Fiume sulla Via della Seta

0
Fiume sulla Via della Seta

La Via della Seta fa gola anche a Fiume. Il Memorandum d’intesa firmato fra Italia e Cina che spiana la strada a intese che possono coinvolgere anche il Porto di Trieste, ha suscitato grande attenzione e interesse pure in Croazia. Non sono mancati gli analisti politici che hanno di fatto esortato le autorità di Zagabria a prendere d’esempio l’atteggiamento di Roma e ad aprirsi al capitale cinese senza remore. Ovvero senza il timore reverenziale di possibili bacchettate da parte di Bruxelles e magari anche da oltreoceano. La Croazia a dire il vero ha già gonfiato figurativamente i muscoli quando ha affidato l’appalto per la costruzione del ponte di Sabbioncello a un consorzio cinese, nonostante che a finanziare l’importante opera infrastrutturale sia in buona parte l’Unione europea. Ma sulla Via della Seta passi concreti non sono stati compiuti. Almeno finora. La volontà però c’è.

Certo Pechino guarda con interesse in questo momento soprattutto al Porto di Trieste, attrezzato di tutto punto per il traffico di merci intermodale, che vanta già ottimi collegamenti con l’Europa centrale e ha tutte le carte in regola per fare concorrenza pure agli scali della parte settentrionale del Vecchio continente. Ma Fiume è convinta di avere le sue carte da giocare e di potersi inserire a tempo debito nella gara del traffico container che finora la vede perdente non soltanto rispetto allo scalo giuliano, ma anche rispetto a Capodistria.
Tutto sta nel liberarsi da un eccesso di prudenza e affidarsi ai cinesi, come del resto hanno già fatto i greci con il Porto del Pireo. Non per niente il ministro della Marineria, del Traffico e delle Infrastrutture, Oleg Butković, nel corso della sua ultima puntata a Fiume ha ricordato che nell’ambito della sua recente missione a Pechino si è parlato anche dell’interesse marcato degli investitori cinesi per lo scalo quarnerino. Certo, c’è ancora molto da fare per renderlo competitivo al massimo: c’è da completare il futuro terminal container di Riva Zagabria e soprattutto dev’essere realizzata la ferrovia direttissima verso la capitale croata e più in là verso l’Ungheria. Il capitale cinese sembra pronto a fare la sua parte in entrambi i casi. Tutto lascia ritenere che in Croazia sarebbero in molti a vedere con favore che l’appalto per la realizzazione della linea ferroviaria “pianeggiante” attraverso il Gorski kotar venga affidato ai consorzi del Paese asiatico, come già accaduto con il ponte di Sabbioncello. I tempi, per ben che vada, si preannunciano abbastanza lunghi. Però se tutto dovesse andare per il verso giusto fra una decina d’anni anche quelle opere infrastrutturali che oggi sembrano una chimera potrebbero essere realizzate e la Via della Seta, o almeno un suo troncone non indifferente, potrebbe passare per il Quarnero e più a nord per Zagabria.
Fiume è convinta di avere frecce al suo arco. Le autorità portuali locali ritengono che Trieste, Capodistria e Venezia non abbiano più troppo spazio per nuovi exploit, al contrario del capoluogo quarnerino che può contare sul terminal container in Brajdica, che ha le condizioni per garantire un traffico ancora maggiore, sul terminal in costruzione in Riva Zagabria. E in futuro è nei piani anche un terzo impianto per la movimentazione dei contenitori sull’isola di Veglia. A giocare a favore di Fiume ci sarebbero anche i fondali molto profondi, più della concorrenza in Europa. Addirittura, come rilevato al recente convegno sulla portualità, c’è la possibilità di ospitare navi più grandi di quelle che possono attraccare a New York. Anche se i paragoni con La Grande Mela appaiono alquanto azzardati; non basta un dettaglio per quanto importante per mettersi a cantare vittoria…
Tornando alla Via della Seta c’è in questa un comune denominatore con quella seguita da Marco Polo. E visto che da queste parti s’insiste nel definire… Marko Polo un “conterraneo”, pure in questo caso il magnete cinese ha, si fa per dire, un retroterra storico. Ma la storia, si sa, si presta a strumentalizzazioni varie, per cui vale la pena di concludere con le parole del Presidente Mattarella che indicano la strada da seguire, per tutti: “L’antica Via della Seta fu strumento di conoscenza fra popoli e di condivisione di reciproche scoperte. Anche la Nuova deve essere una strada a doppio senso di percorrenza e lungo di essa devono transitare, oltre alle merci anche idee, talenti, conoscenze, soluzioni lungimiranti a problemi comuni e progetti di futuro”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display