Standard europei per i binari istriani

Albona. La Regione, la Città e alcune ditte locali ne hanno discusso ieri insieme ai rappresentanti del Ministero del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura e delle Ferrovie di Stato

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Standard europei per i binari istriani

A circa sette mesi dalla stipulazione del contratto per la ricostruzione della ferrovia istriana dal confine sloveno, ossia da Pinguente fino a Pola, tra il Ministero del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura e le Ferrovie di Stato (Hrvatske željeznice), ieri ad Albona si è tenuta una conferenza intitolata “Iniziativa per la rivitalizzazione del traffico ferroviario nella Regione istriana”. A organizzarla è stata la Regione istriana in collaborazione con la Città di Albona e in partenariato con alcune aziende operanti nell’Albonese, la “Rockwool Adriatic”, la “Carel Adriatic” e la “Valamar Riviera”.

L’incontro si è tenuto nel Centro sportivo “Franko Mileta” e ha visto la partecipazione del segretario di Stato per le Ferrovie e le Poste del Ministero del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura Alen Gospočić, del presidente della Regione istriana Boris Miletić, del sindaco albonese Valter Glavičić, come pure del presidente del CdA delle Ferrovie di Stato Ivan Kršić. “Disporre di un corridoio ferroviario come Pola-Divaccia o Lupogliano-Stallie e non sfruttarlo è una pazzia. In questo momento dobbiamo agire in modo ancora più decisivo affinché l’Istria ottenga quello che aveva 150 anni fa, nell’ambito di uno Stato diverso”, ha dichiarato Valter Glavičić, dopo la prima parte della conferenza, durante la quale a parlare della storia dell’infrastruttura ferroviaria in Istria e della sua costruzione nel corso dell’amministrazione austriaca, per le esigenze della Marina da guerra a Pola, è stato lo storico Andrej Bader.

Valter Glavičić

Nei minuti riservati alle presentazioni a soffermarsi sull’infrastruttura ferroviaria di cui dispone la Croazia in questo momento è stato pure Borna Abramović, docente della Facoltà delle Scienze del traffico dell’Università di Zagabria, il quale ha menzionato anche il tratto dell’ex linea ferroviaria Lupogliano-Stallie vicino a Cosliacco, chiusa dopo una frana che ha trasformato la stessa parte dell’infrastruttura in un’attrazione turistica nota come “ferrovia ubriaca”. A suo avviso, un periodo di 11 anni e 11 mesi, quanto è chiusa la linea ferroviaria menzionata, all’epoca dell’Austria-Ungheria sarebbe bastato per costruire quasi quattro linee ferroviarie come quella tra Pola e Divaccia, lunga 122 chilometri, visto che questa fu costruita in tre anni.

L’incontro si è svolto nel Centro sportivo “Franko Mileta”

Il denaro non manca

“Per la prima volta nella storia della Repubblica di Croazia il denaro non manca”, ha confermato Alen Gospočić parlando dei progetti del governo legati alla ricostruzione e all’ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria e dei treni in Croazia. Stando alle sue parole, l’obiettivo è rinnovare nei prossimi dieci anni 780 chilometri di rete ferroviaria a livello nazionale, compresi i circa 90 chilometri della linea tra Pola e il confine con la Slovenia, al fine di “portare l’infrastruttura ferroviaria croata ai livelli di quella europea”. Un altro obiettivo è pure quello di sostituire i treni attuali con quelli più moderni. Entro la fine del 2023 almeno la metà dei veicoli dovrebbe essere rinnovata, anche tramite l’introduzione di treni a batteria o ibridi, per i quali una stazione di ricarica si pianifica a Pola. Si vorrebbe inoltre aumentare la mobilità dei cittadini dando, per esempio, ai giovani fino ai 18 anni la possibilità di servirsi dei treni gratuitamente, per raggiungere qualsiasi parte della Croazia.

Parlando della rivitalizzazione dei chilometri ferroviari tra Pola e il confine con la Slovenia, Gospočić ha detto che il documento firmato in aprile si trova in questo momento in consultazione pubblica. “I risultati dovrebbero arrivare presto. Dovremo prima vedere quale modello di linea ferroviaria sarà scelto. Tuttavia, il rinnovo dovrebbe iniziare (e terminare) a breve anche perché tra poco avremo i treni a batteria, di nuova generazione”, ha dichiarato Gospočić, secondo il quale, “è ancora difficile dire a quanto ammonterà l’investimento, visto che si tratta di più di 90 chilometri, mentre il rinnovo di un chilometro costa oggi 10 milioni di euro, ma tra un paio d’anni il prezzo potrebbe essere diverso”.

Alen Gospočić

Ridurre le emissioni

”La ferrovia è importante, lo è stata 200 anni fa, lo è oggi e lo sarà ancora di più domani, soprattutto se si pensa all’European Green Deal e alle politiche europee finalizzate alla riduzione del 90 p.c. delle emissioni di gas a effetto serra generate dai trasporti. Per fortuna, le questioni giuridiche di proprietà nel caso della ferrovia istriana sono risolte dai tempi dell’amministrazione austriaca”, ha detto il presidente della Regione istriana Boris Miletić, secondo il quale, la rivitalizzazione della ferrovia istriana è importante per la cittadinanza, per il turismo e per lo sviluppo sostenibile di tutta l’Istria. Oltre alla realizzazione della cosiddetta lambda ferroviaria, il sindaco albonese Glavičić vorrebbe vedere pure la costruzione di un tratto dell’Ipsilon istriana verso Albona, con il quale l’autostrada diventerebbe una X. Si tratta, a suo avviso, di un altro investimento importante per sfruttare al meglio le possibilità del territorio e dell’economia dell’Istria orientale.

In seguito si è avuta una discussione con cui è stato approfondito il tema della rivitalizzazione dell’infrastruttura in parola, come pure quello dei suoi aspetti positivi. Il futuro della ferrovia in Istria dipende, tra l’altro, dai suoi collegamenti con la rete ferroviaria nel resto della Croazia e con quella in Slovenia, ovvero con le ferrovie europee in generale, necessari per assicurare un traffico ferroviario sicuro e ininterrotto, nonché efficiente per gli utenti. A parlare delle esperienze austriache è stato Gerhard Harer, direttore delle “Steiermarkbahn und Bus GmbH” e “Steiermarkbahn Transport und Logistik GmbH”. Si è rivolto ai presenti pure Mirko Franović, delle Ferrovie di Stato, mentre a occuparsi degli approfondimenti nella seconda parte dell’incontro sono stati Zdravko Jukić, dell’agenzia croata HAKOM, il vicepresidente della Regione istriana Tulio Demetlika, poi Boris Rosanda, membro del CdA della “Transagent”, Aleks Fonović, direttore della “Rockwool Adriatic”, e Denis Ivošević, direttore dell’Ente turistico della Regione istriana.

Boris Miletić

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