Presidenziali Croazia. Bulj a gamba tesa: «Limitare i diritti delle etnie»

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Presidenziali Croazia. Bulj a gamba tesa: «Limitare i diritti delle etnie»
Il candidato presidenziale Miro Bulj, con alle spalle il deputato parlamentare fiumano di Most, Marin Miletić. Foto Roni Brmalj

“Qualora dovessi essere eletto intendo indire un referendum sulla limitazione dei diritti delle minoranze nazionali al Sabor (il Parlamento di Yagabria, ndr) per quanto concerne la votazione per l’elezione del governo e quella per il Bilancio dello Stato”. È quanto dichiarato dal candidato del Most alla carica di presidente della Repubblica, Miro Bulj, nel corso della conferenza stampa svoltasi oggi, mercoledì 18 dicembre, a Fiume.

“I deputati delle etnie potrebbero votare soltanto per le voci di Bilancio che riguarderebbero i loro diritti”, ha specificato Bulj, aggiungendo che il referendum che sarebbe intenzionato a indire “si riferirebbe ai cambiamenti che renderebbero impossibile per gli ‘etno businessmen’ come Milorad Pupovac facciano affari con persone della minoranza nazionale serba. Ciò non viene fatto nell’interesse della Croazia o dell’etnia serba, ma solo nell’interesse di Pupovac”.

Bulj si adopererà inoltre per la cessazione del cofinanziamento del settimanale della minoranza serba “Novosti” dal Bilancio statale. “Se scrivono contro la Croazia e i suoi valori fondamentali, come la guerra patriottica, lasciamo che si finanzino da soli”, ha detto il candidato del Most, il quale ha affermato inoltre di non aver nulla contro le minoranze nazionali, che considera una ricchezza. “Io convivo con gli appartenenti alle minoranze nazionali e farei più per loro che per se stesso”, ha affermato ancora il candidato alla carica di presidente della Repubblica.

Stop a migranti e lavoratori stranieri

Secondo Miro Bulj, inoltre, la questione più importante oggi in Croazia è la sicurezza e la sicurezza delle frontiere.

“Bisogna fermare il cambiamento demografico e l’importazione illimitata di manodopera. Inoltre i cittadini croati hanno bisogno di rappresentanti autentici che rappresenteranno i loro interessi e saranno il loro difensore civico”, ha detto Bulj secondo il quale “il problema più grande del Paese è la magistratura croata, di cui non si ha fiducia perché favorisce la criminalità e i tycoon permettendo il saccheggio della Croazia”, prendendo come esempio il settore delle telecomunicazioni e quello energetico nonché l’INA.

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