«Il successo non è bere whisky a bordo di un panfilo»

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«Il successo non è bere  whisky a bordo  di un panfilo»

Branko Roglić pare ragionare allo stesso modo di Angelo Rizzoli (Milano, 31 ottobre 1889 – 24 settembre 1970). Il magnate croato, patron della Orbico, proprio come a suo tempo amava ripetere ai suoi familiari il leggendario editore e produttore cinematografico italiano, reputa che non si debbano contrarre (inutilmente) debiti con le banche. L’imprenditore dalmata ha condiviso la sua ricetta per avere successo negli affari, distribuendo consigli derivati dalla sua esperienza personale, nel corso della conferenza Bisnode4Exellence. L’appuntamento, che ha avuto come ospite d’onore il selezionatore tecnico della nazionale croata di calcio, Zdravko Dalić, reduce dello storico successo ottenuto ai Mondiali disputatisi l’estate scorsa in Russia (la selezione croata ha concluso il torneo iridato al secondo posto, superata in finale dalla Francia per 4 a 2), si è svolto al Centro congressi City Plaza di Zagabria. L’evento è stato organizzato della filiale croata della Bisnode, la multinazionale svedese leader in Europa nella fornitura di dati intelligenti e di statistiche.

Certificati standing

Nel corso dell’incontro, al quale hanno preso parte circa 300 partecipanti, la Bisnode ha conferito a 26 società i suoi ambiti certificati di standing (bonitet, in croato). Un termine che nel linguaggio bancario, indica il livello d’importanza e affidabilità che una persona o un’azienda rivestono dal punto di vista finanziario o patrimoniale. La Bisnode ha conferito il certificato a tripla A a 17 aziende, mentre quelli a duplice e singola A sono stati rilasciati rispettivamente a sei e a tre aziende.
Roglić (classe 1943) è il fondatore e proprietario del Gruppo Orbico, una delle prime società private sorte nell’ex Jugoslavia (inizialmente aveva sede a Lubiana). L’Orbico, il cui quartier generale si trova adesso a Zagabria, è una delle più importanti società croate. Due miliardi di euro di fatturato pianificati per l’esercizio 2018, circa 6.000 dipendenti, 74mila partner e 178mila punti vendita serviti, sono soltanto alcuni dei numeri impressionanti di questa multinazionale. Leader in Croazia nel settore della distribuzione e dei servizi logistici, il Gruppo Orbico opera oggi in 19 Paesi. La società, che annovera tra i suoi clienti marchi quali la P&G, Mattel, Shell, S. C. Johnson, Philip Morris…, può fare affidamento su una rete di succursali sparse in Slovenia, Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Kosovo, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia e Slovacchia.

Innanzitutto il rispetto

“Avere successo – ha sottolineato Roglić – non significa sorseggiare whisky a bordo di un panfilo. Il successo non è rappresentato neppure dall’acquisto di un’automobile di lusso”. Anzi, ha fatto presente che l’acquisto di un’auto di lusso non può in alcun modo contribuire a far aumentare gli introiti di una società. “Casomai può far lievitare le spese”, ha ammonito l’imprenditore. Ha spiegato che per raggiungere il successo è indispensabile essere corretti. “Ricordatevi che le persone le potete imbrogliare una sola volta… eventualmente due se sono proprio sciocche. Onorate i vostri impegni finanziari per tempo. Trattate tutti in modo rispettoso, a prescindere dal ruolo che ricopre la persona che vi sta di fronte, e non fate distinzioni tra clienti grandi e piccoli”, ha rilevato il patron dell’Orbico, ammettendo che un pizzico di fortuna nella vita, come negli affari non guasta.

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L’etica di Zlatko Dalić

Di fortuna ed etica ha parlato pure Zlatko Dalić. “La fortuna bisogna sapersela guadagnare lottando e pensando in modo positivo”, ha affermato il selezionatore dei Vatreni. “Dobbiamo avere fiducia nelle nostre possibilità – ha proseguito –, avere fede ed essere costantemente alla ricerca di una fonte d’energia che ci dia la carica”. Nel tracciare un parallelo tra il ruolo di allenatore e quello di uomo d’affari, Dalić ha chiarito che non bisogna mai illudersi di poter vivere di “rendita”. “Bisogna pianificare a lungo termine. Procedere verso i traguardi che ci siamo posti compiendo un passo alla volta e senza farci prendere dalla tentazione di volare troppo in alto. Non bisogna cedere alla superbia né farsi mai prendere dal panico”, ha affermato Dalić. Interpellato sul significato che ha per lui il concetto di leader, una dote ritenuta essenziale per chiunque punti al successo nella sfera imprenditoriale, Dalić ha parlato dell’esperienza vissuta alla guida della nazionale di calcio. “In fatto di virtuosismo calcistico io non credo di poter insegnare nulla ai campioni che vestono la maglia della nazionale. Mi consulto con loro, ascolto il loro parere, se serve faccio finta di non sentire i loro sfoghi e capricci. Li rispetto, ma alla fine l’ultima parola è la mia e deve essere così perché è il mio compito”, ha osservato Dalić, rilevando l’importanza di assumersi la responsabilità delle proprie decisioni.

Esempi di eccellenza

Sul palco della conferenza, inaugurata da Milan Dragić, direttore generale della Bisnode per i mercati meridionali (Bisnode southern market) e moderata da Saša Čeramilac, oltre a Roglić e Dalić si sono susseguiti anche i rappresentanti di altre società croate di successo alle quali la Bisnode ha rilasciato i certificati di standing: Zoran Pavletić della Tesla cables (vendita all’ingrosso di cavi), Željko Teufel della CE-ZA-R (raccolta, manipolazione e smistamento di rifiuti) ed Elis Hajdarović della Domprojekt (edilizia prefabbricata). Società contraddistinte da risultati considerati eccellenti nei rispettivi campi. Eccellenti possono essere considerate pure le prestazioni e i servizi offerti da altre due società che si sono presentate nel corso della conferenza: l’Ospedale speciale Sveta Katarina/Saint Catherine, i cui successi sono stati illustrati dall’ex ministro della Scienza, dell’Istruzione e dello Sport, Dragan Primorac, e la Telecom croata (rappresentata dal marketing manager Branimir Hebrang). Una panoramica dei servizi offerti dalla Bisnode, invece, è stata presentata da Rikard Candell, direttore del Settore analisi in seno alla multinazionale svedese, che ha illustrato le potenzialità che si celano nell’analisi predittiva.

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