Uljanik. «I nodi presto sciolti»

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Uljanik. «I nodi presto sciolti»

ZAGABRIA – Il ministro dell’Economia, dell’Imprenditoria e dell’Artigianato Darko Horvat ha annunciato ieri che la soluzione definitiva per l’Uljanik verrà presentata a breve dal primo ministro Andrej Plenković, sottolineando che il gruppo Adris dovrebbe essere più attivo nel processo di ristrutturazione “in quanto ha un importante pacchetto dell’Uljanik” Per oggi è in programma a Pola la riunione dell’Esecutivo che, stando a quanto dichiarato da Horvat, affronterà l’argomento dei cantieri navali in Croazia a 360 gradi soffermandosi ovviamente su Scoglio Olivi. Il governo si è impegnato a far sentire la propria voce, ovvero presentare il proprio punto di vista su questa vicenda che rischia di mettere in ginocchio migliaia di lavoratori con importanti ripercussioni sul tessuto sociale sia istriano che quarnerino. Alla domanda diretta dei giornalisti se oggi sarà presentata la tanto attesa soluzione per l’Uljanik e il 3. maj, Horvat ha risposto: “Quale soluzione vi aspettate? Sembra che l’opinione pubblica sia più impaziente di avere delle risposte che i dipendenti”. “Che cosa in questo momento si aspettino questi ultimi, ma anche la dirigenza dell’Adris e gli altri azionisti, riusciremo a scoprirlo solamente sedendoci tutti insieme intorno a un tavolo”, ha sottolineato il ministro, il quale ha tirato per la giacchetta il gruppo guidato da Ante Vlahović, dicendo che l’Adris non può rimanere ferma in disparte a guardare, ma deve attivarsi seriamente e inserirsi nelle trattative sia per quanto riguarda la scelta del partner strategico, sia per la realizzazione del piano di ristrutturazione. Guardando alla composizione degli azionisti dell’Uljanik vediamo che l’Adris detiene direttamente il 2,47 p.c. delle azioni del Gruppo e indirettamente, per il tramite della propria società assicuratrice Croatia Osiguranje, un altro 9,93 p.c. delle quote. Tutto ciò fa del gruppo rovignese uno degli azionisti di riferimento più importanti, che però fino ad ora ha preferito rimanere in silenzio.

Interesse per il settore
Per quanto riguarda le società, potenzialmente interessate a includersi nel processo di ristrutturazione della cantieristica croata, il ministro ha confermato di essere in contatto con esse, ma anche con il partner strategico scelto dal Consiglio d’Amministrazione dell’Uljanik. “A livello quotidiano vediamo crescere l’interesse per il settore navalmeccanico croato. Non spingeteci a prendere decisioni non in linea con le regole, in quanto ciò potrebbe portare a ripercussioni ancora più pesanti rispetto alla già difficile situazione nella quale versa attualmente la cantieristica in Croazia”, ha detto Horvat ai giornalisti ribadendo poi che gli stipendi per il mese di agosto sono stati assicurati. “Fino ad ora il salario veniva saldato il 15 del mese e vi è la possibilità che quello di agosto arrivi sui conti correnti dei dipendenti anche prima”, ha sottolineato il ministro. Alla domanda sul perché l’attuale direzione dell’Uljanik chieda ulteriori 100 milioni di euro, Horvat ha ricordato che il piano di ristrutturazione prevede una spesa pari a 584 milioni di euro, spiegando che i 100 milioni di euro servirebbero per permettere di proseguire con la produzione.

Fondo di garanzia
Si fa un gran parlare ultimamente della creazione di un Fondo di garanzia per la cantieristica. Su questo tema è intervenuto anche il ministro delle Finanze Zdravko Marić, al quale i giornalisti hanno chiesto se nelle casse dello Stato vi siano i 100 milioni richiesti dalla dirigenza dell’Uljanik. “Non possiamo parlare in questo modo: sono in tanti a chiedere fondi; ci sono però le regole dell’UE sugli aiuti di Stato e così via. Ancora una volta, come ministro delle Finanze debbo guardare tutto il quadro di riferimento, senza ignorare la responsabilità del governo e la mia personale come responsabile delle finanze pubbliche e del denaro dei contribuenti”, ha risposto Marić, sottolineando che non vi sono spaccature tra lui e il ministro Horvat per quanto concerne la creazione di un Fondo di garanzia apposito. Tale Fondo però, ha puntualizzato, “in questo momento non sarebbe utile”. “Creare in questo momento un Fondo dedicato alla cantieristica non risolverebbe nulla”, ha sottolineato Marić, ricordando che lo Stato da diversi anni “non ha mai detto no ad alcun contratto firmato dai cantieri per quanto riguarda l’emissione di anticipi, prestazioni o garanzie finanziarie”. “L’aspetto fondamentale è stabilire se l’azienda sia in grado di creare valore aggiunto e se possa restituire i prestiti che lo Stato concede. Questo è il problema chiave da risolvere”, ha concluso il responsabile del dicastero delle Finanze. La giornata odierna dovrebbe in ogni caso portare a un chiarimento se non alla soluzione definitiva; o almeno è quello che si aspettano i lavoratori e anche l’opinione pubblica visto che si parla tanto di garanzie statali, ovvero del denaro dei contribuenti.

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