Ribadita la grande attenzione dell’Italia per la minoranza

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Ribadita la grande attenzione dell’Italia per la minoranza

ROMA | Prosegue il viaggio istituzionale in Italia del presidente del Parlamento della Repubblica di Croazia, Gordan Jandroković e della sua delegazione, della quale fa parte anche uno dei suo vice nonché deputato della CNI al Sabor, Furio Radin. Dopo la tappa dell’altro ieri a Palazzo Madama, dove la rappresentanza del Sabor è stata accolta dal presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberta Casellati, con la quale sono state ribadite le eccellenti relazioni politiche, economiche e di amicizia fra i due Paesi, ieri è stata la volta della Camera dei Deputati. La delegazione croata ha incontrato a Palazzo Montecitorio la vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, e la presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari, Marta Grande. “Abbiamo riaffermato l’alto livello delle relazioni tra Croazia e Italia ponendo l’accento sull’ottima cooperazione in materia di protezione delle minoranze”, ha dichiarato Jandroković dopo gli incontri, valutati “estremamente buoni e amichevoli”. Il presidente del Sabor ha sottolineato che la Croazia è particolarmente interessata a rafforzare le relazioni economiche con l’Italia. “È il nostro secondo partner commerciale estero, il terzo Paese per quanto riguarda gli investimenti”, ha affermato, aggiungendo che un gran numero di turisti italiani sceglie proprio la Croazia per le proprie vacanze. Tra i temi affrontati ci sono stati anche quelli relativi alle sfide che l’UE si trova ad affrontare: dalla crisi migratoria passando per l’attuale situazione economica fino alla disoccupazione giovanile. È stato confermato il sostegno italiano agli sforzi della Croazia per entrare quanto prima nell’area di Schengen e nell’Eurozona. Si è parlato anche delle priorità per la Presidenza croata del Consiglio dell’UE. Sono state scambiate opinioni sulla situazione nell’Europa sudorientale, con particolare attenzione alla Bosnia ed Erzegovina. “Condividiamo idee molto simili sul futuro dell’Unione, ma siamo anche consapevoli che soltanto con un approccio comune gli Stati membri possono affrontare tutte le questioni aperte”, ha dichiarato Jandroković, aggiungendo che sia Zagabria che Roma stanno sostenendo la prospettiva europea dell’Europa sudorientale. Infine il presidente del Parlamento croato ha rilevato che questa visita ha fornito un contributo al rafforzamento delle già ottime relazioni tra i due Paesi, esprimendo soddisfazione per il fatto che “la cooperazione parlamentare favorisce il miglioramento delle relazioni bilaterali tra Croazia e Italia”.

Le minoranze una ricchezza

Altro elemento di unione tra Italia e Croazia sono certamente le rispettive minoranze. “Le comunità nazionali sono una ricchezza che contribuisce all’identità globale di un Paese – ha affermato Jandroković in un’intervista concessa all’Agenzia Nova dopo gli incontri istituzionali –. Il modello croato della partecipazione delle minoranze nella vita sociale e politica può servire da esempio a tanti Paesi. Il fatto che l’Onorevole Furio Radin sia vicepresidente del Parlamento croato è una chiara dimostrazione di quanto la Croazia curi il rapporto con la minoranza italiana. Le nostre minoranze sono il ponte che unisce i due Paesi. In tal senso è un motivo di soddisfazione il fatto che alla fine dello scorso anno l’Italia abbia riconosciuto la presenza storica, linguistica e culturale della minoranza croata nella Regione Friuli Venezia Giulia, come anche il sostegno che sta dando ai croati nel Molise”.

Sì agli emendamenti per esuli e CNI

“Nel corso di entrami gli incontri è stata sottolineata la grande importanza che la Comunità nazionale italiana riveste nei rapporti tra i due Paesi. Nel mio intervento ho parlato di una Comunità che nonostante sia stata decimata dall’esodo, tuttora è molto attiva nell’affermare i valori della cultura italiana in Istria, Fiume, Quarnero e Dalmazia. Ho ringraziato la vicepresidente del Parlamento per l’appoggio che ci è stato dato in tutti questi anni e per l’appoggio che il Parlamento ci sta dando in questi giorni”, ha dichiarato Radin.
E sono giorni importanti questi per la CNI, dopo il grande timore di esuli e minoranza italiana di ritrovarsi con zero risorse nella Finanziaria. Stando a quanto trapelato ieri in maniera ufficiosa a margine degli incontri istituzionali sarebbero stati approvati dalla Commissione Bilancio della Camera gli emendamenti presentati su proposte del governo per l’attuazione delle leggi n. 72/2001 e n. 73/2001 a favore degli esuli e della minoranza italiana in Slovenia, Croazia, che entrano così nella Finanziaria.

L’Italia è vicina all’etnia

La vicepresidente Maria Edera Spadoni ha ribadito la vicinanza dell’Italia alla CNI e si è detta soddisfatta dell’importante spazio che il Parlamento croato dà alla minoranze nazionali e nello specifico alla Comunità nazionale italiana, indicando come fattore di grande rilevanza il fatto che un vicepresidente del Sabor sia espressione della CNI. Ciò è importante sia per la Croazia che per l’Italia. Dopo l’incontro con Maria Edera Spadoni è stato la volta del colloquio alla Commissione Esteri con la sua presidente Marta Grande. “Con lei ho evidenziato l’importante ruolo svolto dalla Commissione per la CNI perché da anni collaboriamo con essa. Il lavoro svolto dalla Commissione Esteri e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale sono per noi fondamentali”, ha evidenziato l’On. Furio Radin, sottolineando che “l’interesse dimostrato per la CNI dimostra quanto le tematiche della nostra Comunità nazionale siano importanti per il Parlamento e per lo Stato italiani”. Anche ieri come giovedì il vicepresidente del Sabor ha evidenziato ai suoi interlocutori l’importanza dei finanziamenti pubblici alla stampa italiana all’estero, riferendosi alla Casa editrice Edit, che tra le varie pubblicazioni vanta il nostro quotidiano. Parliamo del “finanziamento della vera stampa all’estero, quella che ha una tradizione e una continuità pluridecennale, che continua tra mille difficoltà a diffondere sia la lingua italiana e le attività della Comunità nazionale italiana, che la politica della Croazia e della Slovenia, nonché più in generale la politica di questa regione in lingua italiana”, ha concluso l’On. Furio Radin.

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