La Valle Pesarina, in Carnia, deve il nome all’omonimo torrente e la popolarità a Pesariis, il paese degli orologi. Frazione del Comune di Prato Carnico, Pesariis mantiene una proficua collaborazione con la Comunità degli Italiani di Parenzo dal 2016, allorché Alceo Solari e le sue sorelle Maria Pia e Rosa Maria giunsero in Istria per rintracciare le testimonianze e gli orologi posti sui campanili istriani dai loro antenati e prima ancora dai Capellari e dai Machin. I contatti hanno comportato l’attuazione, assieme ad altri partner dell’Istria, del Veneto e del Friuli, dei progetti “Il tempo della Serenissima. Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’Istroveneto”, finanziato dalla Regione del Veneto, con capofila la Comunità degli Italiani di Parenzo, e “La Valle del tempo. Arte e Cultura – Dalle invenzioni di Leonardo a teleindicatori”, con capofila il Comune di Prato Carnico, supportato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
Le origini
Fu a Pesariis che a cavallo tra il XVI e il XVII secolo nacque quest’industria che lo ha reso famoso in tutto il mondo, grazie all’ingegnosità delle dinastie orologiaie dei Capellari, dei Machin e dei Solari. L’anno di fondazione dello stabilimento di questa famiglia, poi “Fratelli Solari”, il 1725, è ritenuto quello ufficiale della nascita di quest’arte a Pesariis, borgo degli orologi per più di tre secoli. Questa tradizione è stata rivalorizzata e trasformata in una forte attrazione turistica, in cui emerge, oltre all’architettura con i suoi tetti spioventi, il Museo degli orologi e il Percorso dell’orologeria monumentale, un vero e proprio museo a cielo aperto.
Ciò grazie al progetto “Il paese degli orologi” finanziato per mezzo dei fondi strutturali europei. L’intervento prevede la disposizione di 23 orologi monumentali, di cui finora ne sono stati realizzati 15. Oltre a quello del campanile, sono stati progettati l’orologio a vasche d’acqua, a palette giganti, in legno, a calendario perpetuo, a finestre con le ore del mondo, rianimazione di meridiana (Casa Capellari – Solari), a scacchiera, svegliarino monastico idraulico, rianimazione dell’antica Casa dell’orologio, orologio con automa che batte la campana, dei pianeti, di Leonardo in legno, ad acqua a turbina, timbratore, a cremaglieria, ad acqua a clessidra, con carillon, stellare, opera murale su tema dell’orologio, orologio astronomico antico, meridiana orizzontale analemmatica, orologio formato con pezzi di recupero e orologio ad acqua a vasi. Vediamo quanto finora è stato realizzato.
Antichi meccanismi
Centrale, in questo percorso, è l’edificio da cui è partita la storia dell’orologeria pesarina, l’Antica Casa dell’orologio, in cui operò la bottega dei Capellari tra il 1600 e il 1800, che mostra alcune immagini di San Giorgio a ovest e della Giustizia a est, la Meridiana e l’Orologio a sud. La meridiana indica i due metodi di conta delle ore in uso nel Mediterraneo tra il XIII e il XVIII secolo: quello “ad ora dell’alba” detta babilonica, e l’“ad ora del tramonto”, italica. Nel primo caso, l’ora segnata equivale alla ventiquattresima parte intercorrente tra un’alba e quella successiva; nel secondo l’ora segnata corrisponde alla ventiquattresima parte che trascorre tra due tramonti. Del meccanismo originale dell’orologio non vi è testimonianza: è stato sostituito con un orologio meccanico da campanile a carica elettrica degli anni ‘50 posto sulla facciata ovest. È stata ricostruita grazie alla documentazione fotografica disponibile e si suppone sia servita a regolare il funzionamento dell’orologio, che dispone delle ore, dei minuti, dei giorni settimanali e dei mesi, scritti in volgare del XVII secolo.
L’orologio a vasche d’acqua è ispirato alla clessidra ad acqua. Funziona grazie al flusso d’acqua di portata predefinita, che riempie ogni singola vasca in un’ora, passando poi a quella successiva, fino a colmare tutte e 12 le vasche. Dopo lo svuotamento, il ciclo si ripete.
La meridiana del 1770
Sulla Casa Capellari – Solari sta la meridiana del 1770, dipinta e a doppia divisione: sotto sono segnate le ore italiche da campanile (l’ora 24 corrisponde alla mezz’ora dopo il tramonto); nella parte superiore invece è indicata l’ora d’Oltralpe, che coincide con l’ora solare del giorno d’oggi. L’ora è indicata sulla linea di divisione che collima con l’estremità dell’ombra proiettata dall’asta dello gnomone.
Effettivamente, il primo orologio che s’incontra sul percorso appena giunti a Pesariis, è quello a palette giganti. Si tratta del primo orologio a lettura a scatti di cifre a lettura diretta dell’ora. A realizzarlo fu Remigio Solari, verso la fine degli anni ‘30 del secolo scorso, con i numeri delle ore e dei minuti indicati su delle enormi palette ruotanti come pagine d’un libro su rulli, ognuno dei quali azionato da un motore comandato dall’orologio pilota. Nello stesso decennio, Remigio Solari ideò l’orologio a scacchiera per il Palazzo delle Poste di Napoli. In questo caso, siamo di fronte a un meccanismo in cui le cifre delle ore e dei minuti compaiono grazie alla rotazione di quadrati bicolore, con un orologio pilota a comandare il movimento complessivo dell’insieme. Trattasi del meccanismo padre dell’orologio a LED.
Con l’orologio di Leonardo si torna indietro nel tempo. Fra le numerose sue invenzioni, Leonardo Da Vinci (1452-1519) progettò pure dei meccanismi di misurazione del tempo, tra cui un congegno rotante all’estremità del quale veniva fissata una catenella con un peso che, ruotando, s’avvolgeva e svolgeva intorno a due perni dando all’orologio un movimento regolare. A Pesariis si presenta un esemplare ligneo, con un motorino elettrico e la catena continua ad avviare il movimento.
L’acqua per misurare il tempo
L’orologio ad acqua a vasi basculanti altro non è che una clessidra ad acqua automatica, dotata sulla sommità di un recipiente basculante costituito da due parti che in alternanza si riempiono d’acqua, immessa, regolata e tenuta a pressione costante in modo tale che il riempimento di una metà della bascula abbia una cadenza precisa. Una volta riempita, il peso provoca il ribaltamento e il conseguente svuotamento dell’acqua. Quest’operazione aziona due arpioni che trascinano in rotazione le ruote dentate e di conseguenza anche la lancetta delle ore.
La meridiana orizzontale analemmatica è realizzata al suolo, a forma di ellisse graduata con i punti orari (dalle ore 6 alle 18), un quadrante centrale indicante i mesi dell’anno (1.1, 1.2… per gennaio, febbraio…), affiancati dai segni zodiacali corrispondenti. Chi intende leggere l’ora, deve posizionarsi con i piedi uno a destra e uno a sinistra della linea centrale all’altezza del mese in corso. L’ombra proiettata dal proprio corpo segnerà, sulla numerazione più esterna, l’ora solare di Pesariis.
L’orologio dei pianeti rappresenta il Sistema solare, fornendo informazioni sul moto di rivoluzione e di rotazione della Terra, indicata da una fascia blu numerata (riportante le ore). Accanto alla Terra c’è la Luna, rappresentata dal tondo color argento, nella sua posizione rispetto ad essa nel momento in cui la si osserva. La freccia rossa indica la posizione reale del Sole, visto dalla Terra, attraverso le costellazioni dello zodiaco.
L’orologio planisfero e notturnale presenta, nell’installazione a terra, la volta celeste. Il settore sottostante la fascia con i punti cardinali indica le costellazioni visibili in quel momento della giornata. A fianco è fissato il notturnale, uno strumento astronomico utilizzato dai naviganti per leggere l’ora, mediante l’osservazione della stella Polare, che si intravede attraverso il foro centrale, e della posizione rispetto ad essa di due delle stelle dell’Orsa Maggiore.
Il carillon
L’orologio con carillon si rifà ai meccanismi da torre con carillon realizzati dalla “Fratelli Solari” tra ‘800 e ‘900. In questa proposta monumentale il carillon è collegato a un orologio a carica elettrica costruito negli anni ‘50 del secolo scorso battente le ore e i quarti. Il carillon è composto da undici campane nelle note do, re, mi, fa, sol, la, si b, si, do, re, mi, e suona un antico canto dedicato alla Madonna, “Us saludi, o Marie”. Sfruttando la tastiera che aziona i battenti elettrici, si possono suonare anche altre melodie.
L’orologio ad acqua è formato da un contenitore cilindrico (a sinistra) che si riempie in 60 minuti. La posizione del galleggiante dotato di un indicatore (fascetta rossa) sul cilindro, indica i minuti. Al termine del riempimento, inizia lo svuotamento, grazie al peso dell’acqua che genera il ribaltamento della bascula e il successivo svuotamento di tutta la colonna. Il movimento della bascula innesca la ruota a cricco, che muove d’un scatto la lancetta delle ore sul quadrante tondo (a destra).
Nell’orologio ad acqua a turbina, la velocità delle lancette è dettata dal pendolo e dallo scappamento. L’energia è generata dalla caduta dell’acqua che riempie le pale di mezza ruota provocandone per gravità la rotazione. Una frizione a dischi collega il moto continuo della turbina al moto intermittente e costante dell’orologio.
L’orologio a cremagliera sfrutta il peso dell’orologio per produrre la forza che, mediante ingranaggi, fa muovere il meccanismo. È dotato di una vite senza fine che gira grazie a un motorino di ricarica, riportando l’intero orologio al punto di carica iniziale.
Calendario perpetuo
Il calendario perpetuo gigante è un orologio che contiene, secondo una grafica moderna e il linguaggio pesarino, tutte le indicazioni contenute in un calendario. La lancetta più lunga indica, partendo dall’esterno, il giorno del mese, il mese, il segno dello zodiaco, la durata del giorno e della notte e la durata del sole in questa piazza. Nel disco inferiore si leggono il lunare e il giorno della settimana. La fascia gialla delle ore di luce si interrompe tra il 9 dicembre e il 4 gennaio, quando il Sole viene completamente nascosto dalle montagne meridionali della Valle.
Nella frazione di Croce, all’ingresso della Valle, c’è un orologio con eclittica. Indica le ore e il percorso del Sole visto dalla Terra, attraverso le varie costellazioni dello zodiaco. Il percorso è noto come eclittica del Sole. Il segno zodiacale alla data in corso è segnato dall’asta che unisce il centro dell’orologio con le ore 12. La posizione del segno indica l’altezza del Sole sull’orizzonte.
Le ore scandite dai fiori
Indichiamo, infine, l’orologio floreale del parco Casali di Prato, in cui il quadrante dell’orologio è costituito da fiori diversi a ogni stagione, in cui le grandi lancette sono mosse da motori comandati da un orologio pilota al quarzo, nonché l’orologio con automa sul Municipio di Pieria, che nelle torri più importanti batteva le ore. Quest’orologio che muove l’automa riprende l’ultima generazione di orologi meccanici da torre a carica elettrica, costruiti a Pesariis negli anni ‘60 del secolo scorso.
Il Percorso monumentale dell’orologeria pesarina permette d’immergersi nella storia dell’orologeria e di ammirare da vicino ingegnosi capolavori di meccanica. Un’occasione da non perdere per gli appassionati di orologi, ma anche per chi desidera scoprire un borgo pittoresco e ricco di tradizioni.
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