Scoperto un abisso nelle viscere del Velebit

La Grotta di Nedam è più profonda di quanto si pensasse

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Scoperto un abisso nelle viscere del Velebit

Un gruppo di 55 speleologi provenienti da vari Paesi, tra i quali la Croazia e l’Italia, potrebbero aver scoperto che due grandi caverne sotterranee del Velebit sono in realtà un unico complesso di cunicoli, collegati alla profondità di 1.192 metri sotto all’entrata nella grotta di Nedam (jama Nedam). Il condizionale è d’obbligo, perché nel mondo sotterraneo, nonostante la bontà della tecnologia e la grande esperienza delle persone coinvolte, è estremamente difficile capire dove ci si trova con esattezza. I processi di mappatura delle grandi cavità sotterranee solitamente durano anni, soprattutto quando si tratta di complessi la cui esplorazione non si è ancora conclusa e nuovi ambienti emergono man mano che gli speleologi avanzano.

 

Alcuni giorni fa è successa proprio uno di queste scoperte nella grotta di Nedam. Due membri di una squadra composta da quattro speleosub sono riusciti ad attraversare dei cunicoli allagati particolarmente stretti, che li hanno portati dai meno 1.192 metri (entrata nei cunicoli) ad uno spazio più ampio, non allagato, situato a quota -1.250 metri. Stando a quanto riportato dal capospedizione, Valentina Plemenčić, una volta raggiunto l’ambiente inesplorato gli speleologi si sono imbattuti in un canale orizzontale di 120 metri e in una serie di salti verticali, con quello maggiore che arrivava a 40 metri.

Due speloesub in azione

Giunti a questo punto gli esploratori sono dovuti rientrare, perché avevano consumato tutti il materiale, ossia 100 metri di corda, 15 ancoraggi e le batterie dei trapani per fissarli. Non avrebbero mai potuto pensare di potersi imbattere in ambienti così vasti. La scoperta è notevole, perché questo significa che la grotta Nedam potrebbe essere in realtà più profonda della Grotta slovacca (Slovačka jama), che con i suoi meno 1.301 metri è considerata la seconda grotta più profonda della Croazia. Se l’intero complesso dovesse scendere ancora anche solo di un centinaio di metri, parliamo già della ventesima posizione in classifica delle grotte più profonde del mondo.

L’idea che la zona oltre ai canali allagati possa appartenere ad un altro complesso è venuta a Đenis Barnjak, una dei due speleosub che hanno visitato la “nuova” zona. “Sembrava fossimo finiti in un posto completamente diverso, come se si trattasse di un’altra grotta”, ha affermato. Anche Dino Grozić, l’altro esploratore ad aver affrontato il nuovo tratto, ha avuto quest’impressione. “Credevamo si trattasse di un canale affluente, ma una volta imboccato il tunnel invece di salire siamo scesi, per trovarci poi in un ambiente totalmente diverso, con ampi spazi di varie forme. Un qualche cosa di completamente inaspettato a 1.200 metri sotto terra”, ha dichiarato.

Anche gli esploratori hanno diritto alla pausa pranzo

La spedizione organizzata dalla sezione speleologica del Club alpino Velebit, in collaborazione con la Commissione di speleologia del Club alpino croato e con il Parco nazionale del Velebit del Nord è stata dunque un successo. Come spesso accade in questo strano mondo, i giochi però iniziano adesso, con gli esperti di Austria, Italia, Bulgaria e naturalmente Croazia, che dovranno pianificare una seconda spedizione per esplorare le nuove cavità appena scoperte.

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