Valori profondi dall’Istria a Trieste

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Valori profondi dall’Istria a Trieste

TRIESTE | Facce accese e sorrisi di soddisfazione in un sabato mattina da ricordare. Pubblico numeroso nella sala del Consiglio comunale di Trieste per la cerimonia di consegna da parte del sindaco, Roberto Dipiazza, della civica benemerenza all’Associazione delle Comunità Istriane di via Belpoggio. Ancora si commenta il film visto la sera prima, “Red land-Rosso Istria” alla cui proiezione quasi tutti erano presenti: ma nella sala di celebra la continuazione di quei fatti, il ruolo del CLN che testardamente dopo l’8 settembre volle trattenere nella nostra terra, se non l’Italia ormai svanita, almeno un indirizzo politico che costò la vita a tante persone. Il CLN dell’Istria, pur decapitato diverse volte, resistette e trasferì a Trieste il suo importante ruolo…da questa tradizione di italianità, che potremmo definire anche istrianità, nacque l’Associazione che da allora, pur mutando nel tempo programmi e obiettivi, non è mai venuta meno al suo compito primario, tenere legate le comunità, nel rispetto della loro identità, ricordi, tradizione, prospettive o, come espresso nella motivazione.

Come da tradizione in queste circostanze, il sindaco Dipiazza, prima della cerimonia si è brevemente intrattenuto, nel Salotto Azzurro, con i vertici dell’Associazione guidati dal presidente David Di Paoli Paulovich, che ha poi lasciato nel Libro d’Oro del Municipio, un proprio sentito messaggio: “Dall’Istria a Trieste! Con grato animo e riconoscenza alla Città e al Comune di Trieste”.
Nell’Aula consiliare, dopo un breve saluto di apertura del presidente del Consiglio comunale, Marco Gabrielli, la parola è passata al consigliere comunale Bruno Marini, figlio di istriani e da sempre particolarmente vicino alle comunità degli esuli. Con la sua riconosciuta capacità retorica, il consigliere Marini ha raccontato la vicenda dell’esodo dalle terre dell’Adriatico Orientale, dei drammi e delle tragedie che si sono consumati, ma anche il riscatto di chi stabilì altrove nel mondo, vicino e lontano, la propria nuova dimora.
Non a caso è stata scelta la data del 10 novembre: anniversario della firma del Trattato di Osimo del 1975. Ricordati in questo frangente i personaggi che combatterono strenuamente per quello che consideravano un diritto umano e civile ancor prima che politico: tra tutti l’on. Giacomo Bologna che pur appartenendo all’allora Democrazia Cristiana, principale partito di governo, votò contro la ratifica del Trattato. Ma tanti sono i personaggi da ricordare: dal legame con Bonifacio e Santin, al penultimo presidente, Manuele Braico, prematuramente scomparso, ma il cui ricordo è ben presente e fondamentale, forse perché l’incarnazione di quell’essere istriano onesto e tenace che ritroviamo in tante vicende di questa storia.
“Bisogna far parlare ancora e sempre più della storia di queste terre – ha concluso Dipiazza – e sono felice e onorato di essere per la terza volta il sindaco di Trieste anche per questi motivi: per poter portare avanti le vostre e nostre battaglie, che sono battaglie vere, per rendere giustizia a persone che hanno conosciuto una profonda sofferenza.” Al quale il Paulovich ha risposto: “Siamo fieri di essere e di restare Istriani e di tramandare i valori più profondi dell’Istria autentica!”

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