Golf. Volano per economia e turismo

A Bersezio è stato da poco inaugurato un campo pratica: il primo passo verso il futuro resort da 18 buche che sorgerà nella zona. «Parliamo di un progetto da 100 milioni di euro», spiega il sindaco di Draga di Moschiena Riccardo Staraj

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Golf. Volano per economia e turismo
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il golf come volano dell’economia. Regionale e nazionale. In molti lo considerano ancora una disciplina di nicchia, eppure stiamo parlando di uno tra i dieci sport più praticati al mondo. Un dato notevole considerandone la natura elitaria, anche se le cose da questo punto di vista stanno cambiando e il golf si sta via via togliendo di dosso quest’etichetta. A differenza di tanti Paesi europei, la Croazia non ha una tradizione golfistica consolidata e infatti dispone solamente di tre campi da 18 buche (più altri due da 9), ma in compenso può contare su un territorio ad altissima densità di punti d’interesse sotto il profilo naturalistico, turistico, storico, gastronomico e via dicendo. Altri due importanti vantaggi sono un clima mite che permette di praticarlo anche nei mesi invernali, nonché la vicinanza a uno dei principali mercati di riferimento, ossia quello tedesco. Insomma, le sue potenzialità in termini di ricadute sull’indotto sono enormi anche perché una volta terminata la partita in sé, per golfisti e accompagnatori inizia la parte più strettamente “turistica”, che tra presenze e pernottamenti genera indotti tutt’altro che marginali. Basti pensare che la vacanza di un golfista costa in media tre volte più di una vacanza standard. Non c’è quindi da stupirsi se negli ultimi anni in Croazia si stia cercando di cavalcare quest’onda e che, in particolare lungo la costa – da Salvore a Ragusa (Dubrvnik) e passando pure per le isole – è in corso tutta una serie di progetti che nei prossimi 5-10 anni mirano a trasformare la Croazia in una vera e propria mecca golfistica europea. Nella Regione litoraneo-montana si lavora attualmente a due di questi progetti: il primo nei dintorni di Punta Croce (Punta Križa) nella parte meridionale dell’isola di Cherso; il secondo alla spalle di Bersezio. Per quanto riguarda quest’ultimo, è stato da poco inaugurato il Golf Drive Range Brseč, ossia un campo pratica – situato poco fuori dal centro abitato – che offre la possibilità di allenarsi sul driving range (dotato di 13 piazzole con tappetino sintetico), sul putting green (9 buche) e sul chipping green (dispone di un bunker per l’allenamento sulla sabbia).

In campo in qualsiasi condizione
“Rispetto agli altri sport, nel golf ci si allena esclusivamente sul campo pratica e non sui campi veri e propri in quanto occorre essere in possesso della licenza – spiega il responsabile del progetto David Dobrila, ex nazionale croato che calca il green da ormai 30 anni –. Le partite hanno tempi piuttosto ristretti perciò i giocatori devono conoscere bene le regole e le tecniche. In campo, insomma, non ci può andare chiunque. Un grande vantaggio del golf è che si può giocare in qualsiasi condizione, anche con il freddo e la pioggia. Ci si ferma solamente in caso di temporale, o meglio delle scariche di fulmini. La Croazia ha un potenziale enorme. Nei Paesi dell’Europa centrale la stagione golfistica è ferma praticamente da ottobre ad aprile e quindi i golfisti ‘migrano’ in Spagna, Portogallo, Turchia… È chiaro quindi che da questo punto di vista per un tedesco o un austriaco diventa molto più accessibile raggiungere la Croazia piuttosto che volare in Turchia. Nell’area istroquarnerina sarebbe tuttavia opportuno disporre di almeno 5-6 golf resort perché gli amanti di questa disciplina vogliono provare più percorsi e di conseguenza è importante avere più campi nel raggio di un centinaio di chilometri”, conclude Dobrila.

Sport molto popolare
Miro Raić è un giocatore professionista e da quando è stato inaugurato questo campo pratica trascorre molto tempo proprio a Bersezio. “Nel mondo ci sono circa 70 milioni di persone che praticano il golf. È uno sport molto popolare che tra l’altro rientra nella famiglia olimpica. Come tutti gli sport richiede tanti sacrifici se si vuole arrivare in alto. Dal 1996 al 2001 sono stato campione nazionale a livello amatoriale, dopodiché sono salito tra i professionisti. Ho vinto un paio di tornei internazionali e preso parte a Mondiali ed Europei. In Croazia è uno sport di nicchia essendoci solamente tre campi da 18 buche perciò spero che questo sia il primo passo verso la sua promozione. Negli Stati Uniti ce ne sono 16.500…”, dice Raić.

Un progetto mastodontico
A fare gli onore di casa è stato il sindaco connazionale di Draga di Moschiena Riccardo Staraj, il quale si è soffermato sul futuro resort. “La prima idea del progetto risale al 2000 – spiega Staraj –, ma solamente negli ultimi anni sono stati fatti passi più concreti verso la sua realizzazione. L’intero complesso si estenderà su una superficie di 90 ettari e comprenderà anche diverse strutture ricettive per un totale di circa 600 posti letto. Stiamo parlando di un progetto estremamente importante che contribuirà a estendere la stagione turistica, ad aprire nuovi posti di lavoro e ad aumentare l’indotto. L’ostacolo più complicato da superare – chiarisce – è rappresentato dai rapporti giuridico-patrimoniali in quanto il 70 p.c. dell’area ricade su terreni privati. Con la maggior parte è stato nel frattempo trovato l’accordo per la cessione. Tempistiche? È difficile fare stime. Diciamo che una prima data potrebbe essere il 2026. I costi? Anche in questo caso è difficile quantificare. Sicuramente parliamo di una cifra non inferiore a 100 milioni di euro. Si tratta infatti – conclude Staraj – di un progetto mastodontico e di non facile realizzazione alla luce anche della morfologia del terreno”.

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