Il fascino del polpo

Un incontro da ricordare. «Durante un'immersione l'animale si è aggrappato sulle spalle di un sub che stava fotografando... Non voleva uscire dall'acqua. È tornato nella sua tana»

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Il fascino del polpo

Lo chiamano “Octopus Vulgaris”, ma vi assicuro che non è per nulla volgare. È un mollusco cefalopode (ma che brutto nome) che è in grado di offrire a coloro che lo incontrano nel suo ambiente delle sorprese inconsuete per un abitante dei fondali marini. Intanto diciamo che possiede tre cuori, e questa è già la sorpresa che pochi conoscono, ma comunque vediamo che cosa è capace di fare. Innanzitutto ha la capacità di cambiare il suo colore molto velocemente, adattando il suo corpo ai colori del fondale dove vive, a scopo mimetico. Riesce così a confondersi con l’ambiente in una maniera incredibile, donando alla sua pelle perfino le fattezze delle alghe, delle rocce e delle asperità, variando i suoi movimenti anche minimi a seconda del movimento marino.

Un polpo comodamente sistemato sulla schiena di un sub…

Gli otto tentacoli
Il polpo (mi raccomando non chiamatelo polipo – perché questi sono un’altra cosa – possiede otto tentacoli; ognuno dei quali ha una fila doppia di ventose che gli servono da organi gustatori per capire il tipo di cibo che mangia o che afferra. I suoi tentacoli sono organi straordinari dunque che hanno diverse funzioni. Due tentacoli, quelli posteriori, servono per spostarsi sul fondale marino mentre gli altri sei servono al polpo per cacciare e portarsi il cibo alla bocca. Al centro degli otto tentacoli, sulla parte inferiore del mollusco, si trova la bocca che termina con un becco corneo che serve per rompere i gusci delle conchiglie e il carapace dei crostacei di cui si nutre.

.. si sistema sulla testa del sub…

Ragionamento stupefacente
Due terzi del cervello dei polpi trova posto nei tentacoli. All’interno, infatti, hanno circa 50.000 milioni di neuroni, mentre la terza parte del cervello si trova nella loro testa. Tutto ciò li distingue dagli altri molluschi per il loro comportamento in cui l’intelligenza fa la parte che li pone a un livello sicuramente superiore se messo a confronto con gli altri esseri del loro habitat. Sanno capire e distinguere situazioni che evidentemente sono frutto di un ragionamento, certe volte addirittura stupefacente.

Suggeritomi da un biologo ricercatore, ho portato una volta sott’acqua un vasetto di vetro chiuso con un tappo metallico avvitato, dentro al quale avevo messo due granchi, cibo molto apprezzato dai polpi. Individuatone uno, glielo ho posato davanti alla sua tana. Lo ha notato subito e lo ha afferrato con i tentacoli cercando di afferrare i granchi, che naturalmente non potevano scappare. Dopo un po’ di studio e di tentativi ha capito che doveva svitare il coperchio e ha così estratto i granchi per mangiarseli. Un’altra prova l’ho fatta con un piccolo polpo, posandogli vicino un vasetto di vetro della capienza più o meno sufficiente per la sua consistenza. Il giorno dopo, durante un’immersione mi sono recato nei suoi pressi e ho visto che il polpo aveva occupato, con il suo corpo raccolto, il vaso e mi guardava da dentro il vetro.

… cambio di posizione, l’animale sale e si attacca alla spalla…

Nel corso delle mie immersioni peraltro ho notato in diversi mari del mondo, polpi che abitavano barattoli di birra abbandonati sul fondo, vasetti e anche bottiglie, alcune delle quali pure rotte.

Per spostarsi rapidamente espellono con forza l’acqua attraverso un sifone, il medesimo che gli serve per la respirazione e per l’emissione della sostanza nera usata in funzione difensiva e per confondere i possibili predatori. Il nero assolve inoltre alla duplice funzione di creare una barriera visiva tra lui e i predatori e a confondere l’olfatto di questi, essendo questo ricco di ormoni.

… e poi giù. Per non uscire dall’acqua, il polpo “scende” lungo la bombola

Una vita solitaria
I polpi conducono una vita solitaria dedita alla caccia continua come loro unico interesse, tendendo trappole intelligenti. La femmina del polpo vive però un’esistenza veramente triste, dedicata unicamente alla procreazione e a una fine ingloriosa. Depone un numero di uova che variano dalle 150.000 alle 400.000. Le deposita all’interno di una grotta attaccandole solitamente alla parete superiore per meglio poterle ventilare con i getti del sifone e difenderle dai predatori. Prima della schiusa passeranno dagli uno ai due mesi e in tutto questo periodo la femmina del polpo non si nutrirà e perderà gran parte del suo peso sino a cambiare le sue sembianze. Il peggio avverrà dopo la schiusa delle uova: morirà! Le larve plantoniche che escono dalle uova subiranno una metamorfosi che faranno loro assumere l’aspetto di veri polpi in miniatura. Sarà così una progenitura orfana fin dall’inizio.

Uova di polpo deposte in una grotta sottomarina

Evitare le trappole
Crescendo, i pochi che riescono a sopravvivere al pasto delle centinaia di predatori, coltiveranno la loro intelligenza dimostrando attraverso un “apprendimento per associazione” la diversità della loro specie nei confronti di quella dimostrata soltanto da alcuni mammiferi. Quest’ultima evidenza è alquanto sorprendente, poiché essendo il polpo un animale alquanto solitario sembrerebbe inspiegabile un comportamento simile, tipico solamente di animali dotati di rapporti sociali. A tale proposito, durante un’immersione con alcuni amici, ho avuto modo di osservare il comportamento di un polpo che non mi sarei mai aspettato di vedere. Fortunatamente avevo con me la macchina fotografica e ho così potuto fissare l’avvenimento che ho riportato a corredo di questo mio articolo. Chissà per quale motivo un polpo, di dimensioni abbastanza grandi, forse perché disturbato nel suo territorio, si è aggrappato sulle spalle di un sub che stava fotografando. Finito di scattare le foto. il sub se lo è levato dalle spalle e ha continuato a proseguire il suo percorso fotografico. Verso la fine dell’immersione, ritornando indietro facendo lo stesso percorso, siamo passati davanti alla tana del medesimo polpo che vedendoci è uscito dal suo antro, arrampicandosi sulla schiena del medesimo sub, sistemandosi comodo sulla sua spalla. Il sub, nel frattempo ha iniziato la risalita verso la superficie, pensando come riferì poi, di portarsi a casa il polpo per una bella mangiata. Il polpo lo accompagnò sino alla superficie e non volendo ovviamente uscire dall’acqua, scivolò lentamente dalla bombola per ritornare giù nella sua tana.

Adeguarsi alla forma di una bottiglia…

Il polpo è decisamente un animale affascinante e a me è spesso dispiaciuto vederlo preda dei suoi nemici principali: la Murena, la Cernia e l’uomo soprattutto, ma contento nel vederlo evitare le trappole con un’abilità veramente sopraffina.

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