L’Unione Italiana è estranea alla crisi che attanaglia l’UPT

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L’Unione Italiana è estranea alla crisi che attanaglia l’UPT

CAPODISTRIA  L’Unione Italiana è estranea al caso UPT, emerso agli onori delle cronache e discusso nei giorni scorsi anche al Consiglio comunale di Trieste, in sede di V Commissione. Lo hanno ribadito ieri a Capodistria il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, e il vicepresidente della Giunta esecutiva UI, Marko Gregorič, in rappresentanza del presidente dell’Esecutivo, Marin Corva, trattenuto a Fiume, dove ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2018 delle Giornate della cultura italiana del Consolato generale d’Italia a Fiume.

I rendiconti delle Comunità
Come rilevato da Tremul e Gregiorič, la conferenza stampa svoltasi a Capodistria era intesa come una replica alle affermazioni sentite di recente nel Consiglio comunale a Trieste sulla crisi che investe l’Università popolare, definite “non corrispondenti al vero”. Nella vicenda, infatti, si cercherebbe di coinvolgere l’Unione Italiana e le Comunità degli Italiani, addossando loro colpe per le irregolarità riscontrate nei bilanci dell’Ente morale triestino. Il presidente Tremul ha rilevato che ha già avuto modo di spiegare ai rappresentanti della Regione Friuli Venezia Giulia, del ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, nonché al Prefetto di Trieste e ai deputati e senatori italiani, l’assoluta estraneità dell’UI nella vicenda. La gestione della massima organizzazione rappresentativa della CNI in Slovenia e Croazia è trasparente, continuamente monitorata da revisori che non hanno mai rilevato errori o omissioni. Le illazioni su presunte colpe delle CI per la mancata rendicontazione delle proprie spese all’UPT o di spese aggiuntive fatte dall’Unione Italiana, sono prive di fondamento, è stato affermato in sede di conferenza stampa. Tremul ha rilevato che i bilanci consuntivi possono essere comodamente chiusi senza tutti i rendiconti dei soggetti beneficiari di mezzi e che le loro voci di spesa possono sempre restare temporaneamente aperte. Ha puntualizzato, inoltre, che i ritardi fatti registrare da alcune CI nel 2017 sono dovuti al versamento dei finanziamenti assicurati dall’Italia soltanto nelle ultime settimane dell’anno scorso. Spiegati ai giornalisti anche che l’UI non si è mai permessa di superare le spese concordate in sede di Comitato di coordinamento e che i grandi progetti edilizi vengono sempre condotti con il sistema “chiavi in mano” e che pertanto “non vi possono essere spese aggiuntive”
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Richiesta un’audizione UI a Trieste
Quanto invece ai grandi eventi culturali realizzati a Pola è stato spiegato che questi sono stati gestiti direttamente dall’UPT. Una circostanza che, è stato spiegato, esclude la possibilità che siano emerse spese aggiuntive per colpa della CNI, che anzi, nonostante le reiterate richieste, non è mai stata messa al corrente da Trieste dei costi di concerti e corsi di aggiornamento in Italia. Tremul ha voluto precisare che quanto sentito durante l’audizione nel Municipio di Trieste non è supportato da alcun documento scritto, che sarebbe stato lecito attendersi e che pertanto che non sono esclusi fraintendimenti. Per fare completa chiarezza ha trasmesso le sue osservazioni a chi di competenza e ha chiesto alla V Commissione del Consiglio comunale di Trieste di sentire anche la relazione dell’Unione Italiana. Tremul ha pertanto espresso “profonda preoccupazione per quanto sta accadendo”, auspicando una soluzione in tempi rapidi.

Le difficoltà dei beneficiari
Va tenuto conto delle difficoltà incontrate dai beneficiari dei contributi finanziari assicurati dall’Italia, che l’Unione Italiana ha cercato di mitigare attingendo al fondi di gestione. Se la situazione dovesse persistere, è stato fatto presente, non è escluso che alla Giunta Esecutiva sia chiesto di sospendere tutte le attività e anche se, ovviamente, si spera di non dover arrivare a tanto. L’obiettivo di fondo è mantenere in vita la CNI e le sue istituzioni, tutelando anche i posti di lavoro. Che però alcune tradizionali attività subiscano già ora degli stop prudenziali lo ha confermato Gregorič. Alle scuole, ad esempio, è stato consigliato di rinviare la gara di cross a Isola del 23 ottobre prossimo, poiché non esistono i mezzi per coprire le spese. La mancanza di fondi mette indubbiamente in difficoltà le CI. La GE è impegnata a far fronte alle necessità più impellenti e inderogabili. Ha rilevato ancora quanto pericolose e deleterie siano dichiarazioni non verificate, come quella sul numero di studenti dei corsi in lingua italiana all’Università di Pola successivamente smentite dai dati ufficiali. La situazione in essere, ha fatto presente Gregorič, impedisce di procedere con le riforme e i cambiamenti di cui tanto si era parlato prima delle elezioni dell’8 luglio. Ha espresso infine vicinanza ai dipendenti dell’UPT, che stanno affrontando una situazione di assoluta incertezza.

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