuricea Clavata, nonostante il suo aspetto arborescente, appartiene invece al regno animale e ogni esemplare è costituito da una colonia di piccolissimi polipi che costruiscono la struttura scheletrica della gorgonia solitamente a forma di ventaglio o anche cespugliosa. Quando ci troviamo di fronte a una foresta di questi splendidi animali, ci accorgiamo che il loro colore non è il rosso purpureo che vediamo nelle riprese. Si presentano infatti con un intenso colore blu violaceo dovuto al noto fenomeno dell’assorbimento dei colori che avviene sott’acqua.

Una discarica di pneumatici nei fondali marini

Il mistero delle origini
Nel Mediterraneo abbiamo la fortuna di avere in molti siti delle bellissime colonizzazioni di gorgonie rosse abbarbicate alle pareti dei nostri fondali rocciosi. Sarebbe impossibile e fuori tema illustrare le innumerevoli forme di vita che si nascondono in questo giardino rimasto segreto per molto tempo. Un giardino che nasconde la nostra stessa esistenza di vita e più ancora le nostre origini. Si è cercato di esporre questo modesto esempio di equilibrio biologico nel nostro mare solamente per evidenziare un motivo che ormai ha assunto una comune interpretazione nel campo scientifico e motivo di discussione negli ambiti congressuali. Si parla sempre più spesso di eutrofizzazione del Mediterraneo.

Gorgonie rosse e gialle riprese sotto la luce artificiale dei fari

L’eutrofizzazione
Che cos’è l’eutrofizzazione? È un arricchimento delle acque in sali nutritivi, scaricati dall’uomo, che provoca cambiamenti strutturali all’ecosistema come, ad esempio, l’incremento della produzione di alghe. È un serio problema ecologico in quanto determina un deterioramento della qualità del mare. Il processo di eutrofizzazione consiste in un continuo aumento dell’apporto di sostanze nutritive, principalmente azoto e fosforo, fino a superare la capacità ricettiva del corpo idrico del mare. Ed ecco il crescere abnorme delle cosiddette “alghe bianche” infestanti, che soffocano la fauna sessile e innescano cambiamenti strutturali nel mare. Cambiamenti che dipendono dall’uso dei fertilizzanti agricoli che vengono trasportati dalle piogge e dai fiumi che confluiscono nel mare; dallo scarico di acque reflue nei corpi idrici; dalla riduzione della capacità auto depurativa e dalle altre innumerevoli nefandezze procurate dall’uomo.

Le Posidonie non sono alghe, sono piante

I delfini nel Quarnero
Ciò significa che noi, abitanti del Mediterraneo dobbiamo intervenire per ristabilire quell’equilibrio biologico che abbiamo in ogni modo contribuito a sconvolgere. Nel mare infatti non ci sono barriere, e se oggi lui mostra chiari segni di sofferenza, si può dire che ognuno di noi ha la sua parte di colpa. E che colpa! Meno male che la Storia, spesso si dimostra capace di rovesciare la tristezza.
La Voce ha dato la notizia di due megattere in transito nell’alto Adriatico: cosa mai successa negli anni, mentre anche i delfini hanno iniziato a rifrequentare, come una volta, il Golfo del Quarnero. Speriamo che queste “squisitezze” ecologiche durino nel tempo!

Un’immersione in Adriatico

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