
Sono state numerose le iniziative e i progetti promossi nel 2023 per celebrare il 140esimo anniversario della pubblicazione di “Pinocchio” (1883), l’amatissimo classico di Carlo Collodi i cui messaggi e insegnamenti rimangono freschi e attuali ancora oggi e che continua ad affascinare bambini e adulti in tutto il mondo.
Uno dei progetti di ampio respiro dedicati a questo libro è Pinocchio International, che ha coinvolto numerosi esperti di tutto il mondo i quali si sono occupati delle traduzioni del libro nelle varie lingue mondiali. Tra gli esperti invitati a partecipare al progetto sono state anche la prof.ssa Sanja Roić, ordinaria di Letteratura italiana alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Zagabria, e la prof.ssa Katja Radoš-Perković, professore associato al Dipartimento di Italianistica, sempre dell’Ateneo zagabrese.
Un progetto di ampio respiro
Come spiegato dalla prof.ssa Roić, “nel 2022 abbiamo ricevuto un invito firmato dal prof. Giovanni Capecchi dell’Università per stranieri di Perugia che, insieme alla Fondazione nazionale Carlo Collodi di Pescia, u piccolo paese in provincia di Pistoia nel quale si trova anche il parco Collodi, e l’associazione UNISER di Pistoia, che si occupa di ricerca, innovazione e alta formazione, ha promosso un progetto internazionale davvero straordinario intitolato Pinocchio International, che si propone di dare un rendiconto del testo più tradotto della letteratura italiana, che è ‘Le avventure di Pinocchio’, scritto da Carlo Collodi, dapprima pubblicato sul Giornale per bambini dal 1881 al 1883 e poi nel 1883 come libro. Il risultato di questo progetto è stata la pubblicazione del volume ‘Atlante Pinocchio’ (Treccani 2024) in cui si trova tutta la storia di questo fortunatissimo volume che è stato stampato, tradotto e diffuso ovunque ed è anche uno dei testi più tradotti della letteratura mondiale, un fatto spesso trascurato. Il grande scrittore e pensatore italiano, Italo Calvino, affermò a suo tempo che Pinocchio è l’unico romanzo picaresco della letteratura italiana. Dunque, un classico non soltanto per il fatto che proviene da un’epoca importantissima per la cultura, la storia e anche la politica italiane, che è l’Ottocento, ma continua pure a essere un classico della contemporaneità”.
Un’iniziativa straordinaria
“Questo progetto straordinario – ha proseguito la nostra interlocutrice – consisteva nel coinvolgimento di studiosi, italianisti, traduttologi dell’Europa, delle due Americhe, dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. Al progetto hanno collaborato 150 autori con ben 97 saggi. Il progetto è stato promosso anche dall’Enciclopedia Treccani, quindi a un livello altissimo, ed è stata coinvolta anche la rete diplomatico-consolare che ha contribuito individuando referenti qualificati. Il progetto consisteva quindi nel mappare la fortuna globale di ‘Pinocchio’ attraverso la storia delle traduzioni.
Il volume è uscito nella primavera di quest’anno ed è stato presentato a Roma e posso dire che è uscito in tempo record, in quanto si tratta di una pubblicazione molto ampia alla quale tantissimi esperti hanno collaborato con grande entusiasmo. La prof.ssa Katja e io abbiamo ricevuto due copie del volume: una la regaleremo alla nostra Biblioteca di Italianistica di Zagabria. Nella stesura del nostro saggio abbiamo avuto la possibilità di riferirci all’edizione critica di ‘Pinocchio’ uscita nel 1983 e curata da Ornella Castellani Polidori.
Ma in che cosa consisteva il nostro contributo, che abbiamo intitolato ‘Pinocchio in Croazia’? Consisteva nel fatto di individuare quando c’è stata la prima traduzione, e come si è svolta la storia delle traduzioni e della presenza di questo libro nella nostra cultura. Prima di tutto, siamo partite convinte del fatto che l’opera di Collodi veniva letta in Istria – noi parliamo ovviamente della Croazia contemporanea, ma diamo anche uno sguardo al passato – e in Dalmazia, ovviamente in versione originale in quanto all’epoca era molto massiccia la presenza dell’italiano in quelle zone. Infatti, all’epoca dell’Impero austro-ungarico, l’italiano era la lingua ufficiale in Dalmazia e in Istria. Quindi, non lo leggevano soltanto gli italofoni, bensì lo conoscevano tutti coloro che avevano avuto un’istruzione. Le vecchie edizioni in lingua originale di questo libro si potevano trovare nella Biblioteca scientifica di Zara, dove abbiamo individuato alcuni esemplari. Così abbiamo anche supposto che le prime traduzioni, che erano in parte rifacimenti in lingua tedesca, erano probabilmente lette nelle zone settentrionali della Croazia”.
La prima traduzione croata
“Bisognava attendere fino al 1943 per avere la prima traduzione croata di ‘Pinocchio’, che venne pubblicata per i tipi della Matica croata nella traduzione di Vjekoslav Kaleb, uno scrittore importante degli anni Cinquanta e Sessanta in Croazia, italofono perché anche lui proveniva dalla Dalmazia, dal circondario di Sebenico – ha spiegato la prof.ssa Roić –. Conformandosi alle leggi di quell’epoca, ovvero dello Stato croato indipendente (NDH), il libro venne tradotto secondo le regole ortografiche del cosiddetto ‘korienski pravopis’. Nel suo lavoro, il traduttore si servì del vocabolario di Dragutin Parčić, un vocabolario italiano-croato molto importante nel quale c’erano diversi lemmi un po’ antiquati, che suonavano strani, soprattutto per un lettore moderno. Ma che cosa è accaduto in seguito? Vjekoslav Kaleb si era unito successivamente ai partigiani e dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel 1952, venne pubblicata la nuova traduzione, firmata sempre da Kaleb, ma questa volta con le regole ortografiche della lingua standard croata. È curioso il fatto di avere il medesimo traduttore che addirittura migliora la sua traduzione: abbiamo segnalato e messo in evidenza tutto ciò nel nostro saggio”.
Il libro stampato dall’Edit
“Poi abbiamo seguito gli sviluppi di questa traduzione, che ebbe numerose ristampe praticamente fino al Duemila – ha rilevato –. Qui, però, è necessario fare una precisazione: nel 1956 a Fiume viene stampato dall’Edit ‘Pinocchio’ in lingua originale, il che fu un fatto davvero eccezionale e molto saggio, nonché utile per i bambini della CNI in Croazia e anche in Slovenia. I responsabili di questa casa editrice cercarono all’epoca un artista di Fiume per corredare il testo con illustrazioni. ‘Pinocchio’ è infatti sempre accompagnato da illustrazioni, che sono una parte importante del libro. Quindi, il ‘Pinocchio fiumano’ è stato illustrato da Vlado Potočnjak, un noto pittore di Fiume, il cui nome figura anche nell’Enciclopedia croata. Noi abbiamo contattato un suo erede, il quale ci ha permesso di pubblicare le fotografie di questo libro in un’altra pubblicazione. Il Pinocchio fiumano è una straordinaria eccezione, ma anche un’importantissima conferma del coraggio e della intraprendenza delle persone di cultura della CNI dell’epoca.
Credo che l’EDIT abbia presentato questo libro in lingua originale in modo molto saggio, in quanto fino alla metà degli anni Sessanta non era possibile il libero scambio di libri di testo, non c’era il sostegno delle istituzioni oltreconfine quali l’Università popolare di Trieste, che venne instaurata nel decennio successivo. Penso che all’epoca non fu facile realizzare quest’operazione editoriale”.
Il romanzo entra nelle scuole
“Con l’indipendenza della Croazia, ‘Pinocchio’ entra nel sistema scolastico – prosegue –. A partire dal 1992 diventa un libro di lettura obbligatoria nelle classi inferiori della scuola elementare, dopodiché iniziano a proliferare diverse edizioni di questo volume. Di traduzioni si sono occupati negli anni successivi sette nuovi traduttori. Da noi quindi esistono diverse traduzioni, ma riteniamo che la migliore sia stata fatta dallo scrittore e poeta di Ragusa (Dubrovnik), Luko Paljetak, di grande talento. Il fatto che egli fosse stato anche un esperto del teatro dei burattini ha contribuito certamente alla sua inventiva. La sua traduzione risale al 2002. Abbiamo aggiunto al saggio anche una bibliografia dei lavori che sono stati scritti su ‘Pinocchio’, questa ‘Bibbia del cuore’ come venne definita da Alberto Savinio (che scrisse anche una biografia finzionale di Collodi) e abbiamo elencato tutte le traduzioni integrali in croato. C’è anche una traduzione pubblicata a Sarajevo da una studiosa zagabrese in lingua croata nel 1984, curata per le scuole”.
Traduzioni e adattamenti teatrali
La prof.ssa Katja Radoš-Perković si è soffermata sulle traduzioni e gli adattamenti di ‘Pinocchio’ in Croazia. “Le mie prime ricerche su Pinocchio risalgono al 2014-15, quando a Pola, presso l’Università ‘Juraj Dobrila’ si era tenuto un convegno sulla traduzione. Lì, assieme alla collega Snježana Husić, avevamo presentato le traduzioni dei capolavori italiani nel sito didattico e-lektire per le letture d’obbligo per bambini delle scuole elementari e medie superiori della Croazia. Avendo analizzato, tra l’altro, anche ‘Pinocchio’, mi ero resa conto che la traduzione in Rete, quella disponibile ai bambini, fosse veramente pessima. Da lì sono partite le mie ricerche, in quanto avevo analizzato la traduzione di ‘Pinocchio’ più a fondo e dettagliatamente per il decimo convegno, tenutosi nel 2019 a Zagabria, dell’Associazione dei traduttori croati. Si tratta di un convegno annuale intitolato ‘Zagrebački prevodilački susreti’ (Incontri zagabresi di traduzione). In quell’occasione avevo presentato soltanto ‘Pinocchio’, per cui mi ero dedicata dettagliatamente alle varie traduzioni del libro, in particolare a quella che ritenevo non proponibile e non adatta ai bambini. Successivamente è arrivato il progetto ‘Pinocchio international’, nell’ambito del quale la prof.ssa Roić e io ci siamo dedicate a indagare più a fondo su tutta la storia di Pinocchio in Croazia”.
Sbagli imperdonabili
“Per quanto riguarda la traduzione alla quale ho fatto riferimento, per fortuna, questa è stata in parte aggiornata, anche se non in tutti gli aspetti – ci ha riferito la prof.ssa Radoš-Perković –. Concretamente, c’erano sbagli imperdonabili come errori di lingua, brutture stilistiche e linguistiche. Era un testo che appariva come se non fosse stato affatto revisionato e riletto. Per non parlare di errori di interpretazione anche più seri, che riguardavano la traduzione di frasi idiomatiche, di modi di dire, cose che venivano proposte letteralmente invece di trovare una variante idiomatica adatta. Attualmente, nel sito c’è una traduzione che non ha più problemi di lingua – ovviamente, parlo del croato perché si tratta di traduzioni –, però le espressioni idiomatiche, di cui alcune sono state alterate, avrebbero bisogno di ulteriori revisioni. Ci sarebbe, quindi, ancora da fare in questo senso. La mia analisi era effettivamente un appello e mi fa piacere che abbia funzionato. L’editore del progetto, Zvonimir Bulaja, che aveva pubblicato questa traduzione, è stato così costretto a redigere il testo e a pubblicare una versione più… digeribile e presentabile. I bambini, infatti, leggono questo romanzo all’età di otto-nove anni ed è impensabile che possano imparare la loro lingua madre proposta in maniera sgrammaticata. Questa era in realtà una sorpresa scientifica perché l’idea non era di criticare qualcuno o di denunciare qualcosa, ma alla fine si è vista la necessità di fare proprio questo perché l’interesse pubblico è al di sopra di quelli che sono i nostri desideri scientifici e obiettivi iniziali. Successivamente mi sono dedicata non solo a questa, ma anche alle altre traduzioni di ‘Pinocchio’ e in seguito anche a un fenomeno interessante in Croazia, ovvero agli adattamenti teatrali del romanzo”.
Uno spunto per nuove varianti
“Come conseguenza delle ricerche svolte per l’‘Atlante Pinocchio’, un importantissimo volume del quale andiamo molto fiere, abbiamo indagato su tutti gli altri aspetti mediatici e culturali in cui la figura di Pinocchio appare in Croazia – ha proseguito –. C’era negli anni Sessanta, ad esempio, un balletto di Bruno Bjelinski e in seguito diversi adattamenti. Di alcuni adattamenti siamo riuscite a ottenere i testi e abbiamo così scoperto diverse varianti interessanti. Per esempio, nel 1997 a Varaždin, il regista e autore Dubravko Torjanac aveva creato un monodramma dove un’attrice ventriloqua si esibisce in un dialogo di Geppetto e Pinocchio sulle verità della vita, sull’educazione, sulla scuola e su tutti quei temi didattici che fanno parte del Pinocchio originale.
Va ricordato anche che nel 1994, a Fiume, Magdalena Lupi (attuale direttrice del Teatro dei burattini fiumano, nda) mise in scena un adattamento del quale era autrice (il regista era Edi Majaron), una nuova versione di Pinocchio in cui il burattino alla fine non si trasforma in bambino, ma rimane un burattino e lavora a teatro, come una specie di omaggio all’arte burattinesca. Il prodotto forse più interessante dal punto di vista dell’allontanamento dall’originale è un adattamento di Dražen Ferenčina prodotto nel 2001 a Virovitica e poi ripreso a Zagabria e anche a Spalato, che s’intitola ‘E moj Pinocchio’. Ci rendiamo subito conto che questa è una variante, non la storia originale, e che viene presentata in un ambiente atemporale, specifico, dove non c’è più la Fata Turchina, ma la fata è in realtà la madre del burattino, che lo trascura, mentre il Gatto e la Volpe diventano personaggi politici: diventano quello che metaforicamente rappresentano nel romanzo di Collodi. Questa variante ha anche un messaggio ecologico, dove il pescecane non può più sopravvivere nel mare perché questo è sporco e l’ambiente è così inquinato che il pescecane addirittura si arena sulla costa e non riesce più a vivere. Ci sono diversi messaggi con i quali ci allontaniamo dal romanzo vero e proprio, ma rimangono i motivi principali della storia. Si tratta di testi che abbiamo per ora soltanto elencato nelle nostre ricerche, abbiamo soltanto reso nota la loro esistenza e la loro importanza nella cultura croata e nei teatri dei burattini. Vorremmo, però, anche analizzarli in futuro e vedere esattamente in che modo funziona l’interpretazione moderna di questa storia”.
Il musical di Elvia Nacinovich
“È specifico un altro fenomeno, del quale non abbiamo il testo a disposizione, ma è importante, ovvero il progetto di Elvia Nacinovich del 2015, intitolato ‘E se invece di Pinocchio…’, definito come musical in quanto vi venivano eseguite le musiche di Bruno Nacinovich – ha rilevato la studiosa –. Si è trattato di un fenomeno unico di uno spettacolo messo in scena praticamente contemporaneamente, nell’arco di due mesi, sia in croato che in italiano (dal Dramma Italiano e dal Dramma Croato del TNC ‘Ivan de Zajc’ di Fiume, nda). La versione croata era di Daniel Načinović. Si tratta di un progetto interessante e specifico per il nostro ambiente bilingue e l’italianità: sia l’elaborazione del motivo di Pinocchio da parte di Elvia Nacinovich sia il fatto di renderlo subito sia in croato che in italiano. Questa è una bella storia e una bella esperienza.
In pratica, ‘Pinocchio’ non è mai scomparso dalle scene croate. Più o meno, ogni città che abbia un teatro per bambini, giovani o dei burattini di rilievo, ha messo in scena in qualche forma un adattamento di ‘Pinocchio’. Alcuni di questi spettacoli hanno avuto successo anche fuori dai confini della Croazia e hanno visitato l’Unione Sovietica, l’Albania, l’Italia, l’Austria e via dicendo. Il nostro saggio nell’‘Atlante Pinocchio include tutti questi e molti altri dati sulla presenza del burattino in Croazia.
È un fenomeno interessante, il che è anche il motivo per il quale il volume ‘Atlante Pinocchio’ è stato realizzato. A livello mondiale, infatti, Pinocchio non smette di suscitare interesse, sia nella sua versione originale sia come potenziale per adattamenti anche multimediali. È un fenomeno culturale valido e internazionale che accomuna tutto il mondo e ciò si vede dal numero di Paesi che hanno partecipato alla stesura dell’Atlante e all’esoticità, per noi, di Paesi per i quali non supponevamo potessero essere interessati a questo romanzo”.
Una storia universale
“A prescindere dal fatto che il romanzo sia indirizzato ai bambini, noi tutti nelle nostre infanzie portiamo la storia di Pinocchio. Sia che l’avessimo dovuto leggere per forza o che l’avessimo visto o ascoltato a teatro, egli rimane con noi al punto da essere attraente anche in età adulta. È diventato quello che molti secoli fa erano le leggende, è diventato una leggenda di cui nessuno sa la storia esatta – sappiamo che Disney nel suo cartone animato aveva modificato parte della storia, aveva aggiunto qualcosa e tolto molti episodi del romanzo –, ma in un modo o nell’altro questa storia rimane, anche grazie al cartone animato, sempre presente nel nostro subconscio. Si tratta di una storia intramontabile.
Per quanto riguarda il progetto ‘Pinocchio international’, vorrei rimarcare che per noi è stato un piacere parteciparvi e, come spesso accade nelle nostre ricerche, ha aperto una voragine e ci si è presentato un grande potenziale di indagine, a partire dai testi teatrali che vorremmo presentare in futuro sotto forma di saggio. Nonostante la sua ‘vecchiaia’, il fenomeno Pinocchio è tutt’oggi attuale. A proposito, alcuni anni fa, all’apice delle nostre ricerche per il progetto, ero stata invitata dalla libreria Bookara di Zagabria, che ha il canale Youtube Bookaravision, a registrare un podcast in croato su Pinocchio. Infatti, la libreria registra e mette in Rete podcast sui grandi romanzi della tradizione letteraria e segnala la mancanza di traduzioni, il bisogno di rinnovarle e via dicendo. Nel canale troverete anche podcast su Dante, Boccaccio e Petrarca, e tra questi grandi è entrato anche Pinocchio”.
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