Libertà in Argentina? Dure critiche al Capo dello Stato

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Libertà in Argentina? Dure critiche al Capo dello Stato

ZAGABRIA | “Dopo la Seconda guerra mondiale, molti croati in Argentina hanno trovato la libertà e hanno potuto testimoniare il loro patriottismo e sollecitare le giuste richieste a favore della libertà del popolo croato e della nostra patria”. Queste parole pronunciate in Argentina dal Capo dello Stato Kolinda Grabar-Kitarović sono state duramente criticate al Sabor da diversi esponenti delle opposizioni, a partire dal capogruppo dei Socialdemocratici, Arsen Bauk, secondo il quale “se a pronunciale fosse stata la cancelliera tedesca Angela Merkel, l’avrebbero messa in galera”.

L’affondo di Bauk

“Dopo la Seconda guerra mondiale, molti tedeschi hanno cercato e trovato un posto per esprimere la propria libertà di espressione in Argentina, dove sono stati in grado di dimostrare il loro patriottismo. Tra questi anche Adolf Eichmann, Josef Mengele e molti altri”, ha commentato sarcasticamente il parlamentare ricordando che a vivere la propria libertà in Argentina e ad avere la possibilità di manifestare il proprio patriottismo sono stati anche Ante Pavelić, Dinko Šakić, Ivo Rojnica, Branko Benzon e molti altri appartenenti della migrazione ustascia. “Ovviamente non generalizzo e non dico che tutti i croati in Argentina abbiano avuto legami con il movimento ustascia o con loro esponenti, ma nel contesto nel quale queste dichiarazioni sono state fatte sollevano diversi dubbi e il Presidente dovrà spiegare bene quanto ha affermato”, ha detto Bauk. “Quando il Presidente va a Pisino, si vanta dei suoi nonni partigiani, quando va in Argentina parla dei migranti del ’45 come esempi di patriottismo, quando va al Lisinski all’incontro del Consiglio nazionale serbo strizza l’occhio ai presenti e dichiara di essere la loro Presidente, mentre quando va a Vukovar dice che la Croazia e la Serbia non sono Paesi amici. Potrei proseguire ancora. Sarebbe un bene anche per lei avere una propria posizione e mantenerla indipendentemente da dove va”, ha concluso Bauk. Sulla stessa linea di pensiero anche la deputata del Glas, Vesna Pusić, secondo la quale è scandaloso che il Presidente parli contro la Costituzione del proprio Paese. “Quanto dichiarato è difficile da comprendere, ma d’altronde il Presidente parla non in base a una sua linea politica, ma in base a chi ha davanti”, ha commentato la Pusić. Duro anche il commento di Predrag Matić (SDP), a cui avviso la Grabar-Kitarović è “uno scandalo ambulante”.

La replica del Pantovčak

Pronta la reazione dell’inquilina del Pantovčak, che dall’Argentina, dove si trova in visita ufficiale, ha puntualizzato: “Le mie affermazioni non collidono minimamente con le mie chiare prese di posizioni riguardo all’NDH, né con quanto da me più volte dichiarato riguardo al fondamentale ruolo dell’antifascismo nella creazione della moderna Croazia. Solamente persone in malafede possono leggere nelle mie dichiarazioni lodi a un regime totalitario e ai sui leader. È triste che ancora oggi non venga riconosciuto il scarifico di molti croati che non hanno potuto manifestare il patriottismo, la voglia di vedere una Croazia indipendente, perché se lo facevano nell’ex Jugoslavia venivano imprigionati, perseguitati e persino uccisi dal regime comunista”. (mr)

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