Il ritorno imperioso del grifone

Celebrata anche a Caisole, sull’isola di Cherso, la Giornata mondiale degli avvoltoi

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Il ritorno imperioso del grifone
Foto Ivo Vidotto

Gli avvoltoi sono certamente tra gli animali che attirano meno la nostra attenzione, anche se proprio questi uccelli così poco apprezzati svolgono un’azione fondamentale in natura. Grazie a loro infatti, gli ecosistemi possono essere mantenuti in salute: consumando carcasse, essi prevengono la diffusione di malattie che potrebbero incidere sulla fauna selvatica, sugli animali domestici e anche sull’uomo. Per sottolineare l’importanza di questi uccelli e l’urgenza della loro tutela, ogni anno, il primo sabato di settembre, viene celebrata la Giornata mondiale degli avvoltoi.

Quale posto migliore per celebrarla, nella Regione litoraneo-montana, del Centro visitatori e Centro di recupero per i grifoni a Caisole (Beli), sull’isola di Cherso, e quale occasione migliore per presentare i risultati del monitoraggio annuale della popolazione di questa specie strettamente protetta, che viene condotto ormai da diversi anni. Da questo monitoraggio risulta che la popolazione nidificante del grifone (Gyps fulvus) nell’area del Quarnero, che fino a poco tempo fa contava circa 130 coppie, grazie a un significativo impegno e agli investimenti per il suo recupero, sta nuovamente crescendo e prosperando. Un trend positivo si registra negli ultimi anni, ma il numero di 152 coppie nidificanti che quest’anno hanno iniziato a… fare casa nella zona del Quarnaro è il più alto di questo secolo!

L’ultima specie rimasta

Questa notizia è estremamente significativa nel contesto della conservazione della natura in Croazia, dove i grifoni rappresentano l’ultima specie di avvoltoi rimasta. Infatti, le altre due specie che un tempo abitavano il territorio croato si sono estinte nel XX secolo. Come riportato nel Libro Rosso degli Uccelli della Croazia, l’Avvoltoio monaco (Aegypius monachus) si è estinto già nella prima metà del XX secolo, mentre il Capovaccaio (Neophron percnopterus) si è estinto all’inizio degli anni Ottanta del XX secolo. Il grifone, un tempo diffuso in quasi tutta la Croazia, alla fine del XX secolo è sopravvissuto soltanto nell’area delle isole quarnerine.

La causa principale dell’estinzione di questi magnifici volatori è stato l’abbandono graduale della pastorizia e il conseguente abbandono dei prati. L’avvelenamento accidentale, dovuto alla collocazione di esche avvelenate per predatori di bestiame come lupi e sciacalli, ha ulteriormente decimato gli avvoltoi in gran parte dell’Europa, inclusa la Croazia. Nei pascoli delle isole del Quarnaro i grifoni sopravvivono grazie alla pastorizia estensiva, ma oggi ci sono sempre meno pecore e quindi meno cibo per i grifoni (carcasse di pecore). Pertanto, la sopravvivenza dei grifoni oggi dipende in gran parte dal cibo che viene appositamente e regolarmente depositato nei punti di alimentazione organizzati dall’Ente pubblico “Priroda” a Cherso e sul Monte Maggiore, dove i grifoni sono tornati a nidificare alcuni anni fa dopo quasi un secolo di assenza.

Foto Ivo Vidotto

Tendenza positiva

“Il recente monitoraggio dei nidi attivi nell’ambito del progetto LIFE SUPport ha dimostrato che le misure di conservazione attuate negli ultimi anni per il recupero della popolazione di grifoni hanno continuato a dare buoni risultati, e ci aspettiamo che questa nuova tendenza positiva continui in futuro”, ha dichiarato Dubravko Dender, responsabile del progetto LIFE SUPport dell’Associazione Biom. I partner del progetto LIFE SUPport includono l’Associazione Biom come partner principale, l’Ente pubblico “Priroda”, la Vulture Conservation Foundation, l’ente elettroenergetico HEP, operatore del sistema di distribuzione (HEP ODS), la Cooperativa agricola dell’Isola di Veglia e, come partner associato, la Direzione per la protezione della natura del Ministero dell’Ambiente e della Transizione verde. Le minacce precedentemente identificate alla sopravvivenza del grifone in Croazia continuano a essere mitigate attraverso l’azione coordinata dei partner del progetto LIFE SUPport, e pertanto ci aspettiamo un proseguimento della tendenza positiva.
“L’Ente pubblico ‘Priroda’, incaricato della gestione delle aree naturali protette della Regione litoraneo-montana, lavora intensamente da anni e collabora con numerose altre organizzazioni per la conservazione dei grifoni del Quarnaro, sia attraverso il lavoro del Centro di recupero per grifoni a Beli, sia gestendo il punto di alimentazione di Cherso e conducendo il monitoraggio della popolazione. È importante sottolineare l’importanza della comunità locale, che tiene moltissimo a questi magnifici uccelli, divenuti un simbolo della conservazione della natura e un marchio distintivo di tutta la regione. Non sorprende quindi che siano stati proprio i residenti locali a fornire le prime informazioni sulla scoperta di nuovi e importanti siti di nidificazione sulle scogliere vicino a Bersezio e sull’isola di Arbe”, ha rivelato Marko Modrić, direttore dell’Ente pubblico “Priroda”.

Compiuto il primo passo

In passato, i grifoni nidificavano in tutta la Croazia, dal Monte Maggiore, la regione del Quarnaro e le isole del Quarnaro, fino ai canyon di alcuni fiumi della Dalmazia, l’isola di Brazza, il Biokovo e parte della regione di Ragusa e ce n’erano anche in Slavonia. Tuttavia, con le ultime coppie nidificanti scomparse dalle regioni interne della Croazia alla fine del XX secolo, l’intera popolazione autoctona di grifoni in Croazia era limitata a poche isole del Quarnaro, ossia Cherso, Veglia, Prvić e Plavnik.

Il progetto quinquennale LIFE SUPport, cofinanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea, mira a migliorare le condizioni di nidificazione e sopravvivenza dell’ultima popolazione rimanente di grifoni in Croazia. L’aumento del numero è il primo passo importante per il reinsediamento di questa specie nelle aree storiche di nidificazione sulla terraferma croata e per il collegamento con altre popolazioni di grifoni nelle Alpi e nei Balcani. Le minacce principali su cui si concentra il progetto LIFE SUPport sono il disturbo durante la nidificazione, la carenza di cibo, l’avvelenamento e la morte per folgorazione sui tralicci dell’alta tensione.

La Giornata internazionale degli avvoltoi (International Vulture Awareness Day) si celebra in tutto il mondo ogni anno il primo sabato di settembre proprio con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulle minacce e le sfide che affrontano questi uccelli, evidenziando allo stesso tempo i servizi gratuiti degli ecosistemi che ci forniscono questi “igienisti volanti”. Infatti, gli avvoltoi svolgono un ruolo estremamente importante negli ecosistemi, poiché nutrendosi esclusivamente di animali morti (carogne) aiutano, come già detto, a prevenire la diffusione di varie malattie.

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