Sostegno dell’FVG alle attività CNI

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Sostegno dell’FVG alle attività CNI

TRIESTE | “Una madassa intrigada”. Chi scioglierà i nodi all’Università Popolare di Trieste. Non siamo di fronte a un sistema semplice e lineare che permetta di individuare senza errori i responsabili e che porti, di conseguenza, a delle soluzioni immediate. L’unico giudice potrà essere il tempo. Ma ne abbiamo?

Riflessioni in attesa. Ieri pomeriggio e sera, Maurizio Tremul, Marin Corva e Paolo Demarin – rispettivamente, presidente dell’Unione Italiana, presidente della Giunta esecutiva e dell’Assemblea UI – sono stati ricevuti, in prima battuta dalle autorità regionali del Friuli Venezia Giulia e poi dal Prefetto di Trieste.
L’annunciato appuntamento con il governatore dell’FVG, Massimiliano Fedriga, non si è potuto svolgere per improvvisi impegni del presidente che ha delegato ad incontrare l’Unione Italiana l’assessore Pierpaolo Roberti. Di che cosa si è discusso. A comunicarlo è Maurizio Tremul.

Assicurare l’attività

“Avevamo chiesto un incontro subito dopo le elezioni in seno alla minoranza, per presentare il nuovo assetto e i punti principali del nostro programma. Cosa che abbiamo fatto, illustrando all’assessore Roberti la mole d’attività della Comunità nazionale italiana. Realtà che è strettamente connessa al rapporto con l’UPT. Abbiamo posto pertanto la questione della tutela dei beneficiari della collaborazione con l’ente triestino: si tratta di assicurare l’attività di tutte le nostre istituzioni, con scuole e comunità. Per cui abbiamo espresso la nostra disponibilità a valutare insieme la soluzione migliore che assicuri alla comunità nazionale di non soffrire per la situazione di stallo venuta a verificarsi all’UPT”.

Una situazione di disagio

La riunione si è svolta a porte chiuse, ma l’assessore Roberti ha reso note in un comunicato ufficiale, le sue posizioni. “La Regione non farà mancare il proprio supporto alle comunità italiane in Slovenia e Croazia”, ha scritto Roberti. In merito alle difficoltà economiche in cui versa l’Università Popolare di Trieste, alla quale era affidata la gestione di una parte consistente dei contributi per le comunità italiane in Istria, l’assessore ha evidenziato che “la Regione è conscia della situazione di disagio generata da questa situazione ma, allo stesso tempo, è necessario che venga fatta chiarezza sull’intera vicenda. Solo quando avremo un quadro preciso della reale entità degli scompensi di bilancio, infatti, potremo stabilire la migliore strategia d’intervento”.

Soluzioni da individuare

Ma Roberti ha voluto anche rimarcare “l’importanza delle attività attuate dalle comunità italiane in Istria, in particolare attraverso gli istituti scolastici e le numerose iniziative in ambito sociale”. L’assessore ha quindi confermato la valenza del dialogo tra le Regione e l’Unione Italiana e ribadito la volontà di individuare una soluzione alla mancata erogazione dei contributi gestiti dall’Università Popolare. Fin qui il commento di Roberti.
Si potrebbe prospettare un finanziamento diretto Ministero-UI, escludendo la filiera creata in questi decenni? In un primo momento era stato espresso un chiaro scetticismo da parte della Regione. In un’intervista a Radio Capodistria, Massimiliano Fedriga, aveva dichiarato un no secco. Ora però, questa soluzione potrebbe tornare nell’elenco dei possibili percorsi.
“Noi siamo soddisfatti dell’incontro – ha fatto sapere Tremul – in quanto la Regione ci ha rassicurati sull’intenzione di procedere spediti e con una particolare attenzione alle nostre richieste”.

Il dialogo con il Prefetto

Medesima considerazione e attenzione è stata espressa nell’incontro successivo con il Prefetto di Trieste, Annapaola Porzio, che, come Roberti ha chiesto di incontrare l’UI in una prossima occasione in Istria e a Fiume per conoscere da vicino l’attività del massimo organo della minoranza e delle Comunità degli Italiani e delle altre realtà che la compongono.
Quali tempi ci vorranno per sciogliere la “matassa”? Gli esponenti sia regionale che del governo s’impegnano a procedere speditamente. “L’UI – aggiunge Marin Corva – dovrà sostenere le necessità immediate con i fondi a disposizione, ma non potrà resistere a lungo”. “L’auspicio – commenta ancora Tremul – è che la legge che ci tutela venga rifinanziata, insieme a quella degli esuli e della minoranza slovena”. È importante procedere di pari passo perché l’atteggiamento nei confronti di queste realtà determinano la politica regionale nei confronti di minoranze ed esuli, soggetti sensibili della società civile.

La genesi della crisi

Ma quali siano i progetti che hanno sballato i rendiconti dell’UPT non è dato sapere. Qualcuno azzarda: il Montenegro, sul quale l’amministrazione regionale precedente puntava moltissimo con progetti di collaborazione anche economica. O si tratta di tante piccole iniziative senza la necessaria copertura data dai programmi approvati preventivamente dagli organi competenti?
Alla fine ciò che stupisce è che un sistema così costruito abbia potuto macinare tempo e denaro, lavoro e risultati senza che né il Direttivo né il CdA ne fossero informati.

Voci e indiscrezioni

A monte, a livello politico, avanzano altre supposizioni: c’era un progetto per indebolire la CNI e stravolgere la sua rappresentanza per gestirla diversamente? Se ci sarà il commissariamento, ciò non dovrebbe bloccare comunque la collaborazione, gestita con altre dinamiche, ma comunque presente. Potrebbe durare qualche mese e poi riassestarsi con la nomina di un nuovo presidente. Ci sono già dei nomi che stanno circolando: quelli di Roberto Menia o Paolo Sardos Albertini, per esempio, ma sono solo voci che come tali non vanno prese in considerazione se non per azzardare un ragionamento su un futuro che preoccupa e che è alla ricerca di rassicurazioni.

Tutelare la CNI

Il problema UPT ha certo le sue priorità “ma non vorrei che il problema dei beneficiari – insiste Tremul – passasse in secondo piano”. “Dobbiamo tutelare la nostra Comunità in ogni modo”, aggiunge Paolo Demarin in questa giornata che si chiude con speranza, ma con una buona dose di amarezza.

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