«Chi è serbo?». Poi si scatena l’inferno

Quattro lavoratori stagionali, di cui uno di Vukovar e di nazionalità serba, aggrediti a San Pietro di Brazza (Supetar)

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«Chi è serbo?». Poi si scatena l’inferno

“Chi di voi è serbo?”. Poi le botte da orbi. Per quattro lavoratori stagionali, di cui uno di Vukovar e di nazionalità serba, l’estate è iniziata nel peggiore dei modi. L’episodio si è verificato nella notte tra sabato e domenica a San Pietro di Brazza (Supetar), quando i quattro giovani stavano rientrando a casa dopo aver trascorso la notte in un locale dell’isola dalmata.
“A un certo punto una ventina di persone ci ha chiesto chi di noi fosse serbo – racconta l’episodio una delle vittime, tra cui c’era anche una ragazza -. Non abbiamo risposto, ma loro hanno iniziato a colpirci con calci e pugni”. La ragazza ha cercato di difendere il suo amico, gettandoglisi addosso, ma gli aggressori hanno colpito entrambi con violenza inaudita. Le vittime sono state salvate da un tassista che ha accesso i fari della sua auto contro il luogo dove era in corso l’aggressione e che ha cominciato a suonare il clacson all’impazzata. In soccorso dei ragazzi è arrivato anche un Vigile del fuoco del luogo, che è stato pure picchiato: ha subito la frattura dl setto nasale.
La Polizia ha fermato due aggressori, uno di 22 e l’altro di 19 anni. Nei confronti di entrambi la Polizia ha sporto denuncia al Tribunale per le trasgressioni per aver arrecato gravi lesioni a un 26.enne. Inoltre, entrambi sono stati denunciati per violazione della quiete pubblica e per discriminazione, poiché “durante le indagini è stato appurato che una delle vittime è stata presa di mira poiché di nazionalità serba”.
Va rilevato che lo scorso weekend a Brazza si svolgeva il Torcida cup, una manifestazione sportiva organizzata dallo zoccolo duro dei tifosi dell’Hajduk Spalato, non nuovi a questi atti di violenza dentro e fuori dallo stadio. In questo senso la sindaca della località Ivana Marković ha reagito ritirando immediatamente i finanziamenti per il Torcida cup. Un gesto di forte impatto simbolico.

La polemica politica
L’aggressione verificatasi sull’isola dalmata ha scatenato le polemiche a livello politico. Milorad Pupovac, deputato dei serbi al Parlamento di Zagabria, chiede che le massime autorità fermino questa “caccia ai serbi, che nell’ultimo periodo ha preso una piaga molto preoccupante”. Dal canto suo la presidente Kolinda Grabar-Kitarović ha twittato che “si tratta di un comportamento inaccettabile.“La Croazia è un Paese sicuro, di brave persone che inorridiscono davanti a singoli che con i loro comportamenti macchiano l’immagine del proprio Paese”. Ferma anche la posizione del premier Andrej Plenković. “Condanno in modo chiaro la violenza e l’intolleranza nei confronti degli appartenenti alle minoranze nazionali. Contro simili gesti continueremo a lottare con tutti i meccanismi a disposizione delle istituzioni”, ha detto il premier, invitando alla prevenzione e alla sensibilizzazione alla tolleranza zero nei confronti della violenza.

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