Patrimonio culturale. Il forziere del Dignanese

Il piano strategico approvato dal Consiglio cittadino individua tre obiettivi: la tutela, la valorizzazione e la messa in funzione del settore economico

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Patrimonio culturale. Il forziere del Dignanese

Un rilancio… culturale del Dignanese. È quanto si prefigge la Città di Dignano, secondo quanto si legge nel Piano di gestione del patrimonio culturale, approvato di recente dal Consiglio cittadino. La protezione e la conservazione del patrimonio culturale è un’attività metodica e costante, che oltre all’impiego di consistenti mezzi finanziari richiede l’impegno di molti esperti, ma soprattutto necessita di tempo, nel corso del quale bisognerà coordinare le numerose risorse da una parte e le potenzialità umane e finanziarie dall’altra.

 

Come ogni Piano di gestione, anche questo si prefigge due propositi: uno, strategico, attraverso il quale vengono realizzati gli obiettivi più importanti che sul lungo termine incidono sulla qualità e salvaguardia del patrimonio culturale; il secondo, di carattere specifico, operativo, definisce gli effetti su determinati beni culturali o aree tutelate.

Per far sì che il ricco patrimonio culturale della Città di Dignano diventi elemento riconoscibile dell’identità cittadina e al contempo un fattore imprescindibile dell’ulteriore crescita economica, il Piano strategico individua tre obiettivi strategici: la tutela del patrimonio culturale sul territorio della Città, una gestione sistematica del patrimonio culturale sul territorio finalizzata alla sua valorizzazione e l’elevazione del patrimonio culturale a fattore essenziale della crescita culturale ed economica.

Via Merceria, una delle priorità nella rivitalizzazione del centro cittadino

La tutela del passato
La tutela del patrimonio culturale passa anche attraverso la tutela del patrimonio paesaggistico altomedievale e una rivalutazione dei beni culturali.

La tutela del paesaggio culturale altomedievale del Dignanese abbraccerebbe l’area dell’ex Comune di Dignano. I confini del Comune comprendono il patrimonio paesaggistico della campagna del Dignanese con un’elevata presenza di località archeologiche datate all’alto medioevo, edifici sacri altomedievali, l’organizzazione romana del territorio agricolo (centuriazione), visibile ad oggi nella rete delle masere con casite che delimitano campi nei quali ancor oggi crescono colture tradizionali. La tutela del patrimonio paesaggistico dignanese comprenderebbe anche circa duemila casite e masere, la cui costruzione ed esistenza sono patrimonio culturale e sono iscritte nel Registro dell’UNESCO in quanto patrimonio comune dei Paesi del Mediterraneo.

In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni culturali sarà necessario inoltre rivalutare i beni culturali e considerare la necessità di una loro registrazione, o meglio, bisognerà definire la loro condizione giuridica come previsto dalla Legge sulla tutela e salvaguardia dei beni.

L’ex convento dei Cappuccini, futuro spazio pubblico multimediale

Una gestione adeguata
Al fine di gestire sistematicamente il patrimonio culturale sul territorio cittadino, si pianifica di introdurre un modello adeguato di gestione e istituire un centro internazionale (UNESCO) interpretativo-educativo per la costruzione a secco.

Sarà, poi, necessario istituire un organismo di monitoring e management che coordinerà la gestione dei beni culturali e monitorerà i progetti e i programmi in funzione di tale obiettivo.

Poiché l’arte della costruzione a secco è inserita nel Registro rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO quale patrimonio plurinazionale di Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Svizzera, la Città di Dignano, in collaborazione con il Ministero della Cultura darà vita a un Centro interpretativo-educativo per la costruzione a secco. La Città provvederà agli spazi per il lavoro del Centro; il sostegno amministrativo e logistico al Centro verrà garantito nell’ambito dell’Università popolare aperta “Vodnjan-Dignano”. Il Centro provvederà alla preparazione professionale nell’arte della costruzione a secco e abiliterà, nella teoria e nella prassi, esperti conservatori a livello nazionale e internazionale nel settore della conservazione e restauro delle costruzioni a secco, svilupperà la collaborazione internazionale nel campo della ricerca scientifica con gli Stati e membri associati dell’UNESCO, scambierà conoscenze in materia di edilizia a secco, organizzerà conferenze e laboratori internazionali, informerà l’opinione pubblica sulla propria attività allo scopo di sensibilizzarla sul valore del patrimonio culturale. Poiché l’intenzione è quella di istituire un Centro internazionale, una volta realizzato si farà richiesta all’UNESCO di patrocinarne l’attività.

Via Portarol

Fattore di crescita
Guardando a un sistema sostenibile di valorizzazione del patrimonio e all’ulteriore crescita economica, si ritiene che nel comprensorio della Città vadano intrapresi i seguenti passi: rivitalizzare via Merceria e altre vie e piazze del centro di Dignano, per restituire vitalità nel corso di tutto l’anno e non solo nell’arco dell’alta stagione; collegare casite e masere con vari programmi e contenuti ricorrendo alla tecnologia multimediale; trasformare la visita a queste strutture in momenti esperienziali, con avventure e gare, mettendoli in comunicazione con l’offerta economica del comprensorio della Città e dell’Istria; collegare i siti e le località archeologiche a storie di vita e trasformare la visita in un’esperienza educativo-conoscitiva indirizzata a vari gruppi target. Ad esempio, basterà segnalare che la Città e il suo circondario sono conosciuti per l’olio d’oliva di qualità eccellente. Non è un caso, in quanto nella stessa area si trova il sito archeologico dell’oleificio romano più grande dell’Istria.

Nella chiesa di S. Biagio la Collezione di arte sacra e dei Corpi Santi

Convento… multimediale
Gli obiettivi specifici comprendono la presentazione e la valorizzazione di alcuni edifici/complessi e paesaggi significativi del comprensorio della Città di Dignano.

Così, il complesso dell’ex convento dei Cappuccini e della chiesa di S. Giuseppe andrebbe recuperato quale spazio pubblico multimediale. Sarebbe auspicabile sistemare negli ambienti dell’ex convento un centro per la digitalizzazione del patrimonio audio-visivo, con sala multimediale polivalente e dormitorio per i ricercatori. La sala polivalente consentirebbe lo svolgimento di programmi artistico-culturali della comunità locale nel corso di tutto l’anno e lo svolgimento di altri accadimenti a livello regionale, di richiamo per un pubblico di tutta l’Istria. A tale scopo si rende necessaria la stesura di un programma di restauro e rivitalizzazione del complesso in collaborazione con i futuri partner, procedendo al recupero e alla rivitalizzazione in funzione della nuova destinazione d’uso.

Vie e piazze ai cittadini
La rivitalizzazione delle vie e delle piazze del nucleo storico di Dignano con contenuti di ristoro, commerciali, di divertimento e altro genere ha lo scopo di accrescere l’attrattiva degli spazi urbani aperti in funzione dei pedoni. Oggi assistiamo al fenomeno di uscite familiari nei centri commerciali e nei design outlet; si rende necessario, quindi, restituire tali contenuti, con attività mirate, e ridare vita agli spazi aperti del centro.

Nel progetto di rivitalizzazione del centro cittadino, via Merceria e piazza del Popolo verrebbero incluse in linea prioritaria. La passeggiata verso il nucleo storico di Dignano e la sua piazza principale corre lungo via Merceria. L’arteria cittadina è nata con l’espansione di Dignano nel XVII e XVIII secolo, principalmente per il bisogno di nuovi spazi per negozi, artigianati, magazzini e simili. Questa che è la via principale della località si snoda per oltre mille metri e per secoli è stata una sorta di vetrina di artigianati e negozi, palcoscenico di processioni e feste carnascialesche (un tempo il corteo nuziale attraversava la via a mezzanotte, conducendo la sposa a casa dello sposo; questa tradizione ha ispirato Antonio Smareglia, che l’ha rappresentata nell’opera “Nozze istriane”). Ai margini del centro storico la via è ampia, ma scendendo verso la piazza e il nucleo medievale si restringe. Stando ad alcuni dati, nel 1926, accanto a sarti, artigiani del cuoio (borse), fabbri, bottai e altri artigiani, Dignano aveva 110 calzolai. Nel progetto di rivitalizzazione, a via Merceria e piazza del Popolo vanno affiancati almeno piazza del Duomo, piazza della Libertà, piazza dello Statuto e le vie Castello, Portarol, S. Rocco, Garibaldi, 16 gennaio, dei Cappuccini e S. Caterina.

Il Parco delle casite. L’arte della muratura a secco è gia stutelata dall’UNESCO

Un mulino di supporto
L’edificio dell’ex mulino sorge ai margini del nucleo storico di Dignano, nelle immediate vicinanze dell’ex convento dei Cappuccini e della chiesa di S. Giuseppe. In sinergia con il restauro dell’ex complesso conventuale, il recupero di questo edificio dovrebbe garantire il raggiungimento degli obiettivi strategici previsti. L’architettura dell’edificio dell’ex mulino consente una pianificazione dello spazio in funzione di contenuti polivalenti, espositivi o di un’altra destinazione commerciale, complementare con la funzione dell’ex convento dei Cappuccini. L’edificio sorge in una posizione favorevole, nei pressi di un grande parcheggio e, come detto, dell’ex convento, per cui la sua futura destinazione d’uso andrebbe considerata unitamente alla rivitalizzazione dell’ex complesso conventuale.

Un Piano ambizioso, come si vede, che vedrebbe coinvolti numerosi enti del territorio. Oltre alla Città, vi aderirebbero il Ministero della Cultura, il locale Ente turistico, l’Università popolare aperta “Vodnjan-Dignano”, la municipalizzata Contrada, la Parrocchia di S. Biagio, i proprietari dei beni culturali, le Comunità degli Italiani di Dignano e Gallesano, la Società dei montenegrini di Peroi “Peroj 1657”, l’Associazione “Istrian de Dignan– Ecomuseo” e altre associazioni, aziende, artigiani e aziende agricole a conduzione familiare, nonché i cittadini. Un Piano ambizioso che, quando realizzato, (ri)darà al Dignanese l’immagine che merita.

La visita al territorio dovrà diventare esperienza

La forza del turismo
Bisognerà, poi, prevedere un piano d’azione di inserimento del patrimonio culturale del Dignanese, in tutta la sua ricchezza e varietà, nel turismo, per cui, nella prima fase di creazione delle condizioni per la crescita del turismo culturale si pianifica di concentrare gli sforzi nel consolidare la visibilità della Città e i suoi attrattori in modo da accrescere l’interesse dei futuri visitatori. Un’altra attività importante è il consolidamento dell’infrastruttura interpretativa, in modo che la visita al territorio diventi un’esperienza.
Da introdurre, in questo senso, una guida multimediale, che potrebbe sviluppare temi come la tradizione della produzione dell’olio d’oliva dall’antichità a oggi; il patrimonio sacro; la caccia al tesoro di casita in casita; la muratura a secco; la cucina tradizionale, ecc. Oltre a illustrare e presentare la cultura e il patrimonio culturale, la guida multimediale può connettere i visitatori con i ristoranti, gli affittacamere, le azienda agricole a conduzione familiare.

Ugualmente importante la creazione di prodotti turistico-culturali legati al patrimonio culturale, per collegare i turisti con prodotti e servizi autoctoni, specialmente se rappresentativi dell’eccellenza della tradizione. Per Dignano ne sono un buon esempio i produttori di olio d’oliva, che facilmente si possono mettere in comunicazione con le località archeologiche degli oleifici romani e della produzione di anfore (recanti il sigillo degli imperatori romani) per l’olio d’oliva. Considerando la dispersione dei beni culturali sul territorio cittadino, un buon esempio di soluzione infrastrutturale è rappresentato dalle piste e degli itinerari ciclabili, che mettono in collegamento vari contenuti turistici.

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