
Ci ha accolti a casa sua, il signor Mladen Pandur, con una schiera di documenti sul tavolo. Ha iniziato a raccontarci la sua storia, nella quale denuncia il modo, a suo dire illecito, con cui a Fiume vengono piazzate insegne, cartelloni e videowall pubblicitari.
“Ho iniziato a occuparmi di questo tema quasi per caso, pensavo che tutto intorno a me fosse legale. Tutto è iniziato quando abbiamo acquistato l’immobile in cui viviamo, qui nei pressi dell’incrocio di Orehovica, se si arriva dalla vecchia strada per Grobnico”. Pandur racconta di possedere alcuni terreni ai bordi della strada e che voleva venisse collocato un pannello pubblicitario proprio vicino all’incrocio, per sfruttarne la posizione favorevole, dato che ce n’era la possibilità e, secondo lui, una buona opportunità di poterne ricavare un guadagno aggiuntivo per la cassa familiare.
“Mi sono detto, perché no? E alla fine ho scoperto che non potevo farlo, perché era contro le norme. Così ho iniziato a studiarmi un po’ le regole. Quando ho acquisito un po’ di conoscenze, mi sono accorto che quasi nessuno dei pannelli pubblicitari in città era conforme alle normative. Ho guardato come e dove si pubblicizzavano gli altri e mi sono chiesto perché a me ciò non venisse permesso. Pensavo che tutti rispettassero le leggi. Grave errore! E quando ho cominciato a investigare, sono rimasto sorpreso. La Città di Fiume è proprietaria della maggior parte di questi terreni, perché sono spazi pubblici e loro affittano questi spazi ad agenzie pubblicitarie. Tutto è iniziato nel 1995, quando la Città di Fiume ha adottato il Piano di locazione per queste installazioni”, dice Pandur, prendendo in mano, dal tavolo, i suoi documenti al riguardo. “Ogni sito ha un suo codice e ce ne sono circa 300”.
Pandur ha proseguito affermando che nel 2007 la Città di Fiume ha adottato un regolamento (ufficialmente Regolamento sui requisiti e le procedure per l’installazione di oggetti pubblicitari e pubblicitari, strutture temporanee e oggetti, terrazze di ristorazione e altre attrezzature e dispositivi nell’area della Città di Fiume – nel prosieguo del testo verrà citato solo come regolamento) che ha definito i requisiti per l’installazione, come la distanza dall’arteria stradale e la distanza tra un pannello e l’altro, secondo i quali tutto deve essere regolato in conformità con la legge. Lo stesso anno, è stato introdotto un articolo che stabiliva che il regolamento avrebbe dovuto essere armonizzato con la situazione sul campo, con un periodo di adeguamento di due anni (fino al 2009). Ha iniziato a indagare nel 2023 e ci ha raccontato di avere ricevuto continuamente delle risposte vaghe e poco chiare, da cui si poteva intuire che tutto fosse conforme alle normative e a posto con le stesse. Ovviamente, non era così. Mentre ce lo raccontava, ha poi posato la mano su tutta la documentazione di cui è venuto in possesso. “In uno di questi documenti – ha detto – il sindaco Filipović afferma (cito dai documenti) che ogni singola location è un caso a sé e che il risultato del trattamento tecnico da parte del dipartimento per l’urbanistica e l’edilizia territoriale ha preso in considerazione tutte le normative pertinenti, ovvero che tutto fosse conforme alla legge. Poi è comparso un nuovo regolamento, nel 2023, praticamente identico a quello del 2007, ma con inserito un nuovo periodo di adattamento, giustificando il fatto che, a seguito dell’analisi, si tratta di molti edifici e che la Città di Fiume ha instaurato un alto livello di controllo, migliorando la situazione e consentendo una partecipazione nell’applicazione. Nuovi 18 mesi di periodo “cuscinetto”. Pandur ha fatto ricorso dopo l’esposizione della proposta di regolamento, affermando che l’unica intenzione del nuovo documento è ottenere altri due anni di tempo. Si è rivolto al Ministero dell’Edilizia, ha contattato l’Ispettorato, ha scritto alla Città di Fiume, ma nessuno ha mai risposto. “Mi sono rivolto a tutti, ma solo Aleksandar Saša Milaković ha preso a cuore la questione, facendo notare, nel consiglio cittadino, che tutti i pannelli pubblicitari sono illegali. Neanche lui ha voluto, però, forzare la cosa, aspettando che passasse il periodo di adeguamento, che tra l’altro è scaduto pochi giorni fa, il 1º aprile scorso. Non è stato fatto nulla da parte dei vertici cittadini, ma alcuni dei contratti che loro avevano con i pubblicitari e che scadevano il 31 dicembre del 2024, sono stati prorogati unilateralmente dalla Città o dal sindaco senza gara pubblica, nonostante fosse chiaro che quei manifesti fossero illegali. Quindi, abbiamo un’analisi delle locazioni, che ha mostrato che la maggior parte degli spazi previsti dovrebbe essere eliminata, cosa confermata dal dipartimento dell’urbanistica, che, manco a dirlo, è sotto controllo della Città stessa, e ne tutela, ovviamente, gli interessi. “Una continua partita di ping pong da un dipartimento all’altro, senza arrivare mai a nulla di concreto”, si è lamentato il nostro interlocutore.
“Le guardie comunale dovrebbero rimuovere questi pannelli, ma se lo facessero andrebbero contro sé stessi e si scontrerebbero, in pratica, con gli inquilini che abitano sotto lo stesso tetto. L’analisi delle locazioni ha evidenziato che le agenzie pubblicitarie non rispettano le normative e che i manifesti dovrebbero essere rimossi. Le stesse agenzie hanno richiesto una proroga dei contratti, ma sarebbe opportuno dare anche agli altri la possibilità di competere per le stesse location in giro per la città. Attualmente si sta preparando una nuova proposta di regolamento e alle mie domande legate al motivo di questo ennesimo cambiamento, hanno risposto che, effettivamente, le disposizioni sono troppo rigide e dovrebbero essere attenuate. Una tesi perlomeno curiosa”. Pandur si è chiesto perché il dipartimento cittadino per il sistema comunale debba giustificare e approvare il prolungamento dei contratti e non si spiega come mai i manifesti illegali, situati in luoghi non conformi alla legge, continuino a rimanere lì, e vi vengano sempre concessi ulteriori periodi di tempo per rimuoverli.
Pandur ha tirato fuori un’altra disposizione di legge, secondo la quale il sindaco, quando ritiene giustificato, ha l’autorità di prorogare il contratto di concessione. Quali sono le basi legali, si è chiesto ancora Pandur, se il regolamento viola pure la legge sulla sicurezza stradale, visto che alcuni manifesti sono stati posizionati troppo vicino alla sede stradale.
Lo stesso Pandur ha effettuato un’analisi della situazione delle strade, individuando gli spazi che non dovrebbero essere usati, arrivando a un numero sorprendente: l’80% di questi è inadatto e dovrebbe essere eliminato. Invece, le agenzie sono state premiate con un prolungamento del contratto. Dice di essere stato accusato di egoismo, ma a detta sua, si tratta di abuso di potere, di favoreggiamento. Alla fine, ha concluso: “Un periodo di 15 anni, dal 2007 ad oggi, durante il quale la città ha guadagnato profitti illeciti (ci sono contratti che mostrano chi ha fatto le offerte, a quale prezzo).
E qui c’è anche qualcos’altro di interessante: nel primo bando di concorso, che poi è stato annullato, la ditta Europlakat di Zagabria ha gareggiato contro un’altra società e ha fatto un’offerta, ma entrambi i bandi sono risultati non validi. Il bando è poi stato ripetuto e questa volta l’Europlakat si è presentata da sola e l’offerta che ha fatto era molto più bassa (Pandur ci ha mostrato le cifre). Cosa potrebbe essere successo? Il nostro interlocutore sospetta che l’Europlakat abbia potuto godere di preziose informazioni.
Pandur ha proseguito il suo racconto: “Quando si partecipa a una gara d’appalto, la Città richiede che chi vince l’appalto investa in infrastrutture cittadine. Questi investimenti sono stati definiti nel dettaglio, al millimetro. Per l’Europlakat, uno dei requisiti è stato l’obbligo di investire nelle fermate degli autobus. Hanno fatto un bel lavoro, niente da dire. Ma oltre a ciò, vi hanno anche messo il loro logo, ottenendo così un bonus per avere uno spazio pubblicitario con il loro nome. Fateci caso mentre camminate nei pressi di una fermata degli autobus. Ma da dove il permesso per farlo? E se un’altra società, in futuro, dovesse vincere al loro posto, come farebbero a rimuovere il loro nome? Dovrebbero mandare in frantumi tutti i vetri delle fermate?
Pandur si è chiesto perché la città non crei un proprio dipartimento, assuma il proprio personale e si occupi delle superfici pubblicitarie, gestendo il lavoro in proprio invece di affidarlo a una grande azienda di Zagabria come l’Europlakat. Anche questo è denaro che la Città perde. Invece di guadagnare per sé stessa, continua a trattenere i soldi nelle mani di qualcun altro.
Noi, in qualità di giornalisti, non potevamo fare altro che chiedere spiegazioni anche alla parte chiamata in causa da Pandur, ovvero la Città. Ci è voluto un po’, ma siamo riusciti a ricevere le risposte alle nostre domande, da parte del sindaco Marko Filipović, del dipartimento per l’urbanistica e del dipartimento per il sistema comunale e il traffico.
La nostra prima domanda posta al sindaco è stata la seguente:
È vero che ha dichiarato che ogni singola location è il risultato di un’elaborazione tecnica del dipartimento competente per l’urbanistica e che tutto è in conformità con la legge? Glielo chiediamo perché nel 2023 è stato presentato un nuovo progetto di regolamento, approvato dal Consiglio cittadino di Fiume nella seduta del 28 settembre del 2023, che è identico a quello del 2007, ma viene nuovamente introdotto un periodo di transizione (di 18 mesi).
Filipović ci ha risposto in forma scritta: “Tutti i procedimenti, compresi quelli legati alla pianificazione e costruzione nella nostra città, vengono fatti seguendo le leggi e le normative in vigore. Per quanto riguarda la pubblicità, come i megapannelli pubblicitari, i pali pubblicitari e i city light, vengono posizionati secondo un Piano delle location stabilito dal sindaco. Questo piano definisce dove e come devono essere collocati. Il primo Piano delle location è stato approvato nel 1996 e l’ultima modifica è stata effettuata nel 2007. Quindi, la maggior parte delle location dei pannelli pubblicitari è stata decisa prima del regolamento del 2007. Poiché la maggior parte delle location riguarda spazi pubblici, è stato deciso che tutto doveva essere regolato entro due anni dall’introduzione del regolamento – si legge nella risposta –. Molti pannelli pubblicitari si sono già adattati alle nuove regole, ma alcuni non lo hanno fatto. Uno dei motivi principali per cui è stato creato un nuovo regolamento nel 2023 era proprio per sistemare il posizionamento delle pubblicità. È stato deciso che 18 mesi fossero sufficienti per adattarsi alle nuove regole. Il regolamento del 2023 non è uguale a quello del 2007 e ha introdotto diverse novità. Tutte le modifiche sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale e sul sito web della Città, dove c’è stato anche un periodo di consultazione pubblica”.
Se dovessimo ricapitolare, dal 2007 fino al 2023, più di quindici anni, non tutti i pannelli hanno fatto in tempo a conformarsi alle norme. Andiamo avanti.

Foto: IVOR HRELJANOVIĆ
Perché un nuovo periodo di transizione?
“Il periodo di transizione di 18 mesi è stato introdotto su richiesta del Consiglio cittadino di Fiume. L’intenzione era di dare , con questo periodo di transizione, a tutti gli affittuari e non soltanto agli affittuari dei cartelloni pubblicitari, abbastanza tempo per adeguare gli attuali oggetti pubblicitari, i pannelli pubblicitari, gli oggetti temporanei, le terrazze dei ristoranti e altri dispositivi e attrezzature, che sono stati posizionati prima dell’entrata in vigore del regolamento del 2023, alle condizioni stabilite nel regolamento stesso”.
Sembra quindi che ci vogliano 18 mesi per sistemare (o rimuovere definitivamente) un pannello pubblicitario. Pensate ciò sia stato fatto?
Perché una nuova proposta di regolamento? E perché questo risulta troppo rigido?
“Nel frattempo, dall’entrata in vigore del regolamento del 2023, abbiamo ricevuto molte richieste, proposte e suggerimenti, sia da cittadini che da operatori commerciali, riguardo alle possibilità di modificare alcune condizioni per l’installazione non solo dei cartelloni pubblicitari, ma anche di altri oggetti pubblicitari, terrazze dei ristoranti, oggetti temporanei e altri dispositivi e attrezzature. La giustificazione di queste proposte è costantemente analizzata e si cerca di adattare il più possibile alle condizioni e alle tendenze che prevalgono sul mercato, ma sempre all’interno dei limiti delle normative urbanistiche, con particolare attenzione alle condizioni di conservazione. In base a quanto detto, sono attualmente in preparazione nuove modifiche e integrazioni del regolamento, ovvero, attualmente si sta preparando una bozza delle modifiche e integrazioni del regolamento che, se accettata, entrerà nel processo di adozione”.
Non siamo sicuri di capire cosa significhi questo? Il regolamento esiste e parla chiaro ma, in base ai suggerimenti si devono cambiare alcuni punti? Allora ci viene da chiederci, cos’ha maggiore peso? Il regolamento ufficiale oppure le lamentele di chi ha già piazzato i pannelli, senza mai toglierli, tra l’altro, nemmeno durante l’attesa della decisione del Consiglio cittadino.
Ci chiediamo se non si sia forse mirato a un nuovo periodo di transizione, soltanto per ottenere una nuova proroga?
È vero che il 12 aprile è scaduto il periodo di transizione per l’adattamento del regolamento adottato nel 2023 alla situazione sul terreno, nonostante tale regolamento non sia ancora stato pubblicato ufficialmente? Secondo le informazioni disponibili, il regolamento, che non è ancora entrato ufficialmente in vigore, dovrebbe ora essere adattato per il 2025, poiché si considera troppo rigido. Nel frattempo, circa 100 contratti di locazione per spazi pubblicitari sono scaduti il 1º gennaio scorso per lo stesso numero di location. Ci può spiegare perché sono stati prorogati i contratti scaduti il 1º gennaio del 2025 su iniziativa della Città per un anno intero, invece di farlo solo fino al 12 aprile di quest’anno?
Inoltre, perché i contratti sono stati prorogati fino alla fine dell’anno, se il nuovo regolamento annunciato deve ancora essere approvato dal Consiglio cittadino e le location non sono conformi al regolamento vigente?
“Il periodo di transizione, stabilito dall’articolo 82 del regolamento, è terminato il 12 aprile scorso. Questo regolamento è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il 12 ottobre del 2023. Il periodo di transizione di 18 mesi è stato previsto per consentire agli attuali concessionari di adattarsi alle nuove disposizioni. Tutti gli oggetti pubblicitari, le strutture temporanee, le terrazze dei locali e altre attrezzature installate dopo l’entrata in vigore del regolamento sono state approvate nel rispetto delle condizioni stabilite in quello del 2023. Per quanto riguarda la pubblicità e l’affissione, la Città di Fiume ha stipulato otto contratti di utilizzo. Di questi, solo due sono stati conclusi entro il 31 dicembre del 2024 e sono stati prorogati fino al 31 dicembre di quest’anno, in base alle disposizioni pertinenti. Gli altri sei contratti sono ancora in vigore”.
In questo caso, il sindaco Filipović parla di soli 8 contratti e non di 100, ma non specifica che il numero 8 rappresenta in effetti 8 gruppi di contratti, ognuno contenente più di un contratto.
“È importante sottolineare che la Decisione sull’utilizzo delle superfici di uso pubblico e delle proprietà cittadine per l’installazione di strutture temporanee, oggetti pubblicitari e altri dispositivi, prevede che tali superfici e proprietà siano concesse in uso tramite bando pubblico. La commissione per il bando è nominata dal sindaco di Fiume. La commissione si occupa dell’organizzazione dei bandi per l’uso delle superfici pubbliche per l’installazione di strutture temporanee, oggetti pubblicitari e per la gestione di vendite speciali durante le festività dell’Assunta. Secondo questa decisione, il testo del bando è determinato dal sindaco. Se al bando pubblico non perviene alcuna offerta valida e completa secondo i criteri stabiliti, il bando viene ripetuto. In questo modo, tutti gli operatori economici hanno pari opportunità di partecipare. Dopo il bando pubblico svoltosi alla fine del 2020, sono stati stipulati due contratti con gli offerenti le cui proposte erano complete e conformi ai criteri dello stesso. La base per l’indizione del bando è il piano delle posizioni, in quanto era in vigore sia nel 2020, quando è stato indetto il bando, sia ora, quando sono stati estesi i contratti in questione. Poiché non è stato adottato un nuovo piano delle posizioni e quelli precedenti non sono stati annullati, le entrate per la Città derivano da questi contratti in conformità con la decisione sull’utilizzo delle superfici pubbliche e delle proprietà cittadine”.
Qui il sindaco ha un po’ sorvolato, a nostro avviso, la vera essenza della domanda da noi posta.

È vero che esiste una legge secondo la quale il sindaco ha il potere di prorogare i contratti se lo ritiene giustificato? Quali sono le basi legali per farlo? Quali sono, secondo lei, le ragioni giustificate?
“Ai sensi dell’articolo 12 comma 3 della Delibera, è previsto che il sindaco possa, qualora lo ritenesse giustificato, autorizzare la proroga del contratto di concessione d’uso. Di conseguenza, la proroga specifica del contratto per l’utilizzo delle bacheche pubblicitarie luminose (city light) situate nelle pensiline degli autobus e delle postazioni per l’installazione dei cartelloni pubblicitari (manifesti in grande formato), comprensiva della fornitura di arredo urbano, nonché del contratto per l’utilizzo delle postazioni per l’installazione dei cartelloni pubblicitari (grande formato), è stata oggetto di una Delibera del sindaco redatta congiuntamente dal Dipartimento per il sistema comunale e il traffico e dal Dipartimento per l’urbanistica, la pianificazione territoriale e l’edilizia”.
Il sindaco può farlo, ma questo dipende dalle modifiche, che non sono ancora proposte né tantomeno approvate (dal Consiglio cittadino), del Regolamento sulle condizioni e la procedura per l’installazione di mezzi pubblicitari e informativi, strutture temporanee e oggetti, terrazze dei locali di ristorazione, nonché altre attrezzature e dispositivi nell’area della Città di Fiume.
La Città trae forse un profitto illecito se i manifesti sono stati affissi in violazione della legge?
“Ripeto, dall’adozione del regolamento del 2023, sono pervenute numerose richieste, proposte e suggerimenti da parte dei cittadini e dei soggetti economici in merito alla possibilità di modificare alcune condizioni per l’installazione non solo dei cartelloni pubblicitari, ma anche di altri elementi pubblicitari e informativi, delle terrazze dei locali di ristorazione, delle strutture e degli oggetti temporanei, nonché di altre attrezzature e dispositivi. La fondatezza di tali proposte viene costantemente analizzata e si cerca di adattarsi il più possibile alle condizioni e alle tendenze presenti sul mercato, sempre però nel rispetto delle normative urbanistiche, con particolare attenzione ai vincoli imposti dalle autorità preposte alla tutela del patrimonio. In linea con quanto detto, sono attualmente in preparazione nuove modifiche e integrazioni del regolamento, ovvero si sta predisponendo una versione di lavoro delle modifiche e integrazioni che, se accettata, verrà avviata alla procedura di adozione”.
Sì, ma il passaggio che non ci è chiaro è: se c’è il regolamento secondo il quale alcuni pannelli sono irregolari, come mai essi rimangono esposti (quindi non li si rimuove almeno temporaneamente, visto che in base alla legge vigente non ci dovrebbero essere) e, in più, si lavora sulla modifica del regolamento stesso causa suggerimenti e lamentele di chi li ha esposti? Non solo la Città di Fiume, quindi, ma anche tutte le agenzie pubblicitarie alle quali la città ha permesso di operare su postazioni non consentite, quindi illegali, il che si classifica come abuso di posizione e potere in base all’articolo 291 del Codice penale.
Nei contratti è visibile chi ha partecipato alla gara e a quale prezzo. Nel primo bando, successivamente annullato, la società Europlakat ha gareggiato con un’altra azienda, ma entrambi i bandi sono stati dichiarati nulli. Al bando ripetuto, Europlakat si presenta da sola e propone un’offerta significativamente più bassa. Com’è possibile? L’Europlakat disponeva forse di informazioni in anticipo? Può la municipalità spiegarci queste dinamiche?
“Con il suddetto Provvedimento del sindaco è stata autorizzata la proroga di due contratti in scadenza il 31 dicembre del 2024, fino al 31 dicembre del 2025, in conformità alla disposizione precedentemente citata della Delibera sull’utilizzo delle superfici di uso pubblico e degli immobili di proprietà della Città di Fiume per l’installazione di strutture temporanee, mezzi pubblicitari e informativi, nonché di altre attrezzature e dispositivi. Infatti, poiché è in corso l’avvio della procedura di modifica e integrazione del Regolamento che prevede la revisione delle disposizioni relative agli oggetti pubblicitari, si è ritenuto giustificato prorogare i contratti in questione”.
Sarà, ma la nostra impressione è che qui il sindaco l’abbia dribblata di brutto.
Da noi interpellato al riguardo della faccenda, il Dipartimento amministrativo per l’urbanistica, la pianificazione territoriale e l’edilizia non ha risposto alla nostra prima domanda relativa al fatto se sia vero che la maggior parte delle postazioni, secondo il regolamento attualmente in vigore, sia irregolare. Abbiamo proseguito con la seconda domanda, che è stata quella che leggerete nel prosieguo.
Nella dichiarazione scritta dal Dipartimento si afferma che “la maggior parte delle postazioni è conforme al regolamento”. Possiamo dunque verificare nuovamente il numero esatto delle location pubblicitarie presenti in città e quante di esse risultano irregolari secondo il regolamento vigente?
“Il Dipartimento per l’urbanistica, la pianificazione territoriale e l’edilizia sta conducendo un’analisi di tutte le postazioni individuate dal Piano delle location, al termine della quale si procederà eventualmente con le modifiche. L’analisi in questione viene effettuata tenendo conto delle condizioni previste per l’installazione degli impianti pubblicitari stabilite dal Piano delle location e dalle disposizioni del regolamento del 2023, indipendentemente dalla reale presenza degli impianti pubblicitari sul territorio. Precisiamo che il Piano delle location prevede un maggior numero di siti disponibili rispetto a quelli effettivamente utilizzati per l’installazione dei cartelloni pubblicitari. Una volta completata l’elaborazione dei dati e l’analisi del Piano vigente, verrà determinata la fondatezza e l’eventuale necessità di modificare il Piano delle location e le disposizioni del regolamento”.
Il numero delle location non l’abbiamo ricevuto, ma soltanto un ulteriore accenno sul fatto che, se ce ne sarà bisogno, il Piano delle location verrà, alla fine, modificato.
Nel prosieguo del nostro articolo, ecco anche le domande da noi poste al Dipartimento per il sistema comunale e il traffico.
Perché il servizio di guardia comunale non ha ancora rimosso quei cartelloni pubblicitari se risultano illegali? Chi ha ostacolato questa azione?
“Nel Dipartimento per la guardia comunale vengono svolti compiti di vigilanza sull’attuazione e sul rispetto della Delibera sul regolamento dell’ordine comunale, nonché di altri atti generali della Città e delle normative pertinenti relative ai servizi comunali, che stabiliscono la competenza della guardia comunale. Questi compiti includono il controllo su persone giuridiche e fisiche a cui è stata concessa una licenza, nonché l’emissione di decisioni e contravvenzioni previste dalla normativa e dagli atti generali della Città relativi alle competenze della guardia comunale, e la coordinazione e il monitoraggio del lavoro e delle operazioni delle società comunali e commerciali in compropietà con la Città, nell’ambito delle competenze del Dipartimento. I dipendenti del Dipartimento per la guardia comunale controllano i contratti stipulati sulla base della Delibera sull’uso delle superfici di uso pubblico e degli immobili di proprietà della Città di Fiume per l’installazione di strutture temporanee, mezzi pubblicitari e informativi, nonché altre attrezzature e dispositivi. Si sottolinea ancora una volta che i contratti in questione sono stati stipulati sulla base del Piano delle location vigente e della Delibera, pertanto, nel caso specifico, non vi sono motivi per l’intervento della guardia comunale”.
Per concludere, diciamo che anche questa risposta piuttosto vaga, ci gira intorno. Infatti, in base all’articolo 83 del regolamento, il Dipartimento per il sistema comunale e il traffico (sezione della guardia comunale), deve controllare se le regole del regolamento stesso (attualmente in vigore) vengono rispettate e, se qualcosa come cartelloni pubblicitari, chioschi o altri oggetti sono posizionati dove non si può, deve provvedere alla loro rimozione.
Come ha detto Mladen Pandur, una vera partita a ping pong…

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