Maturandi e canti ustascia
Obersnel: Puniteli

Non si placano le polemiche dopo l'ultimo giorno di scuola degli allievi delle quarte classi delle scuole medie superiori

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Maturandi e canti ustascia <br> Obersnel: Puniteli

Il sindaco Vojko Obersnel non ha potuto esimersi dal commentare la festa di ieri dei maturandi a Fiume, che in alcuni casi è stata condita da canti ustascia e braccia destra alzate troppo in alto. Anzi, ha fatto di più: ha inviato una lettera alla Questura, in cui ha chiesto alla Polizia di rintracciare gli autori di queste gesta e di punirli severamente. Dal canto suo la Questura ha confermato di aver già proceduto alla visione dei filmati delle telecamere sparse per la città.I

“In veste di sindaco mi vergogno di quei maturandi fiumani che ieri si sono resi protagonisti di canti riccorenti al regime filonazista, all’epoca del quale tante persone sono state uccise soltanto perché la pensavano diversamente – scrive nel suo comunicato il primo cittadino -. Mi vergogno e mi chiedo cosa abbiano fatto in questi 18 anni i loro genitori e il sistema scolastico. Siccome il mondo rimane ai giovani, sono preoccupato per il nostro futuro. Perciò, chiedo che finalmente la nostra società prenda le distanze da simili atteggiamenti e, in questo senso, questi ragazzi vanno fermati finché c’è ancora spazio per rieducarli. Anche perché le leggi esistono”, conclude il sindaco Obersnel.

La condanna della ministra

La ministra dell’Istruzione Blaženka Divjak, ha commentato a Fiume le inneggiamenti ustascia che si sono sentiti e verificati ieri in occasione della festa dei maturandi in città, sotto al Monumento della Liberazione in Delta.
“È assolutamente inaccettabile che ciò avvenga in qualsiasi occasione, figuriamoci se si tratta di una festa di alunni che hanno concluso una fase della loro vita scolastica – ha commentato la Divjak –. Sono fatti che vanno condannati nonostante l’età. Affinché ciò non venga a ripetersi, bisogna lavorare molto in seno alla famiglia“, ha detto la ministra.

La ministra Blaženka Divjak. Foto Sandra Simunovic/PIXSELL

Alla domanda se il curriculo di storia potesse rappresentare uno dei problemi a cui potrebbe andare incontro la società croata, la Divjak ritiene che bisogna guardare oltre, al futuro, aggiungendo che “il curriculo che è stato accettato così com’è e che è parte integrante del sistema scolastico dal prossimo autunno, condanna il regime ustascia e tutti gli altri regimi totalitari. È stato scritto e riscritto chiaramente. Sono sicura che attraverso queste modalità di educazione si farà il punto su questo e indirizzerà gli alunni in quello che è la verità storica. Poi sta ai genitori riconoscere che non è possibile essere cittadino della Croazia e dell’Europa, senza prenderlo in considerazione“, ha detto il responsabile del dicastero dell’Istruzione. Aggiungendo “sta scritto nella nostra Costituzione, non avevamo bisogno dell’Ue per farlo. Dobbiamo attenerci a questo in modo da costruire una consapevolezza più sensibile“.
Alla ministra è stato chiesto anche cosa accadrà ai ragazzi che si sono macchiati “de facto” del reato di “apologia al fascismo”. Bisogna capire dov’è accaduto, se sono maggiorenni, se il fatto è stato registrato, se nei loro confronti è stata sporta denuncia… “Di fatti concreti non so nulla – ha detto la Divjak -, naturalmente siamo alla costante ricerca di informazioni se è la scuola ad essere responsabile del loro comportamento“, ha concluso la ministra.

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