Agrokor. Patteggiamento bene accetto dai creditori

0
Agrokor. Patteggiamento bene accetto dai creditori

ZAGABRIA | La bozza del piano di patteggiamento messa a punto dall’amministratore straordinario dell’Agrokor, il manager polese Fabris Peruško, ha ottenuto luce verde da parte del Consiglio provvisorio dei creditori (PVV) della multinazionale zagabrese. “Ritengo che si tratti di un’ottima notizia”, ha commentato ieri il primo ministro Andrej Plenković. “Questa è la dimostrazione che il quadro legislativo, approvato dalla maggioranza parlamentare, ha creato le basi affinché, nell’ambito di un processo estremamente complesso, i creditori potessero giungere a un accordo. Un processo che ha consentito di salvaguardare i posti di lavoro, l’Agrokor, tutti i suoi partner e i piccoli fornitori”, ha affermato il premier.

Si è detto soddisfatto pure il Presidente della Repubblica, Kolinda Grabar-Kitarović. “Dobbiamo trarre un insegnamento da questa vicenda. La stabilità dello Stato e dell’economia possono essere edificate esclusivamente partendo da basi solide, nel rispetto dello Stato di diritto e della concorrenza fondata sulla libera iniziativa e su regole chiare”, ha rilevato il Capo dello Stato.
“La parte più difficile del lavoro è alle nostre spalle”, ha osservato a sua volta Marica Vidaković, presidente del PVV. “Ora dobbiamo implementare l’accordo. Ci attendiamo che la compagnia inizi a funzionare normalmente”, ha dichiarato la sindacalista che ricopre un ruolo chiave in seno alla Kraš. Ha lodato il coraggio dimostrato dal governo nell’approvare la Legge sull’amministrazione straordinaria nelle società d’importanza sistemica per la Repubblica di Croazia, meglio conosciuta come Lex Agrokor. Marica Vidaković ha ringraziato anche l’ex vicepremier e ministro dell’Economia, Martina Dalić, per il contributo dato alla riuscita del progetto. Martina Dalić, si ricorda, è stata costretta a rassegnare le dimissioni dai suoi incarichi governativi a causa del cosiddetto scandalo Hotmail. Uno scandalo legato alla stesura della Lex Agrokor. Uno scambio epistolare avvenuto tra la Dalić e un gruppo di avvocati e consulenti ingaggiati successivamente nel processo di ristrutturazione della compagnia zagabrese subissata dai debiti, che hanno intascato nel corso di circa un anno compensi il cui importo è stato stimato complessivamente a circa mezzo miliardo di kune.

L’udienza nel palasport

Il testo del patteggiamento sarà trasmesso ora al Tribunale commerciale di Zagabria, che entro il 5 luglio 2018 dovrà convocare un’udienza per dare modo ai creditori di esprimersi in merito al medesimo. Stando a quanto riportato dai mass media l’udienza si svolgerà nel Centro sportivo Dražen Petrović di Zagabria. Il palasport situato ai piedi della Torre Cibona, già quartier generale dell’Agrokor, con i suoi quasi 6.000 posti a sedere, è considerato uno dei pochi luoghi della capitale croata adatto a ospitare i circa 5.700 creditori della società fondata da Ivica Todorić e travolta dai debiti.
A favore dell’accordo si esprimerà pure la Sberbank. Sergej Volk, rappresentante della banca russa nel PVV ha detto di essere lieto che si sia riusciti ad arrivare a un accordo. “Siamo tutti contenti, qualcuno un po’ di più”, ha commentato il banchiere.

Alle banche russe la parte del leone

In base al piano di ristrutturazione dell’Agrokor alla Sberbank dovrebbe andare circa il 39 p.c. dei titoli della nuova Agrokor. All’istituto di credito russo è stata riconosciuta pure la facoltà di barattare il 18 p.c. delle azioni della Mercator con quelle delle nuova Agrokor. Un ulteriore 8 p.c. delle azioni, invece, sarà destinato alla VTB, l’altro istituto di credito russo esposto nei confronti del conglomerato zagabrese. Alle banche croate, tra le quali primeggiano la ZABA (Gruppo Unicredit) e la Splitska banka, sarà intestato fino al 12 p.c. del capitale della nuova società. Un ulteriore 25 p.c. delle azioni sarà ripartito tra i titolari delle obbligazioni emesse dall’Agrokor.

Insoddisfatto il gruppo Adris

Ai fornitori è stato destinato il 4 p.c. delle azioni della nuova società. Una quota più o meno analoga di azioni dovrebbe essere intestata pure a società che in vari modi hanno finanziato l’Agrokor: Franck, Saponia, Sokol Marić, Adris e altri. Il Gruppo Adris ha fatto sapere che si ritiene insoddisfatto del piano messo a punto da Fabris.
Il valore di mercato della nuova Agrokor è stato stimato attorno ai 2,8 miliardi di euro. D’altro canto i debiti contratti dalla società fino al 10 aprile 2017 ammontano a 5,8 miliardi di euro.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display