Presidenziali. Ecco il cantante Škoro. Kolinda aspetta l’Ue

Il famoso cantante della Slavonia annuncia la candidatura. Il socialdemocratico Milanović l'ha già fatto lunedì scorso, mentre l'attuale capo dello Stato spera di ottenere l'incarico di presidente della Commissione Ue

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Presidenziali. Ecco il cantante Škoro. Kolinda aspetta l’Ue

E due. Dopo Zoran Milanović, stamane è arrivata anche la candidatura del cantante Miroslav Škoro. La data ancora non c’è, ma le elezioni presidenziali sono già entrate nel vivo con i primi due protagonisti che hanno ufficializzato la loro volontà di spodestare Kolinda Grabar-Kitarović dalla poltrona di capo dello Stato. Milanović è il candidato del Partito socialdemocratico (SDP), mentre Škoro si presenta come indipendente, ma è chiaro che vuole puntare sui voti dell’estrema destra e di coloro che sono insoddisfatti dalla politica dell’HDZ, ma che non voterebbero mai a sinistra. L’annuncio è arrivato con un video postato sul suo profilo Facebook (lo stesso l’ha fatto Milanović, nda), in cui dichiara che vuole innanzitutto ridare maggiori poteri al Presidente della Repubblica, ma anche di voler cambiare la Costituzione, anche se non ha specificato esattamente quale parte.

Le frecciate agli avversari

Il candidato socialdemocratico Zoran Milanović. Foto: Borna Filic/PIXSELL

Poi ha lanciato una freccia avvelenata contro l’attuale capo dello Stato: “Cari croate e croati, cari appartenenti alle minoranze nazionali, io non prometterò che la Croazia sarà tra i Paesi più ricchi al mondo, bensì metterò a disposizione dei cittadini e dello Stato le mie capacità intellettuali e imprenditoriali”. Ricorderemo che Kolinda Grabar-Kitarović, cinque anni fa nella notte in cui divenne capo dello Stato, promise che la Croazia durante il suo mandato sarebbe diventato uno dei Paesi più prosperosi al mondo.
Poi è andato in scivolata anche su Milanović. “La Croazia non è un Paese per caso e dimostrerò che è un progetto molto serio, che è stato minacciato da politici incompetenti”. Škoro qui ha voluto ricordare che l’ex premier socialdemocratico durante le inondazioni che nel 2012 colpirono la parte orientale della Croazia, disse che “evidentemente siamo tutti lasciati al caso e un Paese che è lasciato al caso è un Paese nato per caso”.
Miroslav Škoro, uno dei cantanti popolari di maggiore successo, è già un politico navigato: è stato deputato al Sabor e Console a Pecs (Ungheria), nonché candidato a sindaco di Osijek. Škoro secondo i sondaggi realizzati nelle ultime settimane, è dato al 14 per cento delle preferenze, con Milanović al 18-19, mentre l’attuale capo dello Stato viaggia attorno al 30 p.c., ma con tendenza a scendere.

L’attuale Presidente aspetta la chiamata da Bruxelles

Kolinda Grabar-Kitarović e il presidente della Commissione Ue uscente, Jean-Claude Juncker. Foto: Marko Lukunic/PIXSELL

Alla corsa presidenziale manca proprio Kolinda Grabar-Kitarović, che sta ancora tentennando sulla sua candidatura perché aspetta con ansia notizie da Bruxelles, dove è data come una delle favorite per il ruolo di commissario europeo. Il suo nome si è profilato al vertice dei leader Ue di questa settimana. Una scelta (dovrebbe arrivare il 30 luglio al vertice Ue straordinario, nda) che è data come molto probabile dai media europei, primi tra tutti il belga Le Soir, che nella cerchia dei papabili ha messo anche l’attuale premier croato Andrej Plenković. Ora anche ilgiornale.it commenta la possibile nomina della Presidente croata a capo della Commissione Ue, in un articolo che riportiamo di seguito.
“La Grabar-Kitarović, nata a Fiume il 29 aprile 1968 è la prima Presidente donna della Croazia e la più giovane nella storia del Paese. È stata eletta l’11 gennaio 2015 al secondo turno delle elezioni con il 50,7 p.c., vincendo il ballottaggio contro il Presidente uscente Ivo Josipović.
Insomma, lei a capo dell’Ue? Tutto bello, non fosse però che il Paese dell’ex Jugoslavia è (ancora) fuori dall’Eurozona. La valuta ufficiale dello Stato che si affaccia sul Mare Adriatico è la kuna, che vale 0,14 €. Al momento, le trattative tra i capi di Stato e di governo dell’Unione continuano a spron battuto, ma si è arrivati alla tanto agognata quadra: i presidenti della Commissione, del Consiglio Ue e della Bce sono ancora dei punti interrogativi.
E ora, dopo che la candidatura del tedesco Manfred Weber per il PPE è stata fatta naufragare, anche con lo zampino di Macron e dell’Alde, ecco la proposta in salsa croata, fuori dall’unione monetaria. Potrebbe essere la scelta vincente? Giusta o sbagliata non lo sappiamo, ma, in ogni caso, saprebbe proprio di autogol…”.

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