Scalinate di Fiume: quando la topografia diventa identità

Una città in salita: viaggio tra i gradini della storia e della fatica (1 e continua)

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Scalinate di Fiume: quando la topografia diventa identità
La lunga scalnata verso la spiaggia di Sablićevo

Sono passati ormai più di dieci anni da quando in Croazia abbiamo potuto assistere a una sfida piuttosto originale tra Sebenico e Ragusa (Dubrovnik). Una sfida all’ultimo… scalino. E sì, le due città si sono messe a contare gli scalini pubblici in città per vedere chi ne ha di più. Ancora oggi Sebenico continua a farsi pubblicità come la città con ben 2.851 scalini. E non solo! I sebenzani affermano di essere la città mediterranea con più scalini.

Ragusa è entrata in questa sfida replicando a Sebenico: se si contano tutti gli scalini pubblici, i ragusei arrivano a ben 5.423. E Fiume? Per chi ci vive o per chi ci passa, è inevitabile fare degli scalini tutti i giorni e se si passeggia per la città, li si può vedere ovunque. Scalinate piccole e grandi, brevi e lunghe. Ma quanti gradini sono in totale? Nessuno ci ha messo l’impegno per contarli tutti e per fare un bilancio complessivo e per entrare in concorrenza con Sebenico e Ragusa. Una cosa è certa: ce ne sono tantissimi e il numero si avvicina molto probabilmente a quello di Ragusa.

Le scale della… Madonna
Le scalinate a Fiume sono inevitabili, visto che la città è tutto meno che pianeggiante. Per raggiungere qualsiasi zona, gli scalini sono inevitabili. Certe scalinate sono ben visibili, mentre alcune sono un po’ nascoste. Ce ne sono di brevi e piene di storia, altre ben visibili e lunghe. Magari è preferibile percorrerle in discesa, ma d’altro canto qualche volte è meglio viverle in salita, passo per passo, letteralmente, per vedere quali zone attraversano. Senza dimenticare che parecchie scalinate sono anche molto panoramiche.
Le più antiche? Impossibile dirlo, ma quelle più famose sono note a tutti. Stiamo parlando della scalinata che porta a Tersatto. È una scalinata lunga, che collega il centro cittadino al colle di Tersatto, senza trascurare il suo significato… votivo e il carattere religioso. Siccome in cima c’è uno dei santuari mariani più noti, la chiesa della Madonna di Tersatto, questa scalinata è anche meta di pellegrinaggio di fedeli provenienti da tutto il mondo.

Il capitano Kružić
Quando è stata costruita? Durante i secoli. Infatti, la scalinata non è nata tutta d’un colpo. La storia della sua costruzione inizia nel lontano 1531, grazie al capitano Petar Kružić, un comandante militare che nel XVI secolo ha combattuto parecchie battaglie contro i turchi. Non si sa esattamente dove sia nato, ma da certi studi risulta che il suo luogo di nascita potrebbe essere proprio Tersatto. Comunque sia, fu proprio lui a elargire, come voto, i soldi per dare il via ai lavori. O meglio, per costruire i primi 128 gradini nella parte iniziale, quella più ripida. Ed è proprio per questo che oggi la scalinata porta il suo nome. Il resto dei scalini è poi stato costruito nei secoli. La parte superiore si deve a un altro militare, l’austriaco Gabriele Francesco Aichelburg, duca di Stiria, Carinzia e Carniola, che portò il numero a 412. Nella “Pianta della città di Fiume” della metà del XIX secolo gli scalini erano 411. Nel 1920 ne vennero contati 425. Queste prime scale non erano proprio confortevoli. Anzi, la proporzione tra alzata e pedata era tale da renderli piuttosto faticosi, sia in salita che in discesa. Ed è così che nel 1930 venne dato il via alla ricostruzione della scalinata per trasformarla in quella che possiamo vedere oggi.

Il portale prima della scalinata dedicata al capitanoi Petar Kružić

Un conteggio difficile…
Ma quanti sono in totale gli scalini? Sono 539, anzi no, sono 561. Il tutto dipende come si conta. Infatti, sono 539 dalla strada accanto alla Fiumara fino alla via a Tersatto. Se poi attraversiamo la strada e proseguiamo fino alla chiesa, ce ne sono altri 42 e così arriviamo a 561. Però ci sono altri calcoli, secondo i quali andrebbero tenuti in considerazione anche gli scalini laterali (non quelli privati). In questo modo si arriva a un totale di ben 740. Oppure 802 se si continua a salire fino a Strmica. Comunque sia, si tratta della scalinata più lunga di Fiume.
Come noto, lungo la scalinata vennero costruite nei secoli diverse cappelle votive e portici dedicati al culto dei santi. L’inizio è del tutto unico, vista la presenza del portale con tanto di scritte e la scultura. E poi c’è una lapide commemorativa dedicata a Petar Kružić. Quest’ultima posizionata nel 1931 in occasione del 400esimo anniversario. Ai piedi della scalinata, dove oggi si trova il portale, c’è anche una piccola cappella. Nel corso degli ne sono state costruite delle altre, per un totale di quattro, erette tra il 1531 e il 1725.

L’inizio della scalinata di Tersatto

Il Calvario
Ma queste non è l’unica scalinata… religiosa. Dall’altra parte della Fiumara, infatti, c’è la scalinata del Calvario, che porta al colle opposto, quello di Cosala. Questa scalinata è stata costruita dai gesuiti appartenenti alla Confraternita del Crocifisso. La sua storia inizia dopo che il Comune regalò loro, il 12 maggio 1676, il terreno sul monte Goljak per la costruzione del Calvario. La scalinata si trova tra via Martiri antifascisti e via del Calvario. Viene tagliata in due da via Vladimir Nazor. Tagliata e spostata un po’ a sinistra per chi le scale le fa in salita. Sulla sommità vennero erette tre croci e un po’ più in basso la cappella del Santo Sepolcro, poi distrutta. Lungo l’intera scalinata vennero costruite sette cappelle, che rappresentano le scene delle sofferenza di Cristo lungo il suo calvario. Di queste sette, purtroppo, soltanto una è in buono stato e ristrutturata, mentre le altre sono state demolite o sono dei ruderi di cui si possono notare soltanto le tracce. Dal 1972, in cima alla scalinata c’è la statua della Madonna.
La storia ci ricorda che accanto alla prima cappella, ancora nel XVIII secolo, c’era il primo cimitero fuori dalle mura cittadine. Un cimitero chiuso e poi trasferito sul sito di quello attuale, più a nord a Cosala. Inoltre, quasi in cima al Calvario si trovano i resti dell’antico limes noto con il nome di Claustra Alpium Iuliarum, un sistema di fortificazioni costruito probabilmente durante i conflitti tra i Romani e Liburni nel 1120 a.C.. Subito all’inizio della salita, sulla destra, ancora nel 1910 venne aperto il Teatro Thalia, in un palazzo che poi negli anni ha avuto una storia molto variegata e che negli ultimi decenni ospita una compagnia teatrale amatoriale.
Ma quanti sono i gradini? Pure qui ci sono diverse conteggi. Dal vecchio teatro fino alla strada ci sono 84. Dopo i primi 23, c’è una biforcazione. Verso la parte sinistra ci sono 81 gradini, mentre verso destra, verso il vero e proprio Calvario, ne contiamo 81 fino all’incrocio prima della Madonna e poi altri 73 fino alla sommità. Con le altre deviazioni, se ne potrebbero contare ben 446. Ma in realtà andando dritti dal Teatro fino alla Madonna ce ne sono in totale 261.

La scalinata del Calvario, parte superiore
La scalinata del Calvario, parte inferiore

Dal Boschetto alla Cartiera
Se queste due scalinate hanno anzitutto un carattere religioso, ce ne sono tante altre che sono state costruite per facilitare la vita ai cittadini e consentire loro di raggiungere i diversi punti della città. Chi si è fatto in salita la scalinata di Tersatto, ha la possibilità di scendere verso il centro facendo un altro percorso. Dopo aver visitato il Santuario mariano e il Castello, per scendere fino alla Fiumara, c’è la possibilità di imboccare due scalinate, completamente diverse, fatte in epoche diverse, ma unite dalla loro utilità. La prima ha in sostanza due inizi. Uno si trova accanto alla biblioteca di Tersatto, e l’altro in pratica sotto il Castello, accanto alla chiesa parrocchiale di San Giorgio. Quest’ultima, la cosiddetta scalinata del Boschetto, collega Tersatto alla vecchia via Ludovicea. Secoli fa, qui c’era un sentiero, ma poi, in virtù del crescente interesse, all’inizio del XX secolo, il sentiero fu trasformato in scalinata. Non sono scale semplici da percorrere. Tutto è molto ripido e salirci è decisamente faticoso. La scalinata passa tra le case come un serpente. Chi le ha contate, afferma che ci sono ben 425 gradini il che la rende nel suo totale una delle più lunghe scalinate a Fiume.
Una volta superata la vecchia Ludovicea, tutto procede in maniera più lineare, fino a scendere a due passi dalla Fiumara e a quello che era il principale obiettivo, la vecchia Cartiera. Sono state costruite nella metà del XIX secolo e sono senza dubbio le più ripide a Fiume. Oggi però sono poco utilizzate, considerato il fallimento delle varie fabbriche in zona. Qui ci sono altri 143 gradini. Volendo sommare le due scalinate si arriva a un numero ben maggiore di quelle dedicate a Petar Kružić.

Dal Boschetto verso la Cartiera

Da Vežica a Martinščica
Rimanendo in tema di scale costruite per facilitare l’accesso dei lavoratori alle loro fabbriche, abbiamo una scalinata alla periferia est di Sušak, oggi dedicata ai fratelli Pavlinić, che collega Vežica inferiore alla baia di San Martino (Martinščica). La gradinata è stata costruita nel 1925 e non è stata un’idea dei cittadini di Sušak, all’epoca città indipendente, ma bensì dei consiglieri cittadini della zona di San Martino e Kostrena. Nella motivazione c’era scritto che “per i loro abitanti era indispensabile avere un collegamento verso la stazione ferroviaria di Podvežica”. E poi sono diventati interessati e fruitori anche gli abitanti di Podvežica, che nei mesi estivi potevano scendere fino alla spiaggia della baia di San Martino. Negli anni tutto è cambiato e oggi è soprattutto di aiuto per gli operai del cantiere Viktor Lenac. Durante i due conflitti mondiali portava il nome di Strada per Bobovo. Il numero dei gradini è conosciuto a tutti – 401 – visto che la scalinata viene anche chiamata con questo nome.

I famosi 401 scalini fino a Martinščica

Le spiagge di Pećine
Rimanendo in zona, quella di Sušak, non bisogna dimenticare le numerose scalinate che portano alle spiagge. Come noto, tra Brajdica e il Plumbum, ossia a Pećine, ci sono in prima linea sul mare tante ville e anche tante spiagge. Però la strada è su un piano più elevato e scendere è molto arduo. La costruzione di ville, alberghi, bagni ed altro divenne molto interessante dal 1912, quando Sušak venne proclamata località balneare e climatica. Volendo evitare una costruzione disordinata, si andò alla creazione di un piano regolatore per la costruzione di un complesso di scalinate. Il tutto molto ben regolato. Nei piani troviamo anche un lungomare, alla cui costruzione si opposero i proprietari dei terreni e delle case sul mare. Per evitare processi, il comune alla fine decise di ovviare al problema facendo costruire una serie di scalinate che scendevano fino al mare, dando così la possibilità ai bagnanti di raggiungere le spiagge.
La scalinata più affascinante è stata da sempre quella che porta alla spiaggia di Sablićevo, composta da tre tronconi che scendono fino al mare. Quando fu costruita, chi si trovava in spiaggia e guardava verso la scalinata, notava subito le due sfingi poste sul recinto della terrazza di villa Sablić. Poco più a est troviamo l’hotel Jadran, dal quale scendono fino alla spiaggia delle scale molto originali. Con un po’ di immaginazione, sembrano quasi come un libro aperto con le scale che scendono dai due lati. Negli anni sono state cambiate e rese meno aperte al pubblico.
Oltre a queste due scalinate, che sono le più famose, ce ne sono tante altre, seppure meno pittoresche e famose, ma durante l’estate sono comunque molto popolari.

Verso una delle spiaggia di Pećine
Verso il mare…
L’ultima parte della scalinata fino all’ex cartiera

(1 e continua)

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