Orologi, dallo scandire del tempo a strumenti d’incontro e amicizia

In città una delegazione dell’«Associazione amici dell’orologeria pesarina» di Pesariis

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Orologi, dallo scandire del tempo a strumenti d’incontro e amicizia
La comitiva davanti al Municipio di Parenzo. Foto: DENIS VISINTIN

I membri dell’“Associazione amici dell’orologeria pesarina Giovanni Battista e Remigio Solari” di Pesariis sono stati in visita a Parenzo, dove sono stati accolti dalla Comunità degli Italiani. È stata così ricambiata la visita del sodalizio parentino a Pesariis, nel 2019. La collaborazione è iniziata nel 2016, quando Alceo Solari e le sue sorelle Maria Pia e Rosa Maria giunsero in Istria per rintracciare le testimonianze e gli orologi posti sui campanili istriani dai loro antenati e prima ancora dai Capellari e dai Machin. I contatti hanno comportato l’attuazione, assieme ad altri partner dell’Istria, del Veneto e del Friuli, dei progetti “Il tempo della Serenissima. Valorizzazione storico-culturale e turistica della tradizione orologiaia nell’istro-veneto”, finanziato dalla Regione del Veneto, con capofila la Comunità degli Italiani di Parenzo, e “La Valle del tempo. Arte e Cultura – Dalle invenzioni di Leonardo a teleindicatori”, con capofila il Comune di Prato Carnico, di cui Pesariis è frazione, supportato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.

Sulle tracce degli avi
Ad attendere gli ospiti, davanti alla sede della Comunità degli Italiani, il sindaco di Parenzo, Loris Peršurić, il vicesindaco connazionale e presidente del sodalizio parentino, Ugo Musizza, il consigliere municipale, Andrea Crevato e molti connazionali, tra i quali diversi originari dalla Carnia. Tappa, quindi, alla sede municipale, dove, nella sala del Consiglio, si è svolto il ricevimento ufficiale. Dopo il saluto del sindaco Peršurić, fiero di questa collaborazione appoggiata dal Municipio, è stato il vicesindaco Ugo Musizza a illustrare la storia del palazzo, opera del noto architetto triestino Arduino Berlam. Erica Gonano, sindaco di Prato Carnico, ha ringraziato per l’ospitalità “in questa giornata che per noi è un momento importante che ci porta sulle tracce degli antichi orologiai di Pesariis, che hanno commerciato anche qui nella vostra città. Prato Carnico è un piccolo Comune, ma la produzione di orologi ci ha reso famosi in tutto il mondo, grazie all’ingegno e alla capacità degli orologiai, in particolare delle famiglie Capellari e Solari, che oggi sono ben rappresentate dai loro discendenti. Oggi per noi è una giornata di festa, nella possibilità di tornare sulle loro tracce e di tessere relazioni positive con la Città di Parenzo e con la Comunità degli Italiani.”

Andrea Crevato, Ugo Musizza, Loris Peršurić, Erica Gonano, Gino Capellari e Rosa Maria Solari.
Foto: DENIS VISINTIN

Incontro per il futuro
Gino Capellari, assessore alla Cultura del Comune di Prato Carnico, nel ringraziare a sua volta per l’ospitalità, ha rilevato l’importanza di generare relazioni, creare ponti, augurandosi che questi scambi fra Parenzo e Pesariis continuino in futuro. Rosa Maria Solari, presidente dell’“Associazione amici dell’orologeria pesarina Giovanni Battista e Remigio Solari”, ha ricordato il viaggio di Giovanni Battista, che nel XIX secolo viaggiò per tutta l’Istria, la Dalmazia e il Montenegro, preceduto dal nonno e dal bisnonno e dai Capellari. Il percorso è raccontato nei documenti dal 1700 in poi e in alcuni studi sono stati ritrovati i nomi delle località da loro attraversate, tra cui Parenzo. “Proprio qui, nel 1887 Giovanni Battista è morto. Ma qui non si fermavano solamente i Solari; c’era una rete di carnici che racconta l’emigrazione dalla Carnia fin dal 1500 verso l’istroquarnerino e la Dalmazia, con l’insediamento in queste terre pur mantenendo un grande rapporto con le loro origini: tessitori, muratori, scalpellini, orologiai, fabbri ferrai, ecc. Siamo felici di essere venuti qui oggi come comunità: per noi è la prima esperienza comune di contatto con questo territorio, è un’emozione e vi ringraziamo moltissimo di averci offerto quest’opportunità. È un momento che può riportare anche la nostra comunità a un impegno culturale per approfondire la storia e la conoscenza degli orologi”, ha detto Rosa Maria Solari, invitando i parentini a conservare gli antichi orologi (a Parenzo ce ne sono due da torre, uno sul campanile della Basilica Eufrasiana, l’altro nel Museo del territorio parentino) e sollecitando i pesarini che trascorrono qui le vacanze a visitarli, in queste terre raggiunte dai loro antenati. “C’è un mondo di carnici che adesso vive qui. Questi rapporti culturali per noi sono una novità: i nostri nonni hanno creato rapporti commerciali e imprenditoriali, i nostri sono culturali e da qui possiamo ripartire per ricreare l’imprenditoria, il futuro per noi e per voi”, ha concluso Rosa Maria Solari, invitando i parentini a ritornare a Pesariis.
Ha salutato i presenti anche Franco Rota, coordinatore dei progetti che l’Associazione pesarina e la Comunità degli Italiani parentina stanno portando avanti.
Presente in sala anche il noto fotografo connazionale Gianfranco Abrami, nato a Trieste da genitori di Petrovia, che ha ricordato il suo soggiorno, durante le colonie estive della sua infanzia, a Pesariis e il paese di Grobenico dei Cargnei o Grobnik, presso Passo, nel Pisinese.

L’orologio Solari del campanile dell’ Eufrasiana.
Foto: FRANCO ROTA

Un assaggio d’Istria
Sono giunti a Parenzo i pesarini residenti a Ravascletto, Monfalcone, Trieste, Milano, Treviso, Tolmezzo, Udine, nella Val Pesarina, Palmanova, tra cui diversi eredi dei Solari e dei Capellari. Tra i partecipanti anche Saveria Capellari, docente all’Università degli studi di Trieste, Nini Roia, presidente frazionale di Pesariis, Federica D’Orazio, guida museale, Giacomo Rupil, dipendente della Solari di Udine, che negli anni Ottanta del secolo scorso, per perfezionare gli orologi allora prodotti, aveva più volte visitato l’azienda elettronica “Digitron” di Buie e la sua filiale di Montona.
La comitiva s’è poi imbarcata sulla “Santa Maria” del connazionale Maurizio Draghicchio per raggiungere via mare Orsera, con lo storico e guida turistica Bojan Horvat a fare da Cicerone, raccontando le bellezze e la storia dell’acquatorio e della costa parentina, di Fontane e di Orsera con il suo arcipelago. Sulla riva di Orsera, ad attendere la comitiva c’era il presidente della locale Comunità degli Italiani con alcuni suoi collaboratori. Qui i gitanti hanno raggiunto piazza Degrassi, per vedere il palazzo dove dal 1813 agli anni Sessanta del secolo scorso si trovava un orologio dei Solari.
Il viaggio è poi proseguito fino al fiordo del Canale di Leme. Il viaggio di rientro a Parenzo è servito a far conoscere meglio le due Associazioni, la Carnia, Parenzo e i partecipanti, lo stato attuale delle indagini sugli orologi pesarini nell’istroquarnerino, i progetti di collaborazione futura, le storie personali, tra cui quelle di Antonio Simonetti di Castellier e Tullio Rupil di Parenzo, i cui avi sono pure giunti in Istria dalla Carnia.
I due sodalizi si sono promessi d’incentivare la collaborazione, ampliandola al settore canoro e culturale, alla promozione di Pesariis e di Parenzo, dei prodotti gastronomici e agricoli, nonché dell’offerta turistica e di ristoro.

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