Slovenia. Šarec non blinda i confini

MIGRANTI. L’SDS di Janša evidenzia che i cittadini temono per la loro sicurezza

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Slovenia. Šarec non blinda i confini

Il primo ministro sloveno, Marjan Šarec, ha rigettato le critiche rivolte al suo governo dall’opposizione in materia di flussi migratori. I partiti di centrodestra hanno rinfacciato ultimamente all’Esecutivo di non aver saputo contrastare il fenomeno in modo adeguato, più correttamente di non aver fatto il possibile per impedire ai migranti clandestini di entrare nel Paese. L’SDS di Janez Janša reputa che le autorità avrebbero dovuto rafforzare i controlli alla frontiera con la Croazia, potenziare le barriere poste lungo il confine e, laddove necessario, affiancare le unità dell’Esercito alle pattuglie di Polizia impegnate nelle perlustrazioni.
Il deputato Zvone Černač (SDS) ha affermato che a causa dell’afflusso dei migranti clandestini i cittadini hanno iniziato a temere per la loro sicurezza. Ha puntato il dito pure contro le ONG, ree di aiutare i migranti clandestini. A tale proposito, l’SDS ha annunciato l’intenzione di proporre un disegno di legge teso a impedire la concessione dell’asilo alle persone giunte in Slovenia passando per Paesi considerati sicuri, ad esempio la Croazia, considerato che anch’essa fa parte dell’Unione europea.
Šarec ha definito non vere le tesi avanzate dall’opposizione. Ha ricordato che quest’anno sono stati incrementati i finanziamenti destinati alle forze di Polizia incaricate di vigilare sul confine di Schengen. Ha fatto presente che gli agenti della Polizia di frontiera possono contare sull’aiuto dei loro colleghi dei reparti speciali e delle forze dell’ordine ausiliarie. Il premier sloveno ha espresso il giudizio che al momento non è necessario ricorrere a misure drastiche. Ha ribadito che Lubiana ha suggerito alla Commissione europea di contrastare l’immigrazione clandestina rafforzando le competenze dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex), ossia di rafforzare i controlli ai confini esterni dell’UE in Croazia, o meglio ancora alla frontiera tra la Grecia e la Macedonia del nord. Šarec ha accusato l’SDS di manipolare il fenomeno migratorio al solo scopo di favorire la sua campagna elettorale in vista delle Europee.

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